Catalogna

Caratteristiche generali
Tipicamente italiana, coltivata principalmente in Veneto, Lazio e Puglia, la catalogna rientra nella famiglia della cicoria, ma per la sua particolare forma, viene denominata anche “cicoria asparago”. Presenta foglie di colore verde scuro, strette e lunghe, dall’andamento piuttosto frastagliato, raggruppate a cespo in coste bianche.
A discapito del suo sapore piuttosto amarognolo, la catalogna è una ricca fonte di principi nutrizionali. Vitamine A e C, nonché minerali quali potassio, fosforo e calcio, fanno di questa verdura un prezioso alleato dell’organismo, per i suoi effetti diuretici e lassativi, a beneficio della circolazione sanguigna e della digestione.
Inoltre, dato il suo bassissimo apporto calorico che si aggira intorno alle 10 kcal per 100 grammi, è ideale per chi segue un piano alimentare a stretto regime.
Stagione
Dalla fine dell’estate fino al mese di aprile, ma il periodo migliore è quello autunnale.
Tipi/Varietà
Tre le varietà principali:
• La Catalogna di Chioggia, dalle coste larghe e bianche, e foglie piuttosto frastagliate.
• La Catalogna Galatina “a puntarelle”, dal cespo voluminoso e dai germogli molto saporiti detti “grugni”.
• La varietà laziale, ovvero la Catalogna frastagliata di Gaeta, il cui cespo è piuttosto allungato e le “puntarelle” decisamente tenere e croccanti.
Uso in cucina
Per il suo sapore forte, è sempre consigliabile consumare la catalogna previa cottura: al vapore, bollita in acqua salata o in padella con poca acqua. Una volta cotta si può condire con olio extravergine o/e succo di limone per smorzarne il sapore amaro. Ottima per arricchire minestre e zucche.
Per le puntarelle, essendo molto più tenere, si può anche optare per il consumo a crudo, nelle insalate o in pinzimonio come propone la cucina laziale.
Come pulire
Per prima cosa, occorre eliminare le foglie esterne, quelle più secche o rovinate. Dopo aver asportato l’estremità del gambo, si taglia tutto il resto in diverse parti, a seconda delle dimensioni preferite. Quindi, si immergono in una bacinella d’acqua, meglio se fredda, strofinando ciascun pezzetto con le dita per rimuovere eventuali residui di terra. L’operazione deve essere ripetuta due o tre volte, cambiando l’acqua. È importante ridurre al minimo l’ammollo, per non sgualcire le foglie e favorire la perdita di vitamine e minerali. Una volta lavata, la cicoria catalogna va asciugata facendola sgocciolare nel colapasta o tamponandola con un panno pulito. È pronta così per l’uso in cucina.
Guida all’acquisto
Al momento dell’acquisto occorre assicurarsi che le foglie siano abbastanza croccanti e di un verde intenso; le coste, ravvicinate tra loro, devono mantenersi ben erette; i germogli devono risultare turgidi al tatto.
Metodo di conservazione
Se fresca, la catalogna può ben conservarsi in frigorifero per qualche giorno, ma è sempre bene consumarla prima possibile. Se cotta, va riposta in un contenitore chiuso e tenuta sempre in frigo al massimo per due giorni.
Curiosità
Per alleggerire l’intensità del sapore amarognolo, è consigliabile tenere le “puntarelle” immerse per un po’ in acqua ghiacciata. Ciò permetterà allo stesso tempo di ottenere quella tipica forma arricciata.
Inoltre, il consumo a crudo contribuisce a ridurre l’assorbimento dei glucidi.

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