Pittule (Pettue o popizze)

Difficoltà:
difficoltà 2
Dosi: per 6 persone
Tempo: 60 minuti
Note: +2 ore di lievitazione
5.0 1
Introduzione
Frittelle, castagnole, zeppole, crispelle, non c’è Regione dell’Italia meridionale che non le conosca. In Puglia si chiamano pittule (anche pettue o popizze) e sono deliziosi bocconcini di pasta salata, fritti in olio extravergine d’oliva. Oggi vanno molto di moda come antipasti, ma la tradizione pugliese le annovera tra le specialità di Natale, da preparare allegramente col coinvolgimento dei familiari e consumare, altrettanto allegramente, appena fritte, perché no, proprio davanti ai fornelli!
Alcuni ingredienti potrebbero contenere allergeni (glutine, lattosio..) o tracce di derivati animali. Per maggiori informazioni leggi le guide: “Alimentazione e allergeni” e “Alimentazione vegana” .
Preparazione
Per preparare l’impasto prendete una ciotola, versate dentro un po’ di farina e un pizzico di sale. Aggiungete il lievito sciolto in poca acqua tiepida, mescolate e man mano unite a pioggia la restante quantità di farina. Lavorate l’impasto energicamente, finché risulterà omogeneo, ma non troppo sodo, anzi, deve sembrare quasi appiccicoso.
Coprite la ciotola con un canovaccio pulito e lasciate lievitare per almeno 2 ore in un ambiente riparato da correnti d’aria.
Trascorso questo tempo, mettete sul fuoco una padella con abbondante olio extravergine d’oliva. Prendete l’impasto e, strappandone un pezzetto alla volta, fatene dei bocconcini da far scivolare in padella. Per raccogliere la pasta, potete servirvi di un cucchiaio leggermente unto d’olio.
Una volta fritte, sistemate le vostre pittule su un vassoio foderato con della carta assorbente. Calde o fredde, in ogni caso saranno squisitissime!
Accorgimenti
Per ottenere delle pittule soffici, occorre lavorare bene l’impasto. Il movimento migliore da eseguire consiste nel girare e rigirare la pasta dal basso verso l’alto, sbattendola nel frattempo sulle pareti della ciotola. Infatti l’obiettivo è quello di imprigionare più aria possibile. Così, se dopo le 2 ore di lievitazione troverete un impasto ricco di bolle d’aria, allora il vostro lavoro è andato a buon fine.
Idee e varianti
Esistono tante varianti per accontentare tutti i gusti, dal dolce al salato. Infatti, come antipasto, potete arricchire l’impasto scegliendo tra capperi, pomodori crudi, alici dissalate, tonno o cavolfiori bolliti. Come dolcetto, provate con l’aggiunta di pinoli o uva passa e cospargendo di zucchero o miele.
La tradizione pugliese vuole che le pittule siano accompagnate da vini liquorosi, tipo l’Aleatico di Puglia o il Moscato di Trani. Volete infine un’idea carina per servire le vostre pittule? Sistematele a piramide su un vassoio e spolverizzate di cannella.
Commenti
2 commenti inseriti
Inviato da Reddoll il 10/04/2016 alle 23:18
In Puglia le chiamiamo "pizz fritt" o "pettole" se ripiene. Buone!
Inviato da Gisa il 31/03/2012 alle 17:41
Io, da buona salentina, le faccio sempre per i miei ospiti del nord! Ovviamente, si leccano le dita! Io faccio lievitare l'impasto per almeno 4 ore e copro il contenitore con della pellicola. Poi divido l'impasto e in uno ci metto salsa di pomodoro condita con olio, sale o origano!

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