Pane carasau

Difficoltà:
difficoltà 3
Dosi: per 10 persone
Tempo: 50 minuti
Note: + 3 ore di lievitazione dell’impasto
Introduzione
La tradizione culinaria della Sardegna è ricca di piatti genuini: i cosiddetti "piatti poveri", semplici e realizzati con pochi ingredienti, ma nello stesso tempo incredibilmente gustosi e saporiti. Uno di questi piatti è senza dubbio il pane carasau, specialità fra le più famose dell'isola. Chi non conosce queste sfoglie sottilissime e croccanti, che ormai sono un po' diventate il simbolo gastronomico dell'isola? Anche chi non è mai stato in Sardegna le avrà probabilmente assaggiate almeno una volta nella vita, visto che è facile trovarle in qualsiasi supermercato ben fornito.
Che fosse preparato con pregiata farina di grano duro nelle famiglie agiate o con farina d’orzo nelle case più umili, una cosa è certa, il pane carasau ha da sempre unito tutti i palati, diventando un punto fermo nella cultura gastronomica sarda. Eppure gli ingredienti del pane carasau sono pochi e molto semplici. Avete mai pensato di provare a prepararlo in casa? Non è difficile: come accade spesso per le migliori specialità della tradizione, anche per il pane carasau il segreto sta nei metodi di preparazione. La doppia cottura in forno è ciò che genera quella speciale fragranza e quella particolare leggerezza, qualità che gli hanno fatto meritare l’appellativo di “carta da musica”.
Impossibile gustare il pane carasau senza far rumore, e magari ondeggiando con il capo, come quando si approva una “squisita” melodia! Vediamo la ricetta originale.
Alcuni ingredienti potrebbero contenere allergeni (glutine, lattosio..) o tracce di derivati animali. Per maggiori informazioni leggi le guide: “Alimentazione e allergeni” e “Alimentazione vegana” .
Preparazione
Per preparare la ricetta del pane casarau iniziate sbriciolando il lievito di birra in una ciotolina e unendovi un poco di acqua tiepida. Mescolate bene con un cucchiaio finché il lievito non si sarà completamente sciolto. Versate l'acqua restante in una seconda ciotolina: aggiungetevi il sale e mescolate in modo da farlo sciogliere bene nell'acqua, come avete fatto con il lievito.

Disponete la farina a fontana sul piano di lavoro: versatevi quindi, unendola poco alla volta, l'acqua in cui avete sciolto il sale e poi anche il lievito sciolto. A questo punto iniziate ad impastare energicamente, fino a ottenere un composto senza grumi e dalla consistenza morbida.

Dividete quindi l’impasto in diversi panetti, più o meno tutti di uguale grandezza. Copriteli con un panno pulito e lasciateli lievitare per almeno 3 ore in un ambiente privo di spifferi e correnti d’aria fredda.

Dopo questa fase, riprendete i panetti ormai lievitati e stirateli bene uno alla volta sul piano di lavoro, in modo da formare delle sfoglie grandi e sottilissime (circa 3 millimetri di spessore), che andrete a sistemare a turno su una teglia precedentemente infarinata con un po' di semola di grano duro.

A questo punto mettete una prima sfoglia in forno già caldo per pochissimi secondi, o almeno finché la pasta non si gonfierà formando un palloncino. Infilzate allora questo rigonfiamento con un coltellino affilato e tagliatelo il più precisamente possibile, in modo da ricavare due sfoglie.

Seguite questo procedimento per ciascun panetto e, quando avrete finito, rimettete in forno tutte le sfoglie ottenute per alcuni minuti, giusto il tempo necessario a farle asciugare e renderle croccanti.
Il vostro tradizionale pane sardo è pronto da servire!
Accorgimenti
Come avrete constatato, il pane carasau si ottiene mediante due fasi di cottura in forno.
La prima, che va realizzata impostando la temperatura del forno al massimo (o quasi al massimo) per una manciata di secondi o poco più di un minuto, è necessaria per causare il rigonfiamento del disco. La seconda fase va invece realizzata a 180°C per circa 7-8 minuti, finché il pane non risulterà sufficientemente asciutto. Questa doppia cottura, oltre a rendere il pane squisito e a conferirgli quella croccantezza che è il suo tratto distintivo, ne permette anche una più lunga conservazione.
Idee e varianti
Questo tipico pane sardo si può anche consumare dopo aver bagnato le varie sfoglie con un po' d'acqua (non serve inzupparle, basta inumidirle bene): dopo averle bagnate, le si lascia riposare per qualche minuto su un piatto. L'acqua renderà il pane morbido e ancora più squisito, anche se naturalmente si perderà quell'effetto croccante che si ha solo se il pane è secco.

Se condite la fetta di pane carasau con dell’olio e un pizzico di sale e la grigliate per qualche istante, otterrete il famoso pane “guttiau”, che in dialetto lugudorese significa appunto “gocciolato” o “asperso”.
Lasagne con pane carasau
Questo pane è naturalmente ottimo come accompagnamento, ma non solo: si può usare anche come ingrediente per preparare piatti originali e sfiziosi. Ad esempio, degli involtini o delle girelle farcite, da servire come secondo o come finger food.
Fra le varie ricette con il pane carasau, vi consigliamo in particolare le lasagne! Basta sostituire le classiche sfoglie di pasta fresca con il tradizionale pane sardo per ottenere delle lasagne gustosissime che non hanno nulla da invidiare alla versione tradizionale.
Come le lasagne classiche, anche le lasagne con pane casarau si possono preparare in tanti modi diversi, ovvero utilizzando gli ingredienti che si preferiscono (sia in bianco che con il sugo, con verdure o formaggi di vario genere, etc.).
Cliccando qui potete leggere una ricetta proposta da Gustissimo da cui trarre ispirazione!

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