I grassi vanno eliminati dalla dieta

I grassi vanno eliminati dalla dieta: non è raro sentire quest'affermazione, soprattutto da persone che intendono perdere peso. In realtà, per seguire un'alimentazione sana ed equilibrata e anche per dimagrire, è necessario consumare i grassi: ormai lo sostengono con convinzione tutti i nutrizionisti.
Certo, non tutti i grassi sono uguali: l'importante quindi è scegliere quelli giusti.
In questo articolo vedremo quali sono e perché fanno bene!
A cosa servono i grassi
Escludere completamente i grassi dalla propria alimentazione può essere dannoso per vari motivi.
Anzitutto sono proprio loro a costituire la riserva cui il nostro corpo attinge per prendere energia: l'organismo infatti conserva i grassi (non i carboidrati) e già questo la dice lunga sulla loro utilità.

Inoltre i grassi fanno alzare i livelli di colesterolo "buono" (l'HDL), abbassando nel contempo quelli di LDL (il colesterolo "cattivo"), aumentano la massa muscolare, favoriscono la pulizia delle arterie (riducendo quindi il rischio di patologie cardiache e ictus) e aiutano anche a dimagrire! Sembra un paradosso, ma non lo è: i grassi sani aiutano a perdere peso perché fanno rallentare l'assorbimento del cibo.
Si tende infatti ad ingrassare non tanto perché si consumano troppi grassi, quanto piuttosto per eccesso di carboidrati: quando si assumono quantità eccessive di carboidrati, il corpo li brucia subito, trasformando i grassi in tessuto adiposo. Mangiando invece le giuste quantità di carboidrati più grassi e proteine, il corpo si trova costretto a bruciare proprio i grassi per ottenere energia. E in questo modo non si prende peso!

Inoltre i grassi servono anche a mantenere in buono stato il sistema nervoso centrale.
Ovviamente tutti questi benefici valgono solo se si scelgono i grassi (e gli alimenti) giusti: vediamo quali sono.
Acidi grassi polinsaturi
I grassi polinsaturi sono i cosiddetti grassi essenziali, gli omega-3 e gli omega-6: il loro consumo aiuta a ridurre il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari. Si trovano in abbondanza nel pesce (salmone, pesce azzurro, etc.), negli oli vegetali e nella frutta a guscio.
Quanti bisognerebbe assumerne giornalmente? Circa il 6-10% delle calorie totali.
Grassi monoinsaturi
Molto utili sono anche i grassi monoinsaturi: per assicurarsi di introdurli è sufficiente utilizzare come grasso principale (soprattutto per i condimenti a crudo) l'olio extravergine d'oliva, che ne è particolarmente ricco.
Si trovano in abbondanza anche nell'avocado (un frutto dal grande patrimonio lipidico) e nella frutta secca (mandorle, pistacchi, arachidi, nocciole...), che ne contiene più o meno la metà dell'olio d'oliva.
Grassi saturi
Maggiore cautela e moderazione ci vuole con i grassi saturi: se consumati in eccesso, possono alzare il colesterolo “cattivo” LDL e predisporre all'insorgenza di malattie cardiovascolari.
Nelle giuste quantità (il 10% circa delle calorie totali giornaliere; 7% in caso di disturbi cardiovascolari e diabete), invece, non vanno demonizzati: non c'è motivo quindi di escludere nemmeno questa categoria di grassi dalla dieta.
Basta solo essere misurati nelle quantità di alimenti come carne, uova, latte e latticini: è in questi cibi infatti che si trovano molti grassi saturi, oltre che in alcuni oli vegetali come l'olio di cocco e quello di palma.
I grassi trans
L'unico gruppo di grassi che andrebbe evitato sempre e comunque è quello dei grassi trans: si tratta di oli vegetali passati dallo stato liquido a quello solido attraverso lavorazione industriale.
Questi grassi attivano i processi infiammatori, riducono il colesterolo buono e fanno alzare quello cattivo. E fanno male anche in piccole quantità: così dicono gli esperti.
Sarebbe quindi preferibile evitare del tutto i prodotti confezionati che hanno fra gli ingredienti i “grassi vegetali idrogenati”.

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