Il glutine fa male

Che il glutine faccia male e vada evitato in caso di celiachia lo sanno ormai tutti, anche perché si tratta di un'intolleranza alimentare piuttosto diffusa.
Ma è vero che il glutine fa male anche quando non si ha questo tipo di problema? Molte persone sono convinte che seguire un'alimentazione priva di glutine faccia bene sempre e comunque, ma in realtà non è così: a meno che non ci siano dei validi motivi, eliminare del tutto alimenti contenenti glutine non apporta nessun beneficio.
Lo dice la scienza: da nessuna ricerca scientifica è mai emerso che privarsi del glutine possa in qualche modo fare bene anche a chi non è celiaco (anzi, semmai è emerso il contrario).
Celiachia e sensibilità al glutine: quando il glutine fa davvero male
Il glutine è un concentrato proteico presente in cereali come frumento, orzo, segale, farro, kamut, spelta, triticale, avena e quindi in tutti gli alimenti che contengono tali cereali (pasta, pane, torte, biscotti, pizze e prodotti da forno...).
La celiachia è una malattia che comporta difficoltà di assorbimento del glutine: pertanto, quando questa proteina viene consumata (anche in quantità limitate) causa sintomi come dolore e gonfiore all'addome, diarrea o al contrario stipsi, nausea, flatulenza, perdita di peso...
L'unico rimedio all'intolleranza al glutine è proprio seguire un'alimentazione del tutto gluten free.
Può anche capitare che, anziché sviluppare una vera e propria intolleranza, insorga solo una sensibilità al glutine (Gluten sensitivity), che si manifesta subito dopo il consumo di cibi contenenti glutine con sintomi simili a quelli dell'intolleranza quali disturbi gastrointestinali, gonfiore, flatulenza, dolori addominali, diarrea... Sospendendo il consumo di cibi ricchi di glutine, si ha un remissione completa di tutti i sintomi.
Queste però sono le uniche due situazioni in cui il glutine fa male!
Se non si ha né una sensibilità, né un'intolleranza al glutine, non ha senso sospenderne il consumo. Vediamo perché.
Troppo glutine rende celiaci?
Molti sostenitori dell'alimentazione gluten free sostengono che il glutine vada evitato perché alla lunga il suo consumo potrebbe portare all'insorgenza di un'intolleranza.
In realtà la celiachia insorge per ben altre cause, che sono più che altro legate ad una predisposizione di tipo genetico.
Di certo, semplicemente il consumo di molto glutine non porta di per sé allo sviluppo dell'intolleranza, altrimenti la celiachia sarebbe un disturbo molto più diffuso (soprattutto in Italia dove sono in tanti a concedersi il piacere – anche quotidiano – di un bel piatto di pasta). Inoltre non c'è nessuno studio scientifico che abbia in qualche modo evidenziato quale sia la quantità massima di glutine da consumare, oltre la quale aumenterebbe il rischio di sviluppare un'intolleranza.
È vero che mangiare senza glutine fa dimagrire?
Chi sostiene che il glutine faccia male a tutti spesso trae questa conclusione dall'errata convinzione che una dieta gluten free faccia perdere peso.
In realtà non è la mancanza dei cereali che fa dimagrire! Semmai, può darsi che si perda un po' di peso perché quando si elimina il glutine si comincia a mangiare in modo più salutare (privilegiando le fibre e i prodotti integrali) e si evitano tutti quei cibi molto raffinati contenenti glutine che in effetti fanno ingrassare, come biscotti, torte, prodotti confezionati in genere, etc. Ma di certo non è il glutine che contengono a far ingrassare, bensì i grassi, gli additivi e sostanze di questo genere...
Invece un buon piatto di pasta o un po' di pane, se inseriti all'interno di un'alimentazione equilibrata, non fanno prendere peso!
Se quindi iniziate una dieta gluten free e notate che state dimagrendo, sicuramente non è per la mancanza del glutine, ma perché avete iniziato a consumare alimenti più salutari.
Tenete però presente che fra questi alimenti più salutari non sono di certo inclusi quelli già pronti privi di glutine: se si basa la propria dieta sul consumo di questi alimenti, si rischia addirittura di ingrassare perché spesso prodotti di questo tipo sono più ricchi di grassi e sale dei loro corrispondenti con glutine (vengono aggiunti per migliorare il sapore). Questo espone anche ad un maggiore rischio di incorrere in problemi di ipertensione, aumento dei livelli di colesterolo e diabete.
I rischi di una dieta senza glutine: le carenze nutrizionali
Sembra inoltre che una dieta senza glutine, intrapresa senza alcuna necessità ovvero in assenza di una diagnosi di celiachia, possa essere addirittura nociva per la salute: è ciò che sostiene una ricerca scientifica condotta dall'Università di Newcastle, secondo la quale eliminare del tutto il glutine porterebbe nel lungo periodo a carenze di micronutrienti importanti, come calcio, folati e altre vitamine.
In conclusione
Alla luce di quanto abbiamo visto finora, non è affatto vero che il glutine fa male a tutti! Se non si soffre di celiachia o di sensibilità al glutine, rinunciare alla pasta, al pane e ad altri alimenti che lo contengono non solo non ha senso, ma potrebbe essere controproducente.
L'importante è seguire una dieta sana, cercando di limitare il più possibile il consumo dei prodotti confezionati molto raffinati che contengono tanti grassi: quelli sì che fanno male, non il glutine!

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