Mangiare tanto pesce fa bene alla salute?
Del pesce vengono sempre elogiate le ottime proprietà nutritive: quante volte si sente dire, dai medici così come dalla gente comune, che mangiare tanto pesce fa bene alla salute, grazie alla sua ricchezza di grassi “buoni” Omega 3 (quelli che aiutano a controllare il colesterolo e prevengono l'insorgenza di patologie cardiovascolari). Qualsiasi medico consiglia di consumare pesce 2-3 volte a settimana.
Ma è proprio vero che mangiare tanto pesce fa bene alla salute? Il dubbio è legittimo, visto che negli ultimi tempi si sente sempre più spesso parlare anche di acque contaminate da sostanze nocive che inevitabilmente finiscono nei pesci. Stiamo quindi parlando di un alimento davvero così salutare?
Ad esempio: è vero che il pesce è ricco di mercurio? Viene spesso detto anche questo sui pesci, ma sembra essere un'affermazione in aperto contrasto con quella secondo cui mangiare tanto pesce fa bene.
Cerchiamo quindi di sfatare alcuni miti e fare delle precisazioni importanti in merito al consumo di pesce, partendo proprio dal problema del mercurio.
Ma è proprio vero che mangiare tanto pesce fa bene alla salute? Il dubbio è legittimo, visto che negli ultimi tempi si sente sempre più spesso parlare anche di acque contaminate da sostanze nocive che inevitabilmente finiscono nei pesci. Stiamo quindi parlando di un alimento davvero così salutare?
Ad esempio: è vero che il pesce è ricco di mercurio? Viene spesso detto anche questo sui pesci, ma sembra essere un'affermazione in aperto contrasto con quella secondo cui mangiare tanto pesce fa bene.
Cerchiamo quindi di sfatare alcuni miti e fare delle precisazioni importanti in merito al consumo di pesce, partendo proprio dal problema del mercurio.
Pesci e contaminazione da mercurio
Affermando che il pesce è ricco di mercurio sembra quasi che il problema riguardi ogni tipo di specie: si tratta di una generalizzazione che non corrisponde alla realtà. È molto più corretto dire che solo alcuni tipi di pesce sono ricchi di mercurio, in quanto la contaminazione non interessa tutte le tipologie (quantomeno non nella stessa misura).
Il mercurio infatti si accumula soprattutto nei pesci di grossa taglia e nei predatori che si nutrono di pesci più piccoli: i pesci grandi e quelli più longevi riescono ad assorbire durante la loro vita e quindi accumulare grandi concentrazioni di mercurio (per la semplice legge del bioaccumulo). La concentrazione di mercurio è dunque direttamente proporzionale alla grandezza corporea e all'età del pesce.
Pertanto, in primis occorre prestare attenzione alla taglia: i pesci più contaminati dal mercurio sono quelli più grandi che si trovano in cima alla catena alimentare. Come il pesce spada, il tonno, la verdesca, lo sgombro reale o lo squalo. Con il consumo di pesci di questo genere ci vuole cautela e moderazione: consumarli in gran quantità non è consigliabile, proprio perché sono ad alto rischio di contaminazione.
L'affermazione secondo cui il pesce è ricco di mercurio non vale invece per i pesci di piccola taglia (ad esempio, il pesce azzurro: sardine, acciughe, aringhe...) e per quelli di allevamento (orata, salmone, spigola, trota, pesce gatto...).
Questi sono i pesci più sicuri dal punto di vista della contaminazione da mercurio. Bisogna inoltre tenere presente che il tasso di concentrazione di mercurio è maggiore nel Mar Mediterraneo, rispetto agli oceani.
Il mercurio infatti si accumula soprattutto nei pesci di grossa taglia e nei predatori che si nutrono di pesci più piccoli: i pesci grandi e quelli più longevi riescono ad assorbire durante la loro vita e quindi accumulare grandi concentrazioni di mercurio (per la semplice legge del bioaccumulo). La concentrazione di mercurio è dunque direttamente proporzionale alla grandezza corporea e all'età del pesce.
Pertanto, in primis occorre prestare attenzione alla taglia: i pesci più contaminati dal mercurio sono quelli più grandi che si trovano in cima alla catena alimentare. Come il pesce spada, il tonno, la verdesca, lo sgombro reale o lo squalo. Con il consumo di pesci di questo genere ci vuole cautela e moderazione: consumarli in gran quantità non è consigliabile, proprio perché sono ad alto rischio di contaminazione.
L'affermazione secondo cui il pesce è ricco di mercurio non vale invece per i pesci di piccola taglia (ad esempio, il pesce azzurro: sardine, acciughe, aringhe...) e per quelli di allevamento (orata, salmone, spigola, trota, pesce gatto...).
Questi sono i pesci più sicuri dal punto di vista della contaminazione da mercurio. Bisogna inoltre tenere presente che il tasso di concentrazione di mercurio è maggiore nel Mar Mediterraneo, rispetto agli oceani.
Perché consumare tanto pesce non è così salutare: 5 buoni motivi per mangiarne di meno
Il pesce è sempre stato considerato un alimento sano, da consumare regolarmente per stare in salute. Però, anche alla luce dell'attuale situazione ambientale, bisogna un po' ridimensionare quest'affermazione: siamo così sicuri che mangiare tanto pesce faccia davvero bene alla salute?
Ecco cinque motivi per cui limitarne un po' il consumo:
- Troppo pesce non fa bene al cuore: secondo una ricerca danese, il pesce fa bene al cuore solo se consumato nelle giuste quantità. Esagerando, si rischia di fare più danni che altro: un consumo eccessivo di pesce potrebbe infatti favorire l'insorgenza di aritmie anche di una certa gravità (sebbene ancora non si sia capito il meccanismo per cui troppi omega-3 potrebbero fare male al cuore).
Nemmeno consumare troppo poco pesce va bene per la salute del cuore: come in tutte le cose, quindi, anche in questo caso ci vuole una giusta via di mezzo (il consumo medio ideale è di un paio di volte a settimana)
- Rischio di ingestione plastica: nei mari e negli oceani purtroppo non c'è solo il problema della contaminazione da mercurio. Molti pesci, infatti, ingeriscono inconsapevolmente la plastica: si tratta di un problema strettamente legato all'inquinamento dell'ambiente e delle acque. E naturalmente, come afferma lo slogan di una campagna di sensibilizzazione di Surfrider Foundation, “quello che finisce negli Oceani, finisce anche dentro di te”
- Contaminazione da sostanze di scarico industriale: un altro motivo che dovrebbe indurci a consumare un po' meno pesce è il fatto che il pesce congelato può essere pescato in baie in cui possono essere presenti tracce di sostanze chimiche provenienti dalle coltivazioni o dalle industrie
- Pesce e colesterolo: nel caso si soffra di colesterolo alto, consumare in gran quantità alcuni tipi di pesce particolarmente ricchi di lipidi (ad esempio lo scorfano, il salmone, lo sgombro, l'anguilla, l’aringa, la triglia, il dentice, il pesce spada, il tonno) non è una buona idea
- Gli omega-3 si trovano anche in altri alimenti: uno dei motivi principali per cui i nutrizionisti raccomandano un consumo regolare di pesce è il fatto che contiene in gran quantità i grassi buoni omega-3. Ma anche altri cibi sono ottime fonti di questi grassi: i semi ad esempio (semi di lino, di canapa, di Chia...), le noci, i germogli di soia, le verdure a foglia verde.
Ecco cinque motivi per cui limitarne un po' il consumo:
- Troppo pesce non fa bene al cuore: secondo una ricerca danese, il pesce fa bene al cuore solo se consumato nelle giuste quantità. Esagerando, si rischia di fare più danni che altro: un consumo eccessivo di pesce potrebbe infatti favorire l'insorgenza di aritmie anche di una certa gravità (sebbene ancora non si sia capito il meccanismo per cui troppi omega-3 potrebbero fare male al cuore).
Nemmeno consumare troppo poco pesce va bene per la salute del cuore: come in tutte le cose, quindi, anche in questo caso ci vuole una giusta via di mezzo (il consumo medio ideale è di un paio di volte a settimana)
- Rischio di ingestione plastica: nei mari e negli oceani purtroppo non c'è solo il problema della contaminazione da mercurio. Molti pesci, infatti, ingeriscono inconsapevolmente la plastica: si tratta di un problema strettamente legato all'inquinamento dell'ambiente e delle acque. E naturalmente, come afferma lo slogan di una campagna di sensibilizzazione di Surfrider Foundation, “quello che finisce negli Oceani, finisce anche dentro di te”
- Contaminazione da sostanze di scarico industriale: un altro motivo che dovrebbe indurci a consumare un po' meno pesce è il fatto che il pesce congelato può essere pescato in baie in cui possono essere presenti tracce di sostanze chimiche provenienti dalle coltivazioni o dalle industrie
- Pesce e colesterolo: nel caso si soffra di colesterolo alto, consumare in gran quantità alcuni tipi di pesce particolarmente ricchi di lipidi (ad esempio lo scorfano, il salmone, lo sgombro, l'anguilla, l’aringa, la triglia, il dentice, il pesce spada, il tonno) non è una buona idea
- Gli omega-3 si trovano anche in altri alimenti: uno dei motivi principali per cui i nutrizionisti raccomandano un consumo regolare di pesce è il fatto che contiene in gran quantità i grassi buoni omega-3. Ma anche altri cibi sono ottime fonti di questi grassi: i semi ad esempio (semi di lino, di canapa, di Chia...), le noci, i germogli di soia, le verdure a foglia verde.
In conclusione
Il pesce è e resta un alimento salutare, ma nonostante questo consumarlo in gran quantità non sempre fa bene alla salute: purtroppo ormai bisogna fare i conti con contaminazioni varie, per cui alcuni pesci vanno decisamente consumati con moderazione.
Per questo motivo possiamo dire che non sempre mangiare tanto pesce fa bene alla salute! Ma non è affatto necessario rinunciare del tutto al pesce, anzi: consumandolo nelle giuste quantità apporta sicuramente tanti benefici.
L'importante è variare il più possibile la scelta dei tipi di pesce, limitando il consumo di quelli di grossa taglia (più ricchi di mercurio) e privilegiando il pesce azzurro, i pesci di piccola taglia e di allevamento.
Inoltre, non fissiamoci solo sul pesce: l'alimentazione dev'essere il più possibile varia e i preziosi Omega-3 si possono trovare anche in altri alimenti!
Per questo motivo possiamo dire che non sempre mangiare tanto pesce fa bene alla salute! Ma non è affatto necessario rinunciare del tutto al pesce, anzi: consumandolo nelle giuste quantità apporta sicuramente tanti benefici.
L'importante è variare il più possibile la scelta dei tipi di pesce, limitando il consumo di quelli di grossa taglia (più ricchi di mercurio) e privilegiando il pesce azzurro, i pesci di piccola taglia e di allevamento.
Inoltre, non fissiamoci solo sul pesce: l'alimentazione dev'essere il più possibile varia e i preziosi Omega-3 si possono trovare anche in altri alimenti!