Olio di palma da evitare

Negli ultimi tempi è andata sviluppandosi una sorta di campagna alimentare contro l'olio di palma: quest'olio vegetale non idrogenato, presente in tantissimi prodotti confezionati (soprattutto merendine, biscotti, prodotti per la prima colazione, ma anche piatti già pronti e brodi), si è fatto nel tempo proprio una pessima reputazione! A sentire quello che si dice sembra che faccia proprio male alla salute.
Tuttavia di recente diversi nutrizionisti hanno decisamente corretto il tiro, sostenendo che le accuse mosse all'olio di palma non hanno in realtà nessun fondamento scientifico e che questo ingrediente non è più dannoso di tanti altri.
Come spesso accade si crea quindi molta confusione e quando si va a fare la spesa non si sa più cosa comprare!
Davvero l'olio di palma è da evitare? Bisogna preferire i prodotti con la dicitura “senza olio di palma”? (sempre più frequenti da quando si è iniziato a parlare male di quest'olio). Oppure si tratta di allarmismi inutili?
Cerchiamo di chiarire i termini della questione.
Da dove deriva la cattiva reputazione dell'olio di palma
Si è iniziato a parlare degli effetti negativi che l'olio di palma può avere sulla salute per via del fatto che contiene parecchi grassi saturi (in una percentuale di circa il 50%). I grassi saturi sono grassi che, se consumati in eccesso, fanno alzare il colesterolo “cattivo” esponendo quindi ad un maggiore rischio di obesità e di insorgenza di patologie cardiovascolari. Tuttavia è anche vero che altri alimenti (come il burro o l'olio di cocco) contengono la stessa, se non maggiore, percentuale di grassi saturi. Inoltre, iniziando ad utilizzare quest'olio è stato possibile eliminare gli acidi grassi idrogenati trans, che hanno effetti ben peggiori dell'olio di palma a livello cardiovascolare.
In realtà, allo stato grezzo, l'olio di palma contiene in buone quantità anche sostanze che fanno bene (come i carotenoidi e la vitamina E), le quali però non sono più presenti nell'olio di palma raffinato che è quello impiegato a livello industriale.
Ma cosa dice la scienza a questo proposito? Dal punto di vista scientifico, non ci sono studi che sostengano un legame diretto fra consumo di olio di palma ed effetti negativi sulla salute di cuore e arterie.
È vero che è potenzialmente cancerogeno?
Oltre a quella di essere troppo ricco di grassi saturi, un'altra accusa mossa all'olio di palma che crea allarmismi ancora maggiori è quella di contenere sostanze potenzialmente cancerogene: queste sostanze tossiche non sono presenti nell'olio in sé, ma deriverebbero dai processi di raffinazione e lavorazione industriale ad alte temperature. È quanto sembra emergere da uno studio scientifico: il "sembra" è d'obbligo in quanto gli stessi esperti che hanno condotto lo studio ritengono che sia necessario effettuare altre ricerche, in quanto allo stato attuale non vi sono certezze sull'eventuale tossicità dell'olio di palma.
Inoltre, a proposito di questo problema, c'è anche da dire che si tratta di un dubbio sollevato da tempo: per cui nel corso degli ultimi anni i produttori hanno adottato misure di lavorazione volte a ridurre significativamente la quantità delle sostanze che potrebbero risultare pericolose per la salute.
Attenzione alle quantità!
Che l'olio di palma sia da evitare completamente e da demonizzare è quindi un'esagerazione: di certo, comunque, non bisogna abusarne. Non tanto perché l'olio sia dannoso in sé, ma perché in generale bisogna tenere sotto controllo la quantità di grassi saturi introdotta quotidianamente.
Questi grassi, sostengono i nutrizionisti, non devono essere evitati del tutto, ma consumati con moderazione: in media, se non si soffre di particolari problemi di salute, non devono superare il 7-10% delle calorie assunte giornalmente.
Dal momento che gli acidi grassi saturi sono presenti anche in alimenti come formaggi, latte, uova e carni, se a quelli assunti attraverso questi cibi andiamo ad aggiungere anche quelli contenuti nei prodotti industriali contenenti olio di palma, allora diventa facile superarne, senza accorgersene, la quota giornaliera massima raccomandata.
Per stare in salute e non incorrere in problemi di natura cardiovascolare bisogna quindi stare attenti alle quantità di cibi contenenti grassi saturi che si consumano quotidianamente.
Come regolarsi: olio di palma sì o no?
In definitiva, quindi, la cosa importante è valutare la correttezza della propria dieta nel complesso: eliminare del tutto i cibi contenenti olio di palma non serve se poi non ci si alimenta nel modo giusto.
Sicuramente, visto che contiene tanti grassi saturi, l'olio di palma va consumato con moderazione, al pari di tutti gli altri cibi ricchi di questi grassi (ad esempio, anche il burro va limitato: meglio preferire l'olio extravergine d'oliva).
Quindi: una merendina o qualche biscotto a colazione non può fare male, se poi nel corso della giornata si imposta la propria dieta in modo sano, privilegiando frutta, verdura e gli alimenti di base di una buona dieta mediterranea.
Ricorrere sempre agli snack confezionati per merenda o colazione è di certo da evitare: molto meglio preferire cibi più sani come frutta fresca e yogurt. Ma consumarli ogni tanto non è un problema, se la dieta nel complesso è corretta! È questo il segreto per restare in salute, non certo demonizzare a priori una sola categoria di alimenti senza intervenire sulla qualità complessiva della propria alimentazione.

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