Perché quando mangio il gelato mi viene mal di testa?
A chi non è mai capitato, mentre si sta gustando un bel gelato, di avvertire un improvviso quanto intenso e fastidioso mal di testa? Si tratta del cosiddetto mal di testa da gelato o brain freeze (letteralmente “congelamento del cervello”): un disturbo molto comune (dal nome scientifico quasi impronunciabile: ganglioneuralgia sfenopalatina) che non deve preoccupare perché si risolve spontaneamente nel giro di un minuto e non è indice di nessuna patologia.
La curiosità però resta: da cosa è causato il mal di testa da gelato?
In realtà una spiegazione certa non c'è: ad oggi la comunità scientifica considera come più plausibili due ipotesi. Vediamo quali sono!
La curiosità però resta: da cosa è causato il mal di testa da gelato?
In realtà una spiegazione certa non c'è: ad oggi la comunità scientifica considera come più plausibili due ipotesi. Vediamo quali sono!
Un “equivoco” sull'origine del dolore
Di solito questo “strano” disturbo fisico si verifica quando si mangia il gelato o il ghiacciolo (o si beve una bibita molto fredda) con troppa voracità, molto velocemente.
Partendo da questo dato di fatto, alcuni studiosi hanno ipotizzato che il problema sia causato dalla rapida contrazione che i vasi sanguigni del palato mettono in atto quando vengono a contatto improvvisamente con cibi o bevande freddi.
In un secondo momento, quando la temperatura della cavità orale ritorna nella norma, i vasi sanguigni si dilatano: la vasodilatazione viene recepita dai recettori del dolore che si trovano sul palato, inviando un segnale al nervo trigemino. Siccome però il nervo trigemino solitamente trasmette gli stimoli percepiti al volto, il cervello interpreta il segnale come se provenisse dalla fronte e non dal palato: è per questo "equivoco" che si avverte una sensazione dolorosa simile all'emicrania.
Non tutti i medici però condividono questa spiegazione del mal di testa da gelato.
Partendo da questo dato di fatto, alcuni studiosi hanno ipotizzato che il problema sia causato dalla rapida contrazione che i vasi sanguigni del palato mettono in atto quando vengono a contatto improvvisamente con cibi o bevande freddi.
In un secondo momento, quando la temperatura della cavità orale ritorna nella norma, i vasi sanguigni si dilatano: la vasodilatazione viene recepita dai recettori del dolore che si trovano sul palato, inviando un segnale al nervo trigemino. Siccome però il nervo trigemino solitamente trasmette gli stimoli percepiti al volto, il cervello interpreta il segnale come se provenisse dalla fronte e non dal palato: è per questo "equivoco" che si avverte una sensazione dolorosa simile all'emicrania.
Non tutti i medici però condividono questa spiegazione del mal di testa da gelato.
Cambiamenti improvvisi del flusso sanguigno come meccanismo di difesa
Secondo un altro studio, il disturbo sarebbe da collegare ad un meccanismo di difesa messo in atto dal cervello di fronte ad uno sbalzo di temperatura improvviso come quello causato dal consumo vorace di un alimento freddo come il gelato.
Per difendersi dall'abbassamento di temperatura, l'arteria cerebrale anteriore si dilata rapidamente per aumentare l'afflusso di sangue caldo, per poi contrarsi altrettanto rapidamente quando l'”emergenza freddo” cessa.
Queste improvvise variazioni nell'afflusso del sangue nel cervello sarebbero all'origine del mal di testa da gelato, che infatti è caratterizzato da fitte dolorose, ma di breve durata.
Secondo alcuni studiosi questo meccanismo di vasodilatazione improvvisa sarebbe alla base dell'insorgenza anche di altri tipi di mal di testa, non solo del brain freeze: se ciò fosse vero, si potrebbero trovare nuovi modi per prevenire questi cambiamenti improvvisi del flusso sanguigno e prevenire quindi anche l'insorgenza di un disturbo fastidioso come il mal di testa.
Per difendersi dall'abbassamento di temperatura, l'arteria cerebrale anteriore si dilata rapidamente per aumentare l'afflusso di sangue caldo, per poi contrarsi altrettanto rapidamente quando l'”emergenza freddo” cessa.
Queste improvvise variazioni nell'afflusso del sangue nel cervello sarebbero all'origine del mal di testa da gelato, che infatti è caratterizzato da fitte dolorose, ma di breve durata.
Secondo alcuni studiosi questo meccanismo di vasodilatazione improvvisa sarebbe alla base dell'insorgenza anche di altri tipi di mal di testa, non solo del brain freeze: se ciò fosse vero, si potrebbero trovare nuovi modi per prevenire questi cambiamenti improvvisi del flusso sanguigno e prevenire quindi anche l'insorgenza di un disturbo fastidioso come il mal di testa.
Precauzioni utili
Evitare il brain freeze è senza dubbio possibile. In che modo? Ovviamente rinunciare ad una golosità come il gelato è assolutamente improponibile: e non ne varrebbe proprio la pena per un disturbo così passeggero e innocuo!
Molto più banalmente, è sufficiente non avventarsi sul gelato come se non si mangiasse da una settimana!!
Gustandolo lentamente, infatti, il gelato può riscaldarsi un po' in bocca: in questo modo l'afflusso del sangue non risente di nessuno sbalzo termico improvviso. Può anche essere utile consumare il gelato cercando di metterlo prima nella parte iniziale della bocca, che è meno vascolarizzata di quella posteriore.
Molto più banalmente, è sufficiente non avventarsi sul gelato come se non si mangiasse da una settimana!!
Gustandolo lentamente, infatti, il gelato può riscaldarsi un po' in bocca: in questo modo l'afflusso del sangue non risente di nessuno sbalzo termico improvviso. Può anche essere utile consumare il gelato cercando di metterlo prima nella parte iniziale della bocca, che è meno vascolarizzata di quella posteriore.