Etichettatura del pesce: come leggere le etichette

Da dicembre 2014 è d’obbligo esporre etichette precise sulla provenienza del pesce che viene venduto nei mercati rionali, dal pescivendolo o nei supermercati.

Vediamo insieme cosa deve essere scritto per legge sulle etichette.

L’obbligo di esporre l’etichetta è valido per tutti i prodotti ittici che si tratti di pesci freschi, refrigerati, congelati o confezionati commercializzati nell’Unione Europea.

L’etichettatura deve quindi indicare:

• La denominazione commerciale della specie ittica in italiano, che deve sempre essere più dettagliata possibile: per esempio, se si tratta di tonno bisogna specificare se rosso, giallo, atlantico; se un salmone viene dalla Scozia o dalla Norvegia bisognerà specificare in etichetta la dicitura “scozzese” o “norvegese”.

• Il nome scientifico della specie.

• Il metodo di produzione, in particolare se si tratta di pesce “pescato” o “pescato in acque dolci” oppure “allevato”.

• La zona in cui il prodotto è stato catturato o allevato.

In aggiunta a questi elementi, vanno specificati anche altre informazioni:

• Se si tratta di pesci selvatici, devono essere indicati gli attrezzi da pesca utilizzati, come “sciabiche”, “reti da traino”, “reti da imbrocco e reti analoghe”, “reti da circuizione e reti da raccolta”, “ami e palangari”, “draghe” e “nasse e trappole”.

• Per i prodotti pre-imballati, deve essere indicata la dicitura “scongelato”. Questo non è obbligatorio se i prodotti della pesca sono ingredienti presenti nel prodotto finito; se sono stati precedentemente congelati per ragioni di sicurezza sanitaria; se sono stati scongelati prima di essere sottoposti ad affumicatura, salatura, cottura, marinatura, essiccatura.

• Deve essere specificato il termine minimo di conservazione, preceduto dall’espressione “da consumarsi preferibilmente entro il” o “da consumarsi preferibilmente entro fine”. Per i prodotti più delicati e deperibili deve essere indicata la data precisa di scadenza.

Inoltre, per specificare la provenienza del prodotto pescato si possono indicare la Zona Fao e la denominazione della zona espressa in maniera chiara e comprensibile per i consumatori. Qui di seguito vi mostriamo l’elenco di tutte le denominazioni:

Zona FAO n. 21, oceano Atlantico nord-occidentale;
Zona FAO n. 27; 27.III.d, oceano Atlantico nord-orientale e mar Baltico;
Zona FAO n. 31, oceano Atlantico centro-occidentale;
Zona FAO n. 34, oceano Atlantico centro-orientale;
Zona FAO n. 41, oceano Atlantico sud-occidentale;
Zona FAO n. 47, oceano Atlantico sud-orientale;
Zona FAO n. 37.1; 37.2; 37.3; 37.4, mar Mediterraneo e mar Nero;
Zona FAO n. 51; 57, oceano Indiano;
Zona FAO n. 61; 67; 71; 77; 81; 87, oceano Pacifico;
Zona FAO n. 48; 58; 88, oceano Antartico.

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