Abbie Chatfield e il menù "sessista" a Venezia

È la news del momento: il menù “sessista”!

Avete sentito parlare in questi giorni delle lamentele esposte da una famosa influencer australiana a Venezia?

Ebbene sì, oggi ci occupiamo proprio di questo argomento e prima di sapere che cosa ne pensate, vediamo cosa è successo!
Abbie Chatfield e il menù sessista a Venezia
Negli ultimi giorni non si fa che parlare di lei Abbie Chatfield, una famosa influencer e conduttrice televisiva australiana che, andata in vacanza a Venezia con il compagno, si è vista consegnare in un costoso ristorante veneziano un menù senza prezzi.

La donna, nel momento in cui si è vista davanti una carta diversa (senza il costo delle portate) rispetto a quella lasciata al suo fidanzato Konrad Bień-Stephen, si è infuriata, definendo quel gesto “sessista” e non una cortesia.

La sua rivolta si trasferita immediatamente sui suoi canali social ufficiali, in cui ha mostrato tutta la sua disapprovazione nei confronti di un sistema patriarcale, in cui viene dato per scontato il fatto che ad offrire sia sempre l’uomo.

Un gesto inaccettabile e ridicolo per la star televisiva, in quanto considerato una forma di discriminazione nei confronti di tutte le donne che, in questo modo, continuano ad essere viste come mantenute e dipendenti finanziariamente dagli uomini.
Una tradizione e un’idea che risale ai tempi in cui alle donne non era concessa la possibilità di lavorare e avere un conto in banca, cosa che (per fortuna, lo possiamo dire) nel 2022 non è più così.

Tutto questo ha creato un grande putiferio sia nel pregiato ristorante “Club del Doge”, principale protagonista della vicenda, il quale non ha potuto fare altro che scusarsi con la donna e ammettere l’errore; sia sui social media, dove milioni di italiani si sono arrabbiati chiedendo a Abbie di imparare l’educazione.

Sapete chi ha pagato il conto del ristorante alla fine? Proprio lei, Abbie Chatfield.
Il menù cortesia: il protagonista di una vecchia polemica
Nonostante le affermazioni di Abbie Chatfield abbiano creato una serie di controversie sull’argomento, non è la prima volta che una polemica nasca nei confronti del menù cortesia presentato alle donne nei ristoranti lussuosi.

Poco tempo fa, nello specifico nel novembre scorso, era stata Augustina Gandolfo, modella e compagna del calciatore Lautaro Martinez ad indignarsi, durante una cena in un ristorante vicino al Duomo di Milano, del fatto che in Italia venisse presentato ancora alle donne il cosiddetto blind menù, carta in cui i prezzi delle portate vengono nascosti.
Il disappunto in quell’occasione aumentò anche quando molti italiani iniziarono a giustificare tale atto, affermando che il gesto veniva fatto solo nei ristoranti di altro livello. Da qui, la risposta della donna: “E quindi le donne non possono pagare una cena costosa?”.

Domanda lecita, potremmo dire: chi determina chi deve o non deve pagare il conto al ristorante?

Ma la critica non è nata solo sul territorio italiano. Nel 2017, infatti, lo stesso critico gastronomico del settimanale Observer del Guardian, Jay Rayner, stroncò il ristorante parigino “Le Cinq” per la presenza del menù senza prezzi riservato alle donne.

Una questione, quindi, che oggi più che mai si fa sentire (data la parità dei sessi a cui aspiriamo), ma che già da qualche anno è frutto di polemica.

Vi state chiedendo cosa ne pensano gli altri chef? Scopriamolo!
Menù senza prezzi per le donne: le opinioni degli chef
Dopo il putiferio nato per le critiche rivolte da Abbie Chatfield al ristorante “Club del Doge” di Venezia, una domanda sorge spontanea: che cosa ne pensano gli altri chef e ristoratori?

Lo chef stellato Carlo Cracco, prendendo spunto dalla vicenda e da quelle precedenti, spiega che presso i suoi ristoranti nessuno si è mai lamentato direttamente con i suoi dipendenti e che, quindi, se un cliente espone una polemica nel momento in cui esce dal suo ristorante lui non può più farci nulla. Inoltre afferma che presso i suoi ristoranti è ormai da diversi anni (4/5) che vengono consegnati a tutti i menù con i prezzi, indipendentemente dal fatto che si tratti di uomini o donne, a meno che qualcuno non facci richiesta esplicita di un menù blind.
In merito alla vicenda dei colleghi veneziani, invece, dice: “A meno che non abbiano rifiutato di consegnargli l’altro menù, l’accusa di sessismo è esagerata”; e li difende affermando “avranno fatto un gesto sovrappensiero”.

Andrea Berton, chef da una stella Michelin a Milano asserisce, invece, che nel suo ristornate viene dato alla donna, come abitudine e di default, il menù di cortesia, ma che se a qualcuna infastidisca il fatto di non vederlo completo procedono a sostituirlo immediatamente. In più afferma che, se fosse per lui, darebbe il menù con i prezzi a tutti.

Davide Oldani, famoso cuoco italiano, invece, la pensa come la star televisiva australiana. Questo ritiene che la donna non debba vedere il costo delle portate sia un’idea vecchia e ormai obsoleta. Anche Viviana Varese del ristorante “Viva” e Antonia Klugmann di "Argine e Vencò" sono della stessa idea. La prima aggiunge che anche la carta dei vini non dovrebbe essere consegnata di default all’uomo, ma messa al centro del tavolo o a chi la chiede per lasciare a tutti di scegliere. La seconda, infine, sostiene che in 17 anni non ha mai consegnato un menù senza prezzi, perché lei stessa se ospite in un ristorante vorrebbe sapere quanto l’altro paga.

Voi cosa ne pensate?

Newsletter

Speciali