Addio a Beppe Rinaldi, padre del Barolo
Conosciuto come “il Re dei vini, il vino dei Re”, simbolo delle vigne nelle Langhe piemontesi, il Barolo porta con sé una storia che attraversa due secoli. Oggi questo vino pregiato dice addio ad uno dei suoi padri-produttori: si è spento il 2 settembre, a 70 anni, Beppe Rinaldi.
Chiamato il “Citrico”, per il suo carattere schietto e le sue parole pungenti, possedeva vigneti famosi come Brunate, Le Coste, Cannubi San Lorenzo e ha portato con sé un'eredità storica: il suo trisavolo, Battista Rinaldi, era già coltivatore di alcune vigne del Feudo dei Marchesi Falletti di Barolo.
Rinaldi era un uomo molto colto che amava le moto, le auto e soprattutto il vino. Si è dedicato alla produzione del Barolo tenendo sempre in grande considerazione la tradizione e soprattutto il rispetto del territorio, che ha sempre visto come un bene da tutelare. Ha difeso fino alla fine le sue colline e non usava mezzi termini per farlo.
Chiamato il “Citrico”, per il suo carattere schietto e le sue parole pungenti, possedeva vigneti famosi come Brunate, Le Coste, Cannubi San Lorenzo e ha portato con sé un'eredità storica: il suo trisavolo, Battista Rinaldi, era già coltivatore di alcune vigne del Feudo dei Marchesi Falletti di Barolo.
Rinaldi era un uomo molto colto che amava le moto, le auto e soprattutto il vino. Si è dedicato alla produzione del Barolo tenendo sempre in grande considerazione la tradizione e soprattutto il rispetto del territorio, che ha sempre visto come un bene da tutelare. Ha difeso fino alla fine le sue colline e non usava mezzi termini per farlo.