Attenti alle truffe a tavola: il rapporto Coldiretti
Gli esempi sono innumerevoli e purtroppo comprendono tutti i generi alimentari, dall’antipasto al dolce, ma tutti quanti hanno un elemento in comune: hanno a che fare con la malavita.
È stato presentato a Febbraio 2019 il sesto Rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare, che evidenzia la situazione in Italia relativa, appunto, alle truffe dell’agroalimentare.
È stato presentato a Febbraio 2019 il sesto Rapporto “Agromafie” sui crimini agroalimentari in Italia elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare, che evidenzia la situazione in Italia relativa, appunto, alle truffe dell’agroalimentare.
Un vero e proprio “menù del crimine”.
La criminalità porta in tavola “prodotti illegali, pericolosi o frutto dello sfruttamento dei lavoratori”.
Il menù del crimine vede fra gli altri la mozzarella sbiancata con carbonato di soda, il pesce vecchio «ringiovanito» con il cafados, una miscela di acidi organici e acqua ossigenata che viene mescolata con il ghiaccio per simulare la freschezza e la carne di animali macinati clandestinamente. E ancora nocciole, miele, tartufi e olii di dubbia o non sicura provenienza.
Il menù del crimine vede fra gli altri la mozzarella sbiancata con carbonato di soda, il pesce vecchio «ringiovanito» con il cafados, una miscela di acidi organici e acqua ossigenata che viene mescolata con il ghiaccio per simulare la freschezza e la carne di animali macinati clandestinamente. E ancora nocciole, miele, tartufi e olii di dubbia o non sicura provenienza.
Come difendersi dalle truffe agroalimentari?
Come difendersi da queste truffe a tavola all’atto pratico?
Controllare il più possibile che il cibo che acquistiamo e che portiamo sulle nostre tavole tutti i giorni abbia una filiera di produzione controllata e, quando mangiamo fuori casa, che i ristoranti dove andiamo rispettino i criteri di sicurezza e qualità.
Nel nostro piccolo possiamo quindi contribuire al benessere di noi stessi degli altri, essendo più consapevoli di ciò che ci circonda.
Se volete leggere l’articolo completo di Coldiretti, potete farlo cliccando qui.
Controllare il più possibile che il cibo che acquistiamo e che portiamo sulle nostre tavole tutti i giorni abbia una filiera di produzione controllata e, quando mangiamo fuori casa, che i ristoranti dove andiamo rispettino i criteri di sicurezza e qualità.
Nel nostro piccolo possiamo quindi contribuire al benessere di noi stessi degli altri, essendo più consapevoli di ciò che ci circonda.
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