Cenone della Vigilia di Natale: qual è il più lungo?
“Jingle bells, jingle bells, jingle all the way…”
Anche a voi nel periodo natalizio questa canzoncina vi risuona nella testa? A noi di continuo!
La festa più illuminata e più amata da tutti è alle porte, e qual è il modo migliore per festeggiarla?
Mangiando, ovviamente!
Il cenone di Natale è sempre molto atteso, soprattutto dai più golosi; i piatti da preparare sono molti e i riti da rispettare piuttosto vari.
A proposito, sapete qual è il cenone della vigilia più lungo? Per tradizione, quello della Polonia!
È proprio di questo che oggi vogliamo parlarvi.
Avete fame di curiosità? Preparativi, ci abbufferemo di usanze!
Anche a voi nel periodo natalizio questa canzoncina vi risuona nella testa? A noi di continuo!
La festa più illuminata e più amata da tutti è alle porte, e qual è il modo migliore per festeggiarla?
Mangiando, ovviamente!
Il cenone di Natale è sempre molto atteso, soprattutto dai più golosi; i piatti da preparare sono molti e i riti da rispettare piuttosto vari.
A proposito, sapete qual è il cenone della vigilia più lungo? Per tradizione, quello della Polonia!
È proprio di questo che oggi vogliamo parlarvi.
Avete fame di curiosità? Preparativi, ci abbufferemo di usanze!
Vigilia di Natale e cenone: qual è quello più lungo della storia?
Molti di noi risponderebbero a questa domanda senza alcuna esitazione: quello del sud Italia, naturalmente!
E invece no, o per lo meno, non del tutto!
È vero che in regioni come la Campania, la Puglia e la Sicilia quando si è a tavola per le feste, l’ora dei pasti sembra non finire mai.
Ma in realtà il cenone della vigilia di Natale più lungo in assoluto è quello in Polonia, non ci credete?
Sembra strano, ma anche luoghi tra loro piuttosto distanti e diversi possono condividere la devozione nei confronti di questa festa. Sì, perché il Natale in Polonia è molto simile a quello napoletano, barese o catanese, luoghi nei quali la religione ha un forte legame con la gastronomia e la simbologia di questa festività.
In tutti questi posti, infatti, c’è l’obbligo morale di assaggiare tutte le pietanze presenti in tavola, che sono per lo più a base di pesce o vegetali.
Ciò che caratterizza la Polonia, però, è la grande venerazione di questa festa, ritenuta la più importante dell’anno, in quanto si attende con entusiasmo la nascita di Gesù bambino.
Durante l’attesa, vengono servite 12 portate, una per ogni apostolo, le quali vanno assaggiate tutte per tradizione e come segno di buona speranza per l’anno che verrà. Le pietanze che vengono preparate, come accennato prima, sono tutte senza carne come regola generale prevista per l’Avvento.
Da questo si può intuire quanto la Polonia sia un paese molto religioso. Aspetto che non si smentisce neanche nella preparazione della tavola o al momento dell’inizio della cena.
Un’usanza tipica, infatti, è quella di apparecchiare la tavola con un posto vuoto, come simbolo di attesa dell’arrivo di Cristo e alcuni, addirittura, hanno l’abitudine di porre sotto il tavolo una balla di fieno, metafora della capanna in cui il bambin Gesù nasce.
Per quanto riguarda, invece, l’inizio della cena, i Polacchi usano portare a tavola la prima pietanza quando in cielo spunta la prima stella, in riferimento alla stella cometa che ha guidato i Re Magi nel loro lungo viaggio.
Da questo momento in poi ha inizio la cena, servita in 12 portate.
E invece no, o per lo meno, non del tutto!
È vero che in regioni come la Campania, la Puglia e la Sicilia quando si è a tavola per le feste, l’ora dei pasti sembra non finire mai.
Ma in realtà il cenone della vigilia di Natale più lungo in assoluto è quello in Polonia, non ci credete?
Sembra strano, ma anche luoghi tra loro piuttosto distanti e diversi possono condividere la devozione nei confronti di questa festa. Sì, perché il Natale in Polonia è molto simile a quello napoletano, barese o catanese, luoghi nei quali la religione ha un forte legame con la gastronomia e la simbologia di questa festività.
In tutti questi posti, infatti, c’è l’obbligo morale di assaggiare tutte le pietanze presenti in tavola, che sono per lo più a base di pesce o vegetali.
Ciò che caratterizza la Polonia, però, è la grande venerazione di questa festa, ritenuta la più importante dell’anno, in quanto si attende con entusiasmo la nascita di Gesù bambino.
Durante l’attesa, vengono servite 12 portate, una per ogni apostolo, le quali vanno assaggiate tutte per tradizione e come segno di buona speranza per l’anno che verrà. Le pietanze che vengono preparate, come accennato prima, sono tutte senza carne come regola generale prevista per l’Avvento.
Da questo si può intuire quanto la Polonia sia un paese molto religioso. Aspetto che non si smentisce neanche nella preparazione della tavola o al momento dell’inizio della cena.
Un’usanza tipica, infatti, è quella di apparecchiare la tavola con un posto vuoto, come simbolo di attesa dell’arrivo di Cristo e alcuni, addirittura, hanno l’abitudine di porre sotto il tavolo una balla di fieno, metafora della capanna in cui il bambin Gesù nasce.
Per quanto riguarda, invece, l’inizio della cena, i Polacchi usano portare a tavola la prima pietanza quando in cielo spunta la prima stella, in riferimento alla stella cometa che ha guidato i Re Magi nel loro lungo viaggio.
Da questo momento in poi ha inizio la cena, servita in 12 portate.
Cenone della Vigilia di Natale: le 12 portate in Polonia
Prima di iniziare con la cena, da tradizione, i polacchi usano scambiarsi un’ostia a forma di foglio, l’oplatek in cui è presente un’immagine religiosa. Questo rito prevede che l’ostia venga spezzata e passata, recitando una preghiera di benedizione, ad uno ad uno tra i componenti della famiglia, dal più anziano al più giovane.
Ma ecco che arriva il momento più goloso di tutti: le 12 portate!
Generalmente si tratta di piatti non troppo grassi, leggeri, ma comunque abbondanti.
Tra questi rientrano il brodo di rape rosse e funghi secchi, chiamato in polacco “barsczc”, servito con dei tortellini ripieni con gli stessi funghi utilizzati per il brodo e chiamati “uszka”; il pane preparato con semi di papavero; l’aringa preparata con cipolle; la carpa che può essere fritta o preparata con uva passa e mandorle; i pierogi, ovvero dei ravioli a mezzaluna ripieni con patate e cipolle cotti in acqua bollente e poi ripassati in padella; i bigos o i golabki, piatti a base di verza farciti spesso con del riso in versione vegetariana.
Poi si passa al dolce, per questo c’è sempre posto, non è vero?
Generalmente per la Vigilia di Natale vengono serviti il piernik, una sorta di pan di spagna speziato preparato con miele, zenzero, cannella e noce moscata e il makowiec, rotolo bicolore preparato con semi di papavero. In ultimo, ovviamente, non può mancare il pan di zenzero.
Che ne pensate? Siete pronti a prendere spunto per il vostro cenone della Vigilia di Natale?
Ma ecco che arriva il momento più goloso di tutti: le 12 portate!
Generalmente si tratta di piatti non troppo grassi, leggeri, ma comunque abbondanti.
Tra questi rientrano il brodo di rape rosse e funghi secchi, chiamato in polacco “barsczc”, servito con dei tortellini ripieni con gli stessi funghi utilizzati per il brodo e chiamati “uszka”; il pane preparato con semi di papavero; l’aringa preparata con cipolle; la carpa che può essere fritta o preparata con uva passa e mandorle; i pierogi, ovvero dei ravioli a mezzaluna ripieni con patate e cipolle cotti in acqua bollente e poi ripassati in padella; i bigos o i golabki, piatti a base di verza farciti spesso con del riso in versione vegetariana.
Poi si passa al dolce, per questo c’è sempre posto, non è vero?
Generalmente per la Vigilia di Natale vengono serviti il piernik, una sorta di pan di spagna speziato preparato con miele, zenzero, cannella e noce moscata e il makowiec, rotolo bicolore preparato con semi di papavero. In ultimo, ovviamente, non può mancare il pan di zenzero.
Che ne pensate? Siete pronti a prendere spunto per il vostro cenone della Vigilia di Natale?