Certificazione Halal: anche la Nutella è "Islam-Friendly"
Per noi è una cosa normale andare al supermercato, girare tra gli scaffali e dare un’occhiata ai prodotti che più attirano la nostra attenzione… Per molti si tratta semplicemente di una questione di gusti: bio o vegano? Senza glutine o senza grassi? Per fortuna, l’offerta dei supermercati è talmente ampia che abbiamo solo l’imbarazzo della scelta.
Oggi, però, i produttori di alimenti vogliono allargare i propri orizzonti per riuscire a raggiungere angoli di mondo sempre nuovi ed entrare in mercati più complessi ma che offrono grandi opportunità…
In che modo?
Ebbene, sembra che si sia aperta una vera e propria caccia alla certificazione Halal, termine che in lingua araba significa “lecito”. I mercati islamici, infatti, hanno un particolare occhio di riguardo verso quei prodotti che ne sono in possesso e che, quindi, sono "Islam-Friendly" e compatibili con la religione islamica.
Si tratta di prodotti che spaziano dal settore agroalimentare ai cosmetici, fino anche ai prodotti industriali che devono essere compatibili con le norme etiche e igieniche previste dall'Islam. Sebbene queste certificazioni non sono obbligatorie, sono sicuramente importanti per chi vuole riuscire ad entrare in questi mercati.
Ma perché per i produttori è così importante riuscire ad entrare nel giro?
La risposta è molto semplice: il mercato dei paesi islamici è in continua crescita.
Gli occhi sono soprattutto puntati su paesi come Turchia, Indonesia, Bangladesh, Algeria, Arabia ed Emirati. Qui, i prodotti con certificazione “Halal” nel 2018 sono stati valutati per 1,2 miliardi di dollari e si stima una crescita del 6-8%, per arrivare a circa 3 miliardi entro cinque anni.
Per questo, è cominciata una vera e propria corsa verso queste certificazioni. I protagonisti? Multinazionali come Danone e Nestlé, nonché la catena di supermercati Carrefour, che sono già sul mercato islamico con prodotti Halal certificati. Inoltre, il Brasile è già al primo posto per l’esportazione di carne certificata islamica e la Danimarca per i formaggi invece.
E in Italia?
Anche la Ferrero ha ottenuto le sue prime certificazioni: Nutella, ovetti Kinder e Kinder Bueno hanno già avuto il via libera.
Così, anche questa fetta di clientela potrà gustare alcuni deliziosi dolci Made in Italy.
Oggi, però, i produttori di alimenti vogliono allargare i propri orizzonti per riuscire a raggiungere angoli di mondo sempre nuovi ed entrare in mercati più complessi ma che offrono grandi opportunità…
In che modo?
Ebbene, sembra che si sia aperta una vera e propria caccia alla certificazione Halal, termine che in lingua araba significa “lecito”. I mercati islamici, infatti, hanno un particolare occhio di riguardo verso quei prodotti che ne sono in possesso e che, quindi, sono "Islam-Friendly" e compatibili con la religione islamica.
Si tratta di prodotti che spaziano dal settore agroalimentare ai cosmetici, fino anche ai prodotti industriali che devono essere compatibili con le norme etiche e igieniche previste dall'Islam. Sebbene queste certificazioni non sono obbligatorie, sono sicuramente importanti per chi vuole riuscire ad entrare in questi mercati.
Ma perché per i produttori è così importante riuscire ad entrare nel giro?
La risposta è molto semplice: il mercato dei paesi islamici è in continua crescita.
Gli occhi sono soprattutto puntati su paesi come Turchia, Indonesia, Bangladesh, Algeria, Arabia ed Emirati. Qui, i prodotti con certificazione “Halal” nel 2018 sono stati valutati per 1,2 miliardi di dollari e si stima una crescita del 6-8%, per arrivare a circa 3 miliardi entro cinque anni.
Per questo, è cominciata una vera e propria corsa verso queste certificazioni. I protagonisti? Multinazionali come Danone e Nestlé, nonché la catena di supermercati Carrefour, che sono già sul mercato islamico con prodotti Halal certificati. Inoltre, il Brasile è già al primo posto per l’esportazione di carne certificata islamica e la Danimarca per i formaggi invece.
E in Italia?
Anche la Ferrero ha ottenuto le sue prime certificazioni: Nutella, ovetti Kinder e Kinder Bueno hanno già avuto il via libera.
Così, anche questa fetta di clientela potrà gustare alcuni deliziosi dolci Made in Italy.