Le chips di patate: un’invenzione nata per caso
Le chips di patate sono ormai uno dei cibi più gettonati per i momenti di svago e relax dai grandi fino ai più piccini. Diffuse in tutti i paesi del mondo, sono perfette per merenda ma anche per organizzare aperitivi fatti in casa accompagnate da una birra e da altri stuzzichini. Questo snack insomma mette d’accordo tutti quanti. Ma esattamente chi ha inventato le patatine?
Le patatine chips hanno un’origine poco recente e in questo articolo ti racconteremo la loro origine, diffusione e il loro cambiamento nella società contemporanea.
Come sono nate le chips di patate
Dietro alle chips di patata si nascondono molte storie e leggende legate anche al fatto che le patatine fritte, o french fries, erano già presenti all’inizio della rivoluzione francese nel 1789. Le french fries, nate sotto le pont-neuf, il ponte più antico di Parigi, possono essere considerate i genitori delle famose chips.
La nascita delle chips di patate risale infatti ad una calda giornata dell’agosto del 1853 quando in un famoso hotel dello stato di New York, precisamente il Moonis Lake House di Saratoga Spings, arrivò nella cucina del ristorante l’ordinazione di un esigente cliente, Cornelius Vanderbilt. Questo grande magnate delle ferrovie, non appena seduto al tavolo, ordinò un semplice piatto con contorno di patatine fritte.
Il cuoco di quel ristorante era ai tempi lo statunitense George Crum, di padre africano e di madre nativa americana. Arrivatogli l’ordine, come sempre si mise al lavoro e ai fornelli preparò la classica porzione di french fries. Non sapeva però di avere davanti un cliente con gusti davvero molto difficili.
Si dice infatti che il signor Vanderbilt rimase molto scontento di quelle patatine troppo grosse, poco croccanti, senza sale e troppo unte d’olio. Rimandò infatti indietro il piatto, per ben tre volte. Crum, in cucina, sull’orlo della disperazione, decise di fare un tipo di patatine fritte totalmente diverse: cuocendole lentamente in olio bollente, le fece così sottili da non poterle infilzare con la forchetta e le riempì di sale. Fu quasi un atto di rassegnazione e di sfida, perché aveva creato qualcosa che non gli piaceva affatto, pur di accontentare il cliente. Molto frustrato mandò l’ordinazione al tavolo.
Qui avvenne qualcosa di straordinario: al contrario del cuoco, il cliente amò a tal punto quelle nuove patatine da farne pubblicità in tutto il locale e in tutto lo stato.
La fortuna e la diffusione delle patatine chips
Il ristorante dove lavorava Crum divenne famoso per le sue patatine, creando giornalmente una fila lunghissima fuori dalla porta. Il piatto entrò allora nel menù del locale con il nome di Saratoga Chips. Questa diffusione immensa sembrava però una moda passeggera destinata a finire, ma le chips di George Crum divennero famose in tutto il mondo.
George Crum riuscì allora ad esaudire i propri sogni, aprendo il suo ristorante nel 1860, senza però registrare mai il marchio della sua creazione fino alla sua morta, cinquant’anni dopo.
Qualche anno dopo, nel 1920, con l’invenzione del pelapatate, le chips esplosero nel mercato statunitense, dando il via a una produzione industriale su vasta scala. Arrivate fino alla Gran Bretagna, un imprenditore di nome Frank Smith ebbe la geniale idea, insieme alla moglie, di confezionare le patatine in sacchetti di carta oleata che permettevano di filtrare e asciugare le patatine dall’olio. La coppia iniziò vendendo il prodotto dal loro carretto per le strade del quartiere dove abitavano, ma nel giro di un anno la grandissima richiesta di queste patatine divenne tale da permettere al signor Smith di aprire una vera e propria azienda.
La mania per la casuale scoperta di questo amato snack conquistò in pochissimo tempo tutti gli altri Paesi d’Europa.
Le patatine chips sono diventate una delle scoperte casuali più importanti della storia e oggetto di numerose sperimentazioni per adattare lo stesso prodotto ai cambiamenti della società contemporanea. Le proposte offerte ai consumatori sono cambiate per denominazione, cottura, sapore e con accostamenti particolari: dalle patate blu alle patatine alla paprika, alla cipolla o al formaggio.
Accanto alla classica forma tradizionale, le patatine si sono adeguate al consumo dei clienti assumendo una struttura a fiammifero o addirittura rigate e finendo per riempire interi scaffali dei supermercati.
Ci domandiamo allora se al Signor Vanderbilt le patatine odierne sarebbero piaciute.
Le patatine chips hanno un’origine poco recente e in questo articolo ti racconteremo la loro origine, diffusione e il loro cambiamento nella società contemporanea.
Come sono nate le chips di patate
Dietro alle chips di patata si nascondono molte storie e leggende legate anche al fatto che le patatine fritte, o french fries, erano già presenti all’inizio della rivoluzione francese nel 1789. Le french fries, nate sotto le pont-neuf, il ponte più antico di Parigi, possono essere considerate i genitori delle famose chips.
La nascita delle chips di patate risale infatti ad una calda giornata dell’agosto del 1853 quando in un famoso hotel dello stato di New York, precisamente il Moonis Lake House di Saratoga Spings, arrivò nella cucina del ristorante l’ordinazione di un esigente cliente, Cornelius Vanderbilt. Questo grande magnate delle ferrovie, non appena seduto al tavolo, ordinò un semplice piatto con contorno di patatine fritte.
Il cuoco di quel ristorante era ai tempi lo statunitense George Crum, di padre africano e di madre nativa americana. Arrivatogli l’ordine, come sempre si mise al lavoro e ai fornelli preparò la classica porzione di french fries. Non sapeva però di avere davanti un cliente con gusti davvero molto difficili.
Si dice infatti che il signor Vanderbilt rimase molto scontento di quelle patatine troppo grosse, poco croccanti, senza sale e troppo unte d’olio. Rimandò infatti indietro il piatto, per ben tre volte. Crum, in cucina, sull’orlo della disperazione, decise di fare un tipo di patatine fritte totalmente diverse: cuocendole lentamente in olio bollente, le fece così sottili da non poterle infilzare con la forchetta e le riempì di sale. Fu quasi un atto di rassegnazione e di sfida, perché aveva creato qualcosa che non gli piaceva affatto, pur di accontentare il cliente. Molto frustrato mandò l’ordinazione al tavolo.
Qui avvenne qualcosa di straordinario: al contrario del cuoco, il cliente amò a tal punto quelle nuove patatine da farne pubblicità in tutto il locale e in tutto lo stato.
La fortuna e la diffusione delle patatine chips
Il ristorante dove lavorava Crum divenne famoso per le sue patatine, creando giornalmente una fila lunghissima fuori dalla porta. Il piatto entrò allora nel menù del locale con il nome di Saratoga Chips. Questa diffusione immensa sembrava però una moda passeggera destinata a finire, ma le chips di George Crum divennero famose in tutto il mondo.
George Crum riuscì allora ad esaudire i propri sogni, aprendo il suo ristorante nel 1860, senza però registrare mai il marchio della sua creazione fino alla sua morta, cinquant’anni dopo.
Qualche anno dopo, nel 1920, con l’invenzione del pelapatate, le chips esplosero nel mercato statunitense, dando il via a una produzione industriale su vasta scala. Arrivate fino alla Gran Bretagna, un imprenditore di nome Frank Smith ebbe la geniale idea, insieme alla moglie, di confezionare le patatine in sacchetti di carta oleata che permettevano di filtrare e asciugare le patatine dall’olio. La coppia iniziò vendendo il prodotto dal loro carretto per le strade del quartiere dove abitavano, ma nel giro di un anno la grandissima richiesta di queste patatine divenne tale da permettere al signor Smith di aprire una vera e propria azienda.
La mania per la casuale scoperta di questo amato snack conquistò in pochissimo tempo tutti gli altri Paesi d’Europa.
Le patatine chips sono diventate una delle scoperte casuali più importanti della storia e oggetto di numerose sperimentazioni per adattare lo stesso prodotto ai cambiamenti della società contemporanea. Le proposte offerte ai consumatori sono cambiate per denominazione, cottura, sapore e con accostamenti particolari: dalle patate blu alle patatine alla paprika, alla cipolla o al formaggio.
Accanto alla classica forma tradizionale, le patatine si sono adeguate al consumo dei clienti assumendo una struttura a fiammifero o addirittura rigate e finendo per riempire interi scaffali dei supermercati.
Ci domandiamo allora se al Signor Vanderbilt le patatine odierne sarebbero piaciute.