Cibo spazzatura, Londra: il sindaco vieta la pubblicità su metro e bus
25 febbraio 2019: è la data in cui entrerà in vigore la nuova normativa contro il cibo spazzatura, il cosiddetto “junk food”, a Londra, messa in atto dal sindaco Sadiq Khan.
Un regolamento fortemente voluto dal primo cittadino della capitale britannica, convinto più che mai a portare avanti la causa dopo i dati pubblicati da Public Health England, agenzia appartenente al Dipartimento per la salute e l’assistenza sociale, secondi cui ben il 37% dei bambini londinesi tra i 10 e gli 11 anni è obeso o sovrappeso. Ancora più allarmante, poi, il numero di bambini obesi che, dal 2007 ad oggi, è aumentato addirittura di un terzo in poco più di 10 anni. Inoltre, a favore di questa iniziativa c’è un altro fattore, vale a dire la possibilità di abbattere i costi del servizio sanitario britannico per i problemi legati all’obesità che, nel 2017, sono stati di ben 6 miliardi di Sterline.
Ma in cosa consiste, nello specifico, il provvedimento di Khan?
In sostanza, a partire dal prossimo 25 febbraio i ristoranti e le catene di fast food non potranno più appendere i propri cartelloni pubblicitari non solo all’interno delle metro, ma anche su treni, autobus, tram e nelle relative fermate di Transport for London (TFL), la rete di trasporti londinese.
Comunque, come quasi sempre accade, anche in questo caso ci sarà una “scappatoia”. Secondo Sadiq Khan, infatti, “ridurre l’esposizione alla pubblicità del cibo spazzatura è necessario non solo per i bambini, ma anche per i genitori che preparano i pasti”, ma questo non significa che il divieto sarà totale. Per fare un esempio pratico, le realtà interessate non potranno realizzare cartelloni pubblicitari contenenti esclusivamente il proprio logo, ma potranno comunque pubblicizzare i prodotti più sani, ovvero quelli senza zucchero, sale e poveri di grassi.
Ovviamente, l’ufficializzazione del provvedimento ha fatto sì che si creassero i due soliti schieramenti: quello a favore, guidato dal noto chef e conduttore TV inglese Jamie Oliver e quello contrario, rappresentato dall’Advertising Association, organizzazione che raggruppa tutte le agenzie pubblicitarie britanniche. Solo il tempo, però, ci dirà se questa iniziativa darà o no ragione al sindaco Khan, il cui obiettivo è quello di ridurre drasticamente il problema entro il 2028.
Voi, cosa ne pensate?
Un regolamento fortemente voluto dal primo cittadino della capitale britannica, convinto più che mai a portare avanti la causa dopo i dati pubblicati da Public Health England, agenzia appartenente al Dipartimento per la salute e l’assistenza sociale, secondi cui ben il 37% dei bambini londinesi tra i 10 e gli 11 anni è obeso o sovrappeso. Ancora più allarmante, poi, il numero di bambini obesi che, dal 2007 ad oggi, è aumentato addirittura di un terzo in poco più di 10 anni. Inoltre, a favore di questa iniziativa c’è un altro fattore, vale a dire la possibilità di abbattere i costi del servizio sanitario britannico per i problemi legati all’obesità che, nel 2017, sono stati di ben 6 miliardi di Sterline.
Ma in cosa consiste, nello specifico, il provvedimento di Khan?
In sostanza, a partire dal prossimo 25 febbraio i ristoranti e le catene di fast food non potranno più appendere i propri cartelloni pubblicitari non solo all’interno delle metro, ma anche su treni, autobus, tram e nelle relative fermate di Transport for London (TFL), la rete di trasporti londinese.
Comunque, come quasi sempre accade, anche in questo caso ci sarà una “scappatoia”. Secondo Sadiq Khan, infatti, “ridurre l’esposizione alla pubblicità del cibo spazzatura è necessario non solo per i bambini, ma anche per i genitori che preparano i pasti”, ma questo non significa che il divieto sarà totale. Per fare un esempio pratico, le realtà interessate non potranno realizzare cartelloni pubblicitari contenenti esclusivamente il proprio logo, ma potranno comunque pubblicizzare i prodotti più sani, ovvero quelli senza zucchero, sale e poveri di grassi.
Ovviamente, l’ufficializzazione del provvedimento ha fatto sì che si creassero i due soliti schieramenti: quello a favore, guidato dal noto chef e conduttore TV inglese Jamie Oliver e quello contrario, rappresentato dall’Advertising Association, organizzazione che raggruppa tutte le agenzie pubblicitarie britanniche. Solo il tempo, però, ci dirà se questa iniziativa darà o no ragione al sindaco Khan, il cui obiettivo è quello di ridurre drasticamente il problema entro il 2028.
Voi, cosa ne pensate?