Colazione, pranzo e cena: qual è l'origine dei termini?
Colazione, pranzo e cena sono i pasti più importanti della giornata.
Ma vi siete mai chiesti perché si chiamano proprio così?
Qual è l’origine del loro nome e a quale periodo storico risalgono?
Se abbiamo ingolosito la vostra curiosità con queste domande, non potete perdervi questo articolo!
Ma vi siete mai chiesti perché si chiamano proprio così?
Qual è l’origine del loro nome e a quale periodo storico risalgono?
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Colazione, pranzo e cena: l’etimologia dei termini
Ogni giorno, durante la normale quotidianità, utilizziamo i termini “colazione”, “pranzo” e “cena”, ma spesso non ne conosciamo l’origine etimologica.
Si tratta di termini derivanti dal latino o dal greco? Il loro significato è davvero inerente al momento della giornata al quale si riferiscono?
Sono tutte domande lecite a cui oggi vogliamo dare una risposta chiara ed esaustiva.
Per quanto riguarda la parola “colazione”, vi sorprenderà sapere che nel vocabolario antico non esisteva un termine associato al primo pasto della giornata. Questo, infatti, deriva dal latino “collatus”, participio presente del verbo “confero”, che significa “portare insieme”, riferito appunto all’unione dei vari cibi che ogni commensale aveva l’onore di portare durante i pasti serali.
Dall’etimologia della parola, quindi, si intuisce che il suo significato non è per nulla associato al primo spuntino della mattina, ma esclusivamente al momento della cena.
Il termine “pranzo”, invece, ha origine dal latino “prandium”, il quale deriva a sua volta da “pro-endeos” che significa “Avanti-poco”, come ad indicare la scarsità di cibo generalmente preparato per il pasto previsto con la luce del sole.
Infine, la parola “cena”, ha origine da “cum-edo”, ovvero “mangiare insieme” ed è il termine con il quale, durante l’antichità, si intendeva il pasto più importante della giornata, il quale prevedeva, oltre che ad un abbondante quantità di cibo, anche la condivisione del momento con i propri familiari o commensali.
Si tratta di termini derivanti dal latino o dal greco? Il loro significato è davvero inerente al momento della giornata al quale si riferiscono?
Sono tutte domande lecite a cui oggi vogliamo dare una risposta chiara ed esaustiva.
Per quanto riguarda la parola “colazione”, vi sorprenderà sapere che nel vocabolario antico non esisteva un termine associato al primo pasto della giornata. Questo, infatti, deriva dal latino “collatus”, participio presente del verbo “confero”, che significa “portare insieme”, riferito appunto all’unione dei vari cibi che ogni commensale aveva l’onore di portare durante i pasti serali.
Dall’etimologia della parola, quindi, si intuisce che il suo significato non è per nulla associato al primo spuntino della mattina, ma esclusivamente al momento della cena.
Il termine “pranzo”, invece, ha origine dal latino “prandium”, il quale deriva a sua volta da “pro-endeos” che significa “Avanti-poco”, come ad indicare la scarsità di cibo generalmente preparato per il pasto previsto con la luce del sole.
Infine, la parola “cena”, ha origine da “cum-edo”, ovvero “mangiare insieme” ed è il termine con il quale, durante l’antichità, si intendeva il pasto più importante della giornata, il quale prevedeva, oltre che ad un abbondante quantità di cibo, anche la condivisione del momento con i propri familiari o commensali.
Colazione, pranzo, cena: l’origine della suddivisione dei pasti
Come visto dall’etimologia dei termini colazione, pranzo e cena, l’unico pasto da sempre esistito e considerato il più importante era quello serale.
Quando, quindi, sono nati colazione e pranzo? E quali tra i tre momenti della giornata viene considerato negli anni il più importante?
Possiamo dire che la suddivisione dei momenti della giornata in base ai pasti nasce con gli antichi Romani. Questi erano soliti distinguere la colazione del mattino, da loro chiamata “ientaculum”, e il pasto di mezzogiorno, detto “prandium”, dalla cena.
I primi due si caratterizzavano per la tipologia di cibi che venivano gustati, per lo più freddi e consumati in velocità, l’ultima invece veniva considerata il pasto principale della giornata.
Inoltre, gli antichi romani avevano come usanza quella di preparare per cena un grande banchetto. Questo era il momento ideale per incontrare gli amici e i familiari, discutere con loro sui fatti del giorno, organizzare ed assistere agli spettacoli. L’ora d’inizio della cena era prevista nel pomeriggio, intorno le tre o le quattro di pomeriggio, e si protraeva, spesso (se non sempre), fino a tarda notte.
In particolare, per stabilire il momento di inizio del pasto serale, questi utilizzavano la regola dei dieci piedi, che cambiava in base alle stagioni: prevedevano, cioè, di mangiare quando l’ombra del corpo si fosse allungata fino a dieci piedi.
Al crollo dell’Impero Romano, però, il pasto più importante divenne il pranzo, consuetudine che tutt’oggi fa parte della nostra tradizione, soprattutto per i giorni di festività o le domeniche. Durante la settimana, infatti, tendiamo a preferire la cena come pasto principale, poiché viviamo il pranzo come un momento veloce in cui rigenerarci con del cibo, spesso al sacco. Questo è dato dal fatto che, al giorno d’oggi, siamo abituati a vivere una vita piuttosto frenetica, tra lavoro e impegni quotidiani vari, e preferiamo viverci la cena come un momento speciale e unico da condividere.
Una consuetudine fondamentale da considerare in merito ai pasti è quella delle comunità religiose del passato. Queste, infatti, iniziavano la giornata con la rottura del digiuno notturno, ovvero con quella che noi oggi chiamiamo colazione e a cui loro davano il nome “desdejunare”, da cui deriva la parola italiana desinare.
Non è per nulla un caso che in Inghilterra si parla di breakfast, termine composto da “break” (rottura) e “fast” (digiuno); in Francia di “petit déjeuner”, ovvero un “piccolo pranzo”, dove “déjeuner” a sua volta deriva da jeûne (digiuno); in Spagna di “desayuno”, “interrompere il digiuno”.
Curioso no?
Quando, quindi, sono nati colazione e pranzo? E quali tra i tre momenti della giornata viene considerato negli anni il più importante?
Possiamo dire che la suddivisione dei momenti della giornata in base ai pasti nasce con gli antichi Romani. Questi erano soliti distinguere la colazione del mattino, da loro chiamata “ientaculum”, e il pasto di mezzogiorno, detto “prandium”, dalla cena.
I primi due si caratterizzavano per la tipologia di cibi che venivano gustati, per lo più freddi e consumati in velocità, l’ultima invece veniva considerata il pasto principale della giornata.
Inoltre, gli antichi romani avevano come usanza quella di preparare per cena un grande banchetto. Questo era il momento ideale per incontrare gli amici e i familiari, discutere con loro sui fatti del giorno, organizzare ed assistere agli spettacoli. L’ora d’inizio della cena era prevista nel pomeriggio, intorno le tre o le quattro di pomeriggio, e si protraeva, spesso (se non sempre), fino a tarda notte.
In particolare, per stabilire il momento di inizio del pasto serale, questi utilizzavano la regola dei dieci piedi, che cambiava in base alle stagioni: prevedevano, cioè, di mangiare quando l’ombra del corpo si fosse allungata fino a dieci piedi.
Al crollo dell’Impero Romano, però, il pasto più importante divenne il pranzo, consuetudine che tutt’oggi fa parte della nostra tradizione, soprattutto per i giorni di festività o le domeniche. Durante la settimana, infatti, tendiamo a preferire la cena come pasto principale, poiché viviamo il pranzo come un momento veloce in cui rigenerarci con del cibo, spesso al sacco. Questo è dato dal fatto che, al giorno d’oggi, siamo abituati a vivere una vita piuttosto frenetica, tra lavoro e impegni quotidiani vari, e preferiamo viverci la cena come un momento speciale e unico da condividere.
Una consuetudine fondamentale da considerare in merito ai pasti è quella delle comunità religiose del passato. Queste, infatti, iniziavano la giornata con la rottura del digiuno notturno, ovvero con quella che noi oggi chiamiamo colazione e a cui loro davano il nome “desdejunare”, da cui deriva la parola italiana desinare.
Non è per nulla un caso che in Inghilterra si parla di breakfast, termine composto da “break” (rottura) e “fast” (digiuno); in Francia di “petit déjeuner”, ovvero un “piccolo pranzo”, dove “déjeuner” a sua volta deriva da jeûne (digiuno); in Spagna di “desayuno”, “interrompere il digiuno”.
Curioso no?