Come fare la birra con il pane e dire addio allo spreco alimentare

Si avvicina l’estate e una bella birra fresca sarebbe l’ideale!

Con la temperatura che inizia ad alzarsi non desiderate anche voi dissetarvi con la frizzantezza del malto d’orzo abbinato al frumento?

E che ne dite se al posto del frumento, questa volta, le birre venissero preparate partendo dal pane invenduto?

Sono diversi i mastri birrai che nell’ultimo periodo hanno sperimentato la possibilità di produrre la loro birra artigianale partendo dalle briciole di pane.

Il motivo? Ridurre lo spreco!

Sappiamo tutti che il pane è un bene primario, perché quindi non riutilizzare ciò che rimane per creare qualcosa di buono?
Birra Baldin e Biova Beer sono tra queste.
Il pane invenduto come ingrediente base della birra
L’idea è non buttare via niente. Questo è il punto da cui alcuni birrifici e amanti della birra sono partiti per escogitare una nuova modalità di produzione di questa dissetante bevanda: riutilizzare il pane invenduto.

L’obiettivo è quello di ridurre lo spreco alimentare attraverso il recupero del cibo ancora commestibile che se no andrebbe perso.
Dato che si tratta di un bene primario sprecarlo sarebbe davvero una pessima idea!

Anche perché in termini di impatto ambientale, lo spreco alimentare, rappresenta un enorme danno per la natura, poiché si andrebbe a perdere molta dell’energia e dell’acqua utilizzata per la produzione degli alimenti.

Allora, perché non produrre una birra artigianale gustosa a partire dalle rimanenze di pane?

Un birrificio di Cuneo e una start-up innovativa ci hanno già pensato e hanno avviato la produzione della loro birra artigianale.

Stop allo spreco!
Briciola Baladin e Biova Beer: addio allo spreco alimentare con nuove birre artigianali
Per dire addio allo spreco alimentare sia il Birrificio Baldin di Cuneo in collaborazione con l’Associazione autonoma panificatori della provincia, sia la start-up genovese Biova Project hanno avviato la loro produzione di birra artigianale utilizzando come ingrediente di base il pane invenduto dai panettieri locali.

Il Birrificio Baladin riutilizza ogni singola briciola del pane per produrre una birra dai gusti speziati e dal profumo del pane appena sfornato.

La ricetta prevede l’utilizzo di pane avanzato, in parte secco e in parte tostato, un mix di spezie italiane, il luppolo locale e il lievito Baladin. Il tutto viene amalgamato e completato con l’utilizzo dell’acqua delle Alpi Marittime.

Il risultato?

Una birra dal gusto lieve e delicato, color oro, dalla schiuma bianca, dai sentori agrumati e dal basso contenuto alcolico.
Al momento è disponibile solo in lattina e può essere acquistata in provincia di Cuneo e nelle panetterie aderenti all’iniziativa o sull’e-commerce del birrificio Baladin.

La start up genovese Biova Project, invece, crea la sua birra grazie alla collaborazione di molti panettieri locali.

150Kg di pane invenduto vengono riutilizzati per dar vita ad una birra artigianale premium, chiara, gustosa e ad alta fermentazione. Il suo sapore riporta alla mente la bontà delle croste di pane.

Ad oggi può essere acquistata sul e-commerce ufficiale di Birra project ed è possibile trovarla in lattina e in bottiglie di vetro.

Cosa ne pensate? Siete pronti a provarla?

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