Cuocere la pasta senza gas? Si può!
Da che mondo e mondo, tutti gli italiani quando preparano la pasta tengono il fornello acceso sotto l’acqua per l’intera durata della cottura.
Ma è qualcosa di davvero necessario? Potrebbe bastare la sola temperatura elevata a raggiungere il risultato, senza l’ausilio della fonte di calore sotto?
A questa domanda ha provato a rispondere Dario Bressanini, professore e divulgatore che simpaticamente si definisce “l’amichevole chimico di quartiere”. Potendo studiare come funziona la cottura, Bressanini spiega che non è tanto l’ebollizione a far cuocere la pasta, ma una temperatura dell’acqua tra gli 80 ed i 100 gradi! Finché l’acqua è abbastanza calda infatti la gelatinizzazione degli amidi e la denaturazione delle proteine vanno avanti indisturbate!
L’unica accortezza sarà quella di tenere sott’occhio la temperatura, per fare in modo che non scenda sotto gli 80 gradi centigradi, e considerare come tempi di cottura un 15/20% di tempo in più rispetto a quanto indicato sul pacchetto. Per rendere le cose più semplici conviene utilizzare, per la cottura senza gas, una pentola che mantenga bene la temperatura, preferibilmente d’acciaio e dal fondo bello spesso.
Come livelli nutrizionali c’è qualche differenza? A preparare la pasta così è giusto chiedersi se cambi qualcosa, ma per quanto riguarda il rilascio di amido si parla di differenze assolutamente trascurabili!
Bressanini dice, inoltre, che spegnere il fuoco ad inizio cottura permetterà di risparmiare in bolletta parecchio gas! Verrebbe da dargli ragione considerando quanto spesso noi italiani ci ritroviamo a cucinare la pasta in famiglia, ma calcolatrice alla mano purtroppo si parla comunque di pochi centesimi a pasto.
Un altro dei possibili vantaggi è quello di poter liberare un fornello nel caso ci fossero tante cose da cuocere e pochi fuochi a disposizione, ma si tratta comunque di una mossa che richiede un minimo di esperienza e tentativi precedenti.
L’ultimo simpatico vantaggio, che Bressanini aggiunge anche un po’ come lezione di vita, è quello di potersi staccare dalla tradizione e cucinare usando il cervello, e su questo non vogliamo proprio contraddirlo!
Ma è qualcosa di davvero necessario? Potrebbe bastare la sola temperatura elevata a raggiungere il risultato, senza l’ausilio della fonte di calore sotto?
A questa domanda ha provato a rispondere Dario Bressanini, professore e divulgatore che simpaticamente si definisce “l’amichevole chimico di quartiere”. Potendo studiare come funziona la cottura, Bressanini spiega che non è tanto l’ebollizione a far cuocere la pasta, ma una temperatura dell’acqua tra gli 80 ed i 100 gradi! Finché l’acqua è abbastanza calda infatti la gelatinizzazione degli amidi e la denaturazione delle proteine vanno avanti indisturbate!
L’unica accortezza sarà quella di tenere sott’occhio la temperatura, per fare in modo che non scenda sotto gli 80 gradi centigradi, e considerare come tempi di cottura un 15/20% di tempo in più rispetto a quanto indicato sul pacchetto. Per rendere le cose più semplici conviene utilizzare, per la cottura senza gas, una pentola che mantenga bene la temperatura, preferibilmente d’acciaio e dal fondo bello spesso.
Come livelli nutrizionali c’è qualche differenza? A preparare la pasta così è giusto chiedersi se cambi qualcosa, ma per quanto riguarda il rilascio di amido si parla di differenze assolutamente trascurabili!
Bressanini dice, inoltre, che spegnere il fuoco ad inizio cottura permetterà di risparmiare in bolletta parecchio gas! Verrebbe da dargli ragione considerando quanto spesso noi italiani ci ritroviamo a cucinare la pasta in famiglia, ma calcolatrice alla mano purtroppo si parla comunque di pochi centesimi a pasto.
Un altro dei possibili vantaggi è quello di poter liberare un fornello nel caso ci fossero tante cose da cuocere e pochi fuochi a disposizione, ma si tratta comunque di una mossa che richiede un minimo di esperienza e tentativi precedenti.
L’ultimo simpatico vantaggio, che Bressanini aggiunge anche un po’ come lezione di vita, è quello di potersi staccare dalla tradizione e cucinare usando il cervello, e su questo non vogliamo proprio contraddirlo!