Dieta sana: il report Eat-Lancet
Cosa succede quando 37 esperti provenienti da 16 paesi nel mondo si incontrano per discutere di salute, nutrizione e sostenibilità ambientale?
La questione è molto più seria di quanto si possa pensare. Spesso, infatti, sentiamo parlare di temi come emissioni di gas ed effetto serra collegati alla produzione di alimenti e allevamenti non sostenibili. Questo, purtroppo, porta a conseguenze gravi sia per l’ambiente che per noi.
Molte organizzazioni mondiali sono già alla ricerca di soluzioni per cambiare il modo in cui mangiamo e produciamo cibo. È possibile riuscire a definire una dieta alimentare sana che possa portare allo stesso tempo a una produzione alimentare sostenibile e a salvaguardare il nostro pianeta?
La questione è molto più seria di quanto si possa pensare. Spesso, infatti, sentiamo parlare di temi come emissioni di gas ed effetto serra collegati alla produzione di alimenti e allevamenti non sostenibili. Questo, purtroppo, porta a conseguenze gravi sia per l’ambiente che per noi.
Molte organizzazioni mondiali sono già alla ricerca di soluzioni per cambiare il modo in cui mangiamo e produciamo cibo. È possibile riuscire a definire una dieta alimentare sana che possa portare allo stesso tempo a una produzione alimentare sostenibile e a salvaguardare il nostro pianeta?
Planetary Health Diet: dieta sana a favore dell'ambiente
È possibile, secondo il report della commissione Eat-Lancet su cibo, pianeta e salute. I ricercatori sono infatti riusciti a mettere a punto un piano, o meglio una dieta sana, che tutti possiamo seguire e che porterà benefici non solo a noi stessi ma anche alla salute ambientale.
Il segreto? Ridurre il consumo di carne e aumentare quello di frutta e verdura.
Il report pubblicato, chiamato “Planetary Health Diet”, per la prima volta fornice degli obiettivi scientifici per una dieta sana supportata da un sistema di produzione alimentare sostenibile.
Il regime alimentare giornaliero consiste nell’assunzione di un massimo di 2500 calorie. Di queste, il maggior apporto deve essere dato dai cereali e tuberi, dalle verdure e dalla frutta. Quindi sì a pasta, riso, pane ma solo se integrali e che non superino i 300 grammi giornalieri. Frutta e verdura, invece, possono arrivare anche a 500 grammi. Largo spazio viene dato anche ai legumi e al pesce.
Sarà importante limitare i latticini (il cui consumo non è necessario tutti i giorni) e fermarsi a 250 grammi al giorno. Allo stesso modo, anche uova e carne di pollo possono far parte della nostra alimentazione, in quantità moderate. La carne rossa o di maiale deve invece essere rilegata a momenti sporadici, magari una volta a settimana e non dovrebbe superare i 200 grammi.
Nel report, si sottolinea anche come una dieta equilibrata che rispetti anche la sostenibilità ambientale, possa portare molti benefici salutari nel lungo termine come, per esempio, la diminuzione della mortalità. Una dieta di questo tipo fa già parte dell’alimentazione quotidiana di popoli con un'età media alta come quelli che vivono in India, Indonesia e Centro America.
Il segreto? Ridurre il consumo di carne e aumentare quello di frutta e verdura.
Il report pubblicato, chiamato “Planetary Health Diet”, per la prima volta fornice degli obiettivi scientifici per una dieta sana supportata da un sistema di produzione alimentare sostenibile.
Il regime alimentare giornaliero consiste nell’assunzione di un massimo di 2500 calorie. Di queste, il maggior apporto deve essere dato dai cereali e tuberi, dalle verdure e dalla frutta. Quindi sì a pasta, riso, pane ma solo se integrali e che non superino i 300 grammi giornalieri. Frutta e verdura, invece, possono arrivare anche a 500 grammi. Largo spazio viene dato anche ai legumi e al pesce.
Sarà importante limitare i latticini (il cui consumo non è necessario tutti i giorni) e fermarsi a 250 grammi al giorno. Allo stesso modo, anche uova e carne di pollo possono far parte della nostra alimentazione, in quantità moderate. La carne rossa o di maiale deve invece essere rilegata a momenti sporadici, magari una volta a settimana e non dovrebbe superare i 200 grammi.
Nel report, si sottolinea anche come una dieta equilibrata che rispetti anche la sostenibilità ambientale, possa portare molti benefici salutari nel lungo termine come, per esempio, la diminuzione della mortalità. Una dieta di questo tipo fa già parte dell’alimentazione quotidiana di popoli con un'età media alta come quelli che vivono in India, Indonesia e Centro America.
Gli obiettivi: produzione alimentare sostenibile
Ma in che modo una dieta sana, a base di carboidrati, legumi e verdura, può avere un impatto ambientale positivo e aiutare una produzione alimentare sostenibile?
Secondo i ricercatori, un cambiamento del nostro modo di mangiare porterà ad una riduzione dello spreco alimentare e ad un cambiamento della produzione agricola. Per questo sono stati studiati dei parametri come l’emissione dei gas serra, il consumo di terra, il consumo di acqua e il tasso di estinzione delle specie e sono stati definiti dei limiti che devono essere presi in considerazione dalle aziende per evitare danni ambientali.
Come raggiungere, quindi, questi obiettivi?
Il report identifica 5 strategie di successo:
• Incoraggiare le popolazioni alla scelta di una dieta sana e mettere a loro disposizione cibi sani;
• Orientare il settore agricolo dalla produzione in massa alla produzione di cibo sano;
• Utilizzare tecniche di coltivazione sostenibili che tengano conto delle caratteristiche del suolo e dell’ambiente;
• Preservare ecosistemi naturali;
• Ridurre lo spreco alimentare.
Secondo i ricercatori, un cambiamento del nostro modo di mangiare porterà ad una riduzione dello spreco alimentare e ad un cambiamento della produzione agricola. Per questo sono stati studiati dei parametri come l’emissione dei gas serra, il consumo di terra, il consumo di acqua e il tasso di estinzione delle specie e sono stati definiti dei limiti che devono essere presi in considerazione dalle aziende per evitare danni ambientali.
Come raggiungere, quindi, questi obiettivi?
Il report identifica 5 strategie di successo:
• Incoraggiare le popolazioni alla scelta di una dieta sana e mettere a loro disposizione cibi sani;
• Orientare il settore agricolo dalla produzione in massa alla produzione di cibo sano;
• Utilizzare tecniche di coltivazione sostenibili che tengano conto delle caratteristiche del suolo e dell’ambiente;
• Preservare ecosistemi naturali;
• Ridurre lo spreco alimentare.
Il Lunedì Verde in Francia
Intanto, in Francia è già partita un’iniziativa per salvare l’ambiente cambiando le abitudini alimentari.
Si chiama Lunedì Verde: per un giorno alla settimana, si dovrà rinunciare a mangiare carne e pesce. La campagna è stata già sottoscritta da molti cittadini francesi e sostenuta anche da volti noti del mondo scientifico, artistico, sportivo e ambientalista.
Proprio secondo il manifesto dell’iniziativa, il consumo di carne è infatti una delle cause maggiori che mette più a rischio non solo l’ambiente ma anche la salute umana. Ma non solo: rinunciando al consumo di carne (e pesce), si sostiene anche il benessere degli animali.
Di seguito, potete leggere il report ufficiale completo Eat-Lancet.
Si chiama Lunedì Verde: per un giorno alla settimana, si dovrà rinunciare a mangiare carne e pesce. La campagna è stata già sottoscritta da molti cittadini francesi e sostenuta anche da volti noti del mondo scientifico, artistico, sportivo e ambientalista.
Proprio secondo il manifesto dell’iniziativa, il consumo di carne è infatti una delle cause maggiori che mette più a rischio non solo l’ambiente ma anche la salute umana. Ma non solo: rinunciando al consumo di carne (e pesce), si sostiene anche il benessere degli animali.
Di seguito, potete leggere il report ufficiale completo Eat-Lancet.