Etichetta Made in Italy: arriva l'obbligo di esporla
Siete all'estero in questo momento? Non importa in quale parte del mondo vi troviate: provate a fare un'indagine tra la gente e chiedete al primo che vi capita di elencarvi tre cose che gli vengono in mente pensando all'Italia. C'è una grossa probabilità che molti vi risponderanno arte, moda e... cibo!
Sappiamo ormai che la nostra gastronomia è parte delle eccellenze che meglio rappresentano il nostro paese nel mondo. Però, si sa, c'è sempre qualcuno dietro l'angolo pronto a imitarci.
Sappiamo ormai che la nostra gastronomia è parte delle eccellenze che meglio rappresentano il nostro paese nel mondo. Però, si sa, c'è sempre qualcuno dietro l'angolo pronto a imitarci.
Arriva l'etichetta "Made in Italy"
Oggi, possiamo finalmente mettere fine alle truffe, quantomeno nel suolo italiano, e tutelare la nostra buona tavola. Grazie alla campagna Coldiretti, i nostri prodotti alimentari che troviamo in commercio nei supermercati, avranno la loro etichetta che ne dichiara l'origine e la provenienza. Allora, fate spazio alla tanto agognata etichetta Made in Italy che dovrà essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di tutti gli agroalimentari prodotti in Italia e, soprattutto, realizzati con materie prime italiane.
Quante volte ci è capitato di acquistare prodotti al supermercato, convinti che si trattasse di cibi provenienti dall'Italia, per poi renderci conto che non era così? Parliamo, per esempio, di scatolette di pomodoro con tanto di bandiera colorata affissa sulla confezione, ma che in realtà provengono invece da altri paesi? Con la nuova norma, non sarà più così: l’etichetta obbligatoria Made in Italy ci proteggerà dal mercato della falsificazione.
La nuova norma fa parte del "dl semplificazione" messo in atto dal governo e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale lo scorso 14 dicembre 2018.
In questo modo, i nostri prodotti Made in Italy acquisiranno maggior valore e i consumatori potranno attuare scelte in maniera più consapevole. Le esperienze di acquisto dimostrano, infatti, che l'82% degli italiani vogliono conoscere la provenienza del cibo che finisce sulle loro tavole, soprattutto i derivati del latte e della carne.
Ma dove ci sono le regole, ci sono anche le sanzioni: nel caso in cui questa norma non venga rispettata, dovrà essere pagata una multa che andrà da 2mila a 16mila euro.
Quante volte ci è capitato di acquistare prodotti al supermercato, convinti che si trattasse di cibi provenienti dall'Italia, per poi renderci conto che non era così? Parliamo, per esempio, di scatolette di pomodoro con tanto di bandiera colorata affissa sulla confezione, ma che in realtà provengono invece da altri paesi? Con la nuova norma, non sarà più così: l’etichetta obbligatoria Made in Italy ci proteggerà dal mercato della falsificazione.
La nuova norma fa parte del "dl semplificazione" messo in atto dal governo e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale lo scorso 14 dicembre 2018.
In questo modo, i nostri prodotti Made in Italy acquisiranno maggior valore e i consumatori potranno attuare scelte in maniera più consapevole. Le esperienze di acquisto dimostrano, infatti, che l'82% degli italiani vogliono conoscere la provenienza del cibo che finisce sulle loro tavole, soprattutto i derivati del latte e della carne.
Ma dove ci sono le regole, ci sono anche le sanzioni: nel caso in cui questa norma non venga rispettata, dovrà essere pagata una multa che andrà da 2mila a 16mila euro.
"EatORIGINAL": la campagna Coldiretti
Cosa succederà invece nel mercato estero?
Purtroppo, all’estero i tentativi di falsificazione dei nostri prodotti sono molto più frequenti, con l'utilizzo di etichette Made in Italy false. La cosiddetta “agropirateria”, cioè i tentativi di imitazione dei marchi di prodotti agroalimentari, frutta circa 100 milioni di euro sfruttando simboli e colori che rimandano al nostro paese ma che di italiano non hanno nulla. Questo però porta i consumatori stranieri in buona fede a fidarsi, alimentando questo mercato nero.
In risposta a ciò, Coldiretti aveva già dato il via all’iniziativa “EatORIGINal – Unmask your food” (Smaschera il tuo cibo), con il proposito di rendere obbligatoria l’indicazione del paese di origine dei prodotti in circolazione nei paesi dell’Unione Europea.
L’obiettivo è quello di raccogliere un milione di firme in almeno sette paesi dell’Unione Europea. Molti hanno già sottoscritto la petizione e non mancano anche nomi famosi di star del mondo dello spettacolo come l’attore Leonardo Pieraccioni o il cantante Andrea Bocelli.
Purtroppo, all’estero i tentativi di falsificazione dei nostri prodotti sono molto più frequenti, con l'utilizzo di etichette Made in Italy false. La cosiddetta “agropirateria”, cioè i tentativi di imitazione dei marchi di prodotti agroalimentari, frutta circa 100 milioni di euro sfruttando simboli e colori che rimandano al nostro paese ma che di italiano non hanno nulla. Questo però porta i consumatori stranieri in buona fede a fidarsi, alimentando questo mercato nero.
In risposta a ciò, Coldiretti aveva già dato il via all’iniziativa “EatORIGINal – Unmask your food” (Smaschera il tuo cibo), con il proposito di rendere obbligatoria l’indicazione del paese di origine dei prodotti in circolazione nei paesi dell’Unione Europea.
L’obiettivo è quello di raccogliere un milione di firme in almeno sette paesi dell’Unione Europea. Molti hanno già sottoscritto la petizione e non mancano anche nomi famosi di star del mondo dello spettacolo come l’attore Leonardo Pieraccioni o il cantante Andrea Bocelli.
Etichettatura dei prodotti italiani: una storia lunga 15 anni
La storia dell’etichettatura obbligatoria sui nostri prodotti è lunga quindici anni. Era tutto cominciato nel 2002 con l’obbligo di indicare la provenienza della carne bovina e nel 2003 quella dei prodotti ortofrutticoli freschi. Nel 2004 era invece toccato a uova e miele e nel 2005 era stato il turno di latte e pollo. Poi, dal 2008 è partito l’obbligo per la passata di pomodoro e così via fino ai tempi più recenti quando è scattato l’obbligo per la mungitura e i derivati del latte, per il grano, per funghi e tartufi e per le conserve e salse.
Adesso, questo obbligo sarà valido anche per salumi e prosciutti, legumi, marmellate e succhi e quindi esteso a tutti gli alimenti commercializzati in Italia.
Adesso, questo obbligo sarà valido anche per salumi e prosciutti, legumi, marmellate e succhi e quindi esteso a tutti gli alimenti commercializzati in Italia.