Hyperdecanting: l’assurda trovata di frullare il vino
Oramai i nostri lettori sono abituati a certe stranezze, soprattutto quelle che ci giungono d’Oltreoceano, dove cibi e bevande sono spesso soggetti, o meglio vittime, di bizzarri esperimenti!
Al di là dell’assemblaggio di ingredienti inusuali, i cui risultati possono lasciare alquanto perplessi, quella di oggi è una notizia che agli occhi di molti risulterà fuori da qualunque immaginario!
Bastano due elementi: una bottiglia di vino e… un frullatore!
Scommettiamo che non avete idea di quello che stiamo dicendo: oggi vi sveliamo una pratica che ha dell’assurdo, chiamata hyperdecanting.
Vediamo di cosa si tratta!
Al di là dell’assemblaggio di ingredienti inusuali, i cui risultati possono lasciare alquanto perplessi, quella di oggi è una notizia che agli occhi di molti risulterà fuori da qualunque immaginario!
Bastano due elementi: una bottiglia di vino e… un frullatore!
Scommettiamo che non avete idea di quello che stiamo dicendo: oggi vi sveliamo una pratica che ha dell’assurdo, chiamata hyperdecanting.
Vediamo di cosa si tratta!
E se frullassimo il vino?
Diciamoci la verità: all’estero ci hanno preso gusto a farci rabbrividire, a forza di lanciare sul mercato prodotti di dubbia qualità e dal sapore decisamente discutibile!
Questa volta, però, gli americani hanno oltrepassato ogni limite, andando a scomodare un mostro sacro della cultura enogastronomica globale: il vino.
Quello che per gli abitanti di tutto il mondo è soltanto una bevanda, disponibile in tre colorazioni, scelta dal banco del supermercato in base alla bellezza dell’etichetta, per il Bel Paese, lo sappiamo, è molto di più!
Ciò però non è bastato ad impedire all’ideatore di quello che definiremmo uno scempio di lanciarsi nella pratica dell’hyperdecanting. Che cosa significa?
Far decantare il vino… frullandolo!
Ma perché, direte?
Secondo Nathan Myhrvold, l’uomo dietro a questa bizzarra invenzione, siccome il vino rosso a contatto con l’aria sprigiona meglio sapori e profumi, allora frullarlo non farebbe altro che accelerare questo processo.
A chi è che sarebbe venuta in mente una cosa del genere? Probabilmente ad un pazzo!
In realtà, Myhrvold ha lavorato per Microsoft ed è attualmente un esperto di cucina, autore anche di un’enciclopedia del cibo, perciò, non esattamente un novizio di questo campo.
Ma l’hyperdecanting darà davvero i risultati promessi?
Questa volta, però, gli americani hanno oltrepassato ogni limite, andando a scomodare un mostro sacro della cultura enogastronomica globale: il vino.
Quello che per gli abitanti di tutto il mondo è soltanto una bevanda, disponibile in tre colorazioni, scelta dal banco del supermercato in base alla bellezza dell’etichetta, per il Bel Paese, lo sappiamo, è molto di più!
Ciò però non è bastato ad impedire all’ideatore di quello che definiremmo uno scempio di lanciarsi nella pratica dell’hyperdecanting. Che cosa significa?
Far decantare il vino… frullandolo!
Ma perché, direte?
Secondo Nathan Myhrvold, l’uomo dietro a questa bizzarra invenzione, siccome il vino rosso a contatto con l’aria sprigiona meglio sapori e profumi, allora frullarlo non farebbe altro che accelerare questo processo.
A chi è che sarebbe venuta in mente una cosa del genere? Probabilmente ad un pazzo!
In realtà, Myhrvold ha lavorato per Microsoft ed è attualmente un esperto di cucina, autore anche di un’enciclopedia del cibo, perciò, non esattamente un novizio di questo campo.
Ma l’hyperdecanting darà davvero i risultati promessi?
Cosa dicono i test?
L’ipotesi formulata, o meglio frullata, dalla mente del progetto si basa sull’idea che l’aria in genere migliora il vino, il che non è una novità.
Evidentemente il decanter non va più di moda ed è qui che entra in gioco il frullatore. L’apparecchio azzererebbe l’attesa e favorirebbe l’ossigenazione della bevanda in pochissimi secondi.
Con un certo scetticismo, anche lo stesso Myhrvold ha aggiunto che questa tecnica è adatta ai vini rossi di qualità piuttosto scarsa. Un’affermazione che ci porta a pensare che i risultati del test non siano poi così brillanti!
Negli anni, parecchi curiosi hanno sperimentato l’hyperdecanting e postato i video su YouTube per verificare se il vino frullato fosse davvero bevibile.
Volete sapere com’è andata?
Com’era prevedibile, nessun miracolo è avvenuto: innanzitutto, l’effetto centrifugo dell’elettrodomestico, invece di favorire l’apertura del bouquet olfattivo, distrugge completamente gli aromi; in secondo luogo, la temperatura del vino, quando viene “shakerato”, si alza e il gusto dell’alcol sovrasta gli altri.
Insomma, un esperimento che di certo non ci sentiamo di consigliare ai nostri lettori, ma che sicuramente susciterà qualche ilarità e potrete conservare come aneddoto da raccontare agli amici… magari davanti ad un buon calice di vino (fermo)
Evidentemente il decanter non va più di moda ed è qui che entra in gioco il frullatore. L’apparecchio azzererebbe l’attesa e favorirebbe l’ossigenazione della bevanda in pochissimi secondi.
Con un certo scetticismo, anche lo stesso Myhrvold ha aggiunto che questa tecnica è adatta ai vini rossi di qualità piuttosto scarsa. Un’affermazione che ci porta a pensare che i risultati del test non siano poi così brillanti!
Negli anni, parecchi curiosi hanno sperimentato l’hyperdecanting e postato i video su YouTube per verificare se il vino frullato fosse davvero bevibile.
Volete sapere com’è andata?
Com’era prevedibile, nessun miracolo è avvenuto: innanzitutto, l’effetto centrifugo dell’elettrodomestico, invece di favorire l’apertura del bouquet olfattivo, distrugge completamente gli aromi; in secondo luogo, la temperatura del vino, quando viene “shakerato”, si alza e il gusto dell’alcol sovrasta gli altri.
Insomma, un esperimento che di certo non ci sentiamo di consigliare ai nostri lettori, ma che sicuramente susciterà qualche ilarità e potrete conservare come aneddoto da raccontare agli amici… magari davanti ad un buon calice di vino (fermo)