Insalata russa nome: verrà boicottato?
Il boicottaggio nei confronti della Russia, in riferimento alla crisi bellica nata con l’Ucraina, si fa sentire.
Non stiamo solo parlando dell’interruzione delle esportazioni nei confronti di questo paese in qualsiasi settore commerciale, ma anche di una vera e propria eliminazione o modifica di tutto ciò che riporta nomi russi o riguarda questo paese.
Pensiamo al Moscow Mule, che in alcuni bar americani, come manifestazione del sostegno nei confronti dell’Ucraina, ne hanno cambiato la denominazione in “Kiev Mule”. Un senso di opposizione verso la Nazione governata da Putin che si sta espandendo anche nel settore food.
E l’Insalata russa? Anche questo piatto cambierà nome?
Non stiamo solo parlando dell’interruzione delle esportazioni nei confronti di questo paese in qualsiasi settore commerciale, ma anche di una vera e propria eliminazione o modifica di tutto ciò che riporta nomi russi o riguarda questo paese.
Pensiamo al Moscow Mule, che in alcuni bar americani, come manifestazione del sostegno nei confronti dell’Ucraina, ne hanno cambiato la denominazione in “Kiev Mule”. Un senso di opposizione verso la Nazione governata da Putin che si sta espandendo anche nel settore food.
E l’Insalata russa? Anche questo piatto cambierà nome?
Le origini dell’Insalata russa
Per dare una vera risposta al nostro quesito è bene risalire alle origini di questo piatto e capire il motivo per cui prende questo nome. Ve lo siete mai chiesti? Se la risposta è affermativa, siete nel posto giusto. Ve lo sveliamo noi!
Ad ideare la ricetta di questo famoso piatto, chiamato in Italia “Insalata russa”, è stato Lucien Olivier, uno chef nato in Russia, ma di origini belghe e francesi.
Verso la metà dell’Ottocento, precisamente intorno al 1864, lo chef Oliver, lavorando nella cucina dell’Hermitage o Ermitage (uno tra i ristoranti di maggior successo a Mosca) appartenente ad un uomo d’affari, Yakov Pegov, preparò un’insalata contenente più di 100 ingredienti.
Vi state chiedendo quali vero? Alcuni tra questi erano: la carne di gallo cedrone, patate, cetrioli, carne di fagiano, caviale, lattuga, code di gambero, uova sode e capperi.
Oggi non possiamo conoscere l’intera lista di ingredienti che lo chef utilizzava per prepararla, in quanto con la sua morte la ricetta è andata perduta, ma sappiamo che questo diventò, in quegli anni, il piatto speciale del ristorante e che prese il nome di Insalata Oliver, come viene chiamata tutt’ora in Russia.
Si racconta, inoltre, che Ivan Ivanov, uno dei collaboratori di Lucien Oliver, approfittando di un momento di assenza dello chef (molto affezionato al suo piatto, tanto da tenere gli ingredienti segreti), si intrufolò nella sua cucina privata e tentò di rubarne la ricetta osservando i soli alimenti presenti sul tavolo.
Ivan Ivanov, poco dopo si dimise dall’Hermitage e, iniziando a lavorare per un altro ristorante, cercò di riproporre la famosa insalata, chiamandola “Insalata metropolitana” conosciuta in russo come “Stolichny”, ma (come possiamo immaginare) non ottenne lo stesso successo.
L’Insalata Oliver rimane, tutt’oggi, un grande must nelle occasioni speciali in Russia, nonostante le innumerevoli variazioni della ricetta, di cui lo ricordiamo: dell’originale non abbiamo nessuna traccia!
Ad ideare la ricetta di questo famoso piatto, chiamato in Italia “Insalata russa”, è stato Lucien Olivier, uno chef nato in Russia, ma di origini belghe e francesi.
Verso la metà dell’Ottocento, precisamente intorno al 1864, lo chef Oliver, lavorando nella cucina dell’Hermitage o Ermitage (uno tra i ristoranti di maggior successo a Mosca) appartenente ad un uomo d’affari, Yakov Pegov, preparò un’insalata contenente più di 100 ingredienti.
Vi state chiedendo quali vero? Alcuni tra questi erano: la carne di gallo cedrone, patate, cetrioli, carne di fagiano, caviale, lattuga, code di gambero, uova sode e capperi.
Oggi non possiamo conoscere l’intera lista di ingredienti che lo chef utilizzava per prepararla, in quanto con la sua morte la ricetta è andata perduta, ma sappiamo che questo diventò, in quegli anni, il piatto speciale del ristorante e che prese il nome di Insalata Oliver, come viene chiamata tutt’ora in Russia.
Si racconta, inoltre, che Ivan Ivanov, uno dei collaboratori di Lucien Oliver, approfittando di un momento di assenza dello chef (molto affezionato al suo piatto, tanto da tenere gli ingredienti segreti), si intrufolò nella sua cucina privata e tentò di rubarne la ricetta osservando i soli alimenti presenti sul tavolo.
Ivan Ivanov, poco dopo si dimise dall’Hermitage e, iniziando a lavorare per un altro ristorante, cercò di riproporre la famosa insalata, chiamandola “Insalata metropolitana” conosciuta in russo come “Stolichny”, ma (come possiamo immaginare) non ottenne lo stesso successo.
L’Insalata Oliver rimane, tutt’oggi, un grande must nelle occasioni speciali in Russia, nonostante le innumerevoli variazioni della ricetta, di cui lo ricordiamo: dell’originale non abbiamo nessuna traccia!
I diversi nomi dell’Insalata russa: boicottaggio o no?
Ecco il momento che stavamo aspettando: anche il nome dell’Insalata russa verrà boicottato?
E se vi dicessimo, invece, che questo piatto assume già nomi diversi a seconda del paese in cui viene preparata?
Si, è vero, noi la conosciamo come “Insalata russa” e anche altri paesi come la Spagna, la Grecia, l’Albania la Serbia e la Bulgaria, la chiamano allo stesso modo, i cui ingredienti principali sono: carote, patate, piselli, sottaceti e in base alle preferenze con cubetti di salame o prosciutto.
Ma in paesi come la Russia (di cui abbiamo già parlato), l’Ucraina, il Kazakistan e la Georgia prende il nome di “Insalata Oliver”, mentre in Ungheria viene definita “Insalata di carne Russa”; In Croazia e Slovenia “Insalata francese” e in Romania “Insalata di manzo” perché prepara aggiungendo cubetti di questa tipologia di carne e anche di pollo; in Polonia è “Insalata vegetale” in cui non c’è mai la presenza di carne. In Turchia, durante la Guerra Fredda, questo tipo di piatto venne addirittura denominato come “Insalata americana” in cui era prevista l’aggiunta di barbabietole.
Ma sapevate che in paesi come l’Islanda, la Danimarca, la Svezia e la Norvegia viene addirittura chiamata “Insalata italiana”? Viene preparata con carote, piselli, patate e maionese e servita su crostini di pane con carne affumicata. Ma la novità che vi sorprenderà di più è questa: In Finlandia per rendere questo piatto ancora più italiano, vengono sostituite le patate con la pasta.
Voi che ne pensate? Il nome della famosa Insalata russa verrà boicottato anche nel nostro paese?
Ciò che è sicuro è che se dovesse accadere, ci sarà un grande imbarazzo della scelta.
E se vi dicessimo, invece, che questo piatto assume già nomi diversi a seconda del paese in cui viene preparata?
Si, è vero, noi la conosciamo come “Insalata russa” e anche altri paesi come la Spagna, la Grecia, l’Albania la Serbia e la Bulgaria, la chiamano allo stesso modo, i cui ingredienti principali sono: carote, patate, piselli, sottaceti e in base alle preferenze con cubetti di salame o prosciutto.
Ma in paesi come la Russia (di cui abbiamo già parlato), l’Ucraina, il Kazakistan e la Georgia prende il nome di “Insalata Oliver”, mentre in Ungheria viene definita “Insalata di carne Russa”; In Croazia e Slovenia “Insalata francese” e in Romania “Insalata di manzo” perché prepara aggiungendo cubetti di questa tipologia di carne e anche di pollo; in Polonia è “Insalata vegetale” in cui non c’è mai la presenza di carne. In Turchia, durante la Guerra Fredda, questo tipo di piatto venne addirittura denominato come “Insalata americana” in cui era prevista l’aggiunta di barbabietole.
Ma sapevate che in paesi come l’Islanda, la Danimarca, la Svezia e la Norvegia viene addirittura chiamata “Insalata italiana”? Viene preparata con carote, piselli, patate e maionese e servita su crostini di pane con carne affumicata. Ma la novità che vi sorprenderà di più è questa: In Finlandia per rendere questo piatto ancora più italiano, vengono sostituite le patate con la pasta.
Voi che ne pensate? Il nome della famosa Insalata russa verrà boicottato anche nel nostro paese?
Ciò che è sicuro è che se dovesse accadere, ci sarà un grande imbarazzo della scelta.