Nasce il primo caffè Made in Italy al 100%

Avreste mai potuto pensare all’esistenza di un caffè interamente italiano ottenuto da piante locali? Si tratta di una novità davvero straordinaria, un’idea imprenditoriale visionaria realizzata da due imprenditori siciliani, che ora raccolgono il meritato successo. La qualità di questo caffè Made in Italy al 100% è molto alta e il suo aroma si presenta con un’acidità gradevole e di media corposità. Il suo sapore intenso richiama i frutti rossi e la mela verde e tutto lascia pensare che in un immediato futuro saranno sempre di più ad apprezzarlo.

Non è un caso che questo progetto sia nato a Palermo. Proprio nel capoluogo siciliano, infatti, all’inizio del XX secolo, qualcuno aveva tentato di realizzare un caffè mediterraneo, ma aveva dovuto accantonare le proprie ambizioni quando, a causa di un inverno molto rigido, la piantagione venne distrutta. Da lì, la consapevolezza dell’impossibilità di piantare un caffè in Italia, fino ad oggi.

Rosolino Palazzolo, agricoltore esperto in frutti esotici in biologico, e Isidoro Stellino, torrefattore di grande esperienza, hanno avuto la geniale idea di riprovarci, e ci sono riusciti. La strada da percorrere è ancora molto lunga, ma intanto i due imprenditori sono riusciti a portare a compimento con successo una prima fase di sperimentazione con due raccolti. Un caffè mediterraneo italiano potrebbe quindi entrare di diritto nel novero dei migliori caffè biofermentati del mondo, tra cui possiamo citare il Jamaica Blue Mountain o il Black Ivory, il cui prezzo può arrivare anche a oltre 80 dollari a tazza.

Stellino e Palazzolo ci credono e hanno l’obiettivo di migliorare la produttività delle piante di Coffea Arabica garantendo il miglior rapporto resa/qualità del chicco. L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare a una piantagione di 250 Arabiche, così da proporre un caffè di alto profilo sotto tutti i punti di vista. Il metodo scelto è quello della raccolta manuale (Picked Coffee) con diversi passaggi, per selezionare solo le bacche mature. La fermentazione avviene poi con il metodo “Honey” e verrà eseguita in barrique usate dove è stato affinato il vino, così da ottenere una maggiore complessità aromatica.

Il caffè siciliano viene poi essiccato al sole con meticolosità e ogni livello di lavorazione viene eseguito con l’intento di preservare al massimo le proprietà del caffè grezzo. La maestria e la sapienza dei due imprenditori siciliani hanno consentito di ottenere degli ottimi risultati, anche se permane la criticità derivante dal fattore pedoclimatico. Per il momento, infatti, le piante sono state coltivate in serra e non in campo aperto, ed è stato deciso di piantarle all’ombra dei banani, proprio come succede nel loro habitat naturale.

Inoltre, con gli scarti della lavorazione del caffè l’idea di Stellino è quella di commercializzare altri due prodotti innovativi: il coffee tea realizzato con la buccia della ciliegia di caffè (cascara essiccata) e la tisana di pergamino, ovvero una delle pellicole che avvolgono il chicco. Insomma, in un futuro sempre più prossimo gli appassionati di caffè potranno contare su una nuova varietà dal gusto particolare e interamente italiana.

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