"Nella mia cucina", bassi ascolti per lo show di Cracco: la Rai cambia palinsesto

"Nella mia cucina", il programma di Carlo Cracco partito il 16 settembre su Rai Due, ha fatto crack. Potremmo quasi dirvi che Il cooking show, mandato in onda dalle ore 19:30, sia risultato un po’ come un piatto tirato fuori dal freezer e buttato nel microonde: buono sulla carta ma forse non troppo fresco.

L’accoglienza infatti è stata tiepida, e guardando i numeri è evidente come gli episodi di debutto non abbiano rispettato l’interesse sperato. Dopo qualche puntata infatti, la Rai ha modificato il proprio palinsesto: alla base della scelta ci sono gli ascolti non confortanti, registrati già nelle giornate di lunedì e martedì 16 e 17 settembre, con il nuovo programma di Carlo Cracco al 4.12%.

Nonostante i dati parlino chiaro, la Rai non crede nel flop della trasmissione, l’ultima entrata nello show biz della cucina raffinata, e proverà a mandare in onda l’episodio del giorno alle 14 ed in replica alle 17,40, per valutare l’affluenza e l’attenzione del potenziale pubblico interessato.
Il professionista e gli amatori
Questo programma, occasione del ritorno dello chef sul piccolo schermo per la stagione 2019/2020, propone una conduzione in coppia, in cui il cuoco è supportato da Camihawke, ragazza influencer che ha trovato la notorietà su internet. Il format, ormai collaudato, prevede la sfida in studio tra appassionati di cucina, i quali competono nella riproposizione di un piatto diverso ogni puntata. Cracco e concorrente, l’uno di spalle all’altro, cucinano in contemporanea con gli stessi strumenti a disposizione, senza però che il concorrente possa vedere quello che sta facendo lo chef, affidandosi quindi solo alla spiegazione “raccontata” passo passo.
Un format nuovo ma non innovativo
Sebbene la personalità di Cracco sia assolutamente magnetica, oltre a questa i produttori nel programma puntavano molto sulla partecipazione dei cuochi amatoriali e della riproposizione di un format sì familiare ma con le giuste modifiche da renderlo maggiormente attraente. Essendo tuttavia il palinsesto generalista e pay tv abbondantemente saturo di programmi a sfondo culinario, il risultato è apparso non così innovativo, ed osare un po’ di più avrebbe potuto portare a risultati più incoraggianti, soprattutto nelle puntate pilota.

Ci teniamo in ultimo a sottolineare il gioco di parole nel titolo, in quanto Mia è anche il modello di cucina presente nel programma e sviluppato in una collaborazione tra lo chef veneto ed il brand Scavolini. L’attenzione è alta per le prossime puntate, in quanto uno share invariato porterebbe la Rai a valutare ulteriori soluzioni, tra cui la posticipazione o, nella peggior ipotesi, la cancellazione.

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