Orange wine: il nuovo vino è arancione
Dicono che consumarne un bicchiere al giorno faccia bene al cuore. Che sia sorseggiato durante un pasto o accompagnato a un dolce, il vino è protagonista in molte occasioni sulle tavole di tutto il mondo. Rosso, bianco, rosé: ognuno con un sapore particolare, ognuno abbinabile ad un piatto diverso.
La sua storia è lunga più della nostra e si perde nella memoria, però non è il passato che ci interessa ma il futuro. Perché oggi possiamo aggiungere un nuovo capitolo a questa storia, o sarebbe più corretto dire… una nuova sfumatura!
C’è un quarto tipo di vino che adesso si accompagna agli altri: oltralpe lo chiamano orange wine, cioè vino arancione, perché proprio questo è il suo colore. E no, non si tratta di una spremuta d’arancia alcolica né di un nuovo cocktail di tendenza, come forse alcuni di voi stanno già pensando!
Sembra invece che venisse addirittura prodotto già migliaia di anni fa per poi quasi sparire, forse surclassato dai suoi cugini. Oggi però sta tornando nuovamente di moda ed è già molto richiesto nei ristoranti di tutto il mondo.
Ma cos’è questo orange wine?
Come gusto, possiamo dire che si tratta di una via di mezzo: più leggero di un rosso corposo ma più forte di un bianco. Viene prodotto dall’uva bianca facendo macerare a lungo il mosto con le bucce, anche per diversi anni. Il colore è il risultato di questo processo, durante il quale le bucce fermentano per lungo tempo. Alla fine, si otterrà un vino secco ma molto aromatico e fragrante, dal retrogusto acido.
Come abbinarlo?
Sembra che sia ottimo se abbinato a cibi speziati o etnici, ma anche salumi e formaggi stagionati, olive, funghi e arrosti. È consigliato, inoltre, servirlo a temperatura più tiepida rispetto ad un bianco.
Forse, la caratteristica più interessante, però, è il metodo di produzione dell’uva utilizzata per questo vino. Sembra infatti che gli orange wine siano più ecologici grazie ad una viticoltura naturale. L’uva viene infatti coltivata con sistemi ecosostenibili e viene raccolta manualmente; inoltre, la vinificazione avviene senza l’utilizzo di anidride solforosa o altri procedimenti non permessi. Per il momento, i centri di produzione si trovano prevalentemente nel centro-nord.
Dove potete degustare l’orange wine?
Per il momento, nelle città di Milano, Torino, Venezia, Roma e Palermo troverete dei locali che vi daranno la possibilità di sorseggiare questo vino. E poi, in vari festival a tema che si svolgeranno tra Palermo, Roma, Verona e Bolzano.
Se avrete l'occasione di assaggiare questa nuova tipologia di vino, fateci sapere cosa ne pensate!
La sua storia è lunga più della nostra e si perde nella memoria, però non è il passato che ci interessa ma il futuro. Perché oggi possiamo aggiungere un nuovo capitolo a questa storia, o sarebbe più corretto dire… una nuova sfumatura!
C’è un quarto tipo di vino che adesso si accompagna agli altri: oltralpe lo chiamano orange wine, cioè vino arancione, perché proprio questo è il suo colore. E no, non si tratta di una spremuta d’arancia alcolica né di un nuovo cocktail di tendenza, come forse alcuni di voi stanno già pensando!
Sembra invece che venisse addirittura prodotto già migliaia di anni fa per poi quasi sparire, forse surclassato dai suoi cugini. Oggi però sta tornando nuovamente di moda ed è già molto richiesto nei ristoranti di tutto il mondo.
Ma cos’è questo orange wine?
Come gusto, possiamo dire che si tratta di una via di mezzo: più leggero di un rosso corposo ma più forte di un bianco. Viene prodotto dall’uva bianca facendo macerare a lungo il mosto con le bucce, anche per diversi anni. Il colore è il risultato di questo processo, durante il quale le bucce fermentano per lungo tempo. Alla fine, si otterrà un vino secco ma molto aromatico e fragrante, dal retrogusto acido.
Come abbinarlo?
Sembra che sia ottimo se abbinato a cibi speziati o etnici, ma anche salumi e formaggi stagionati, olive, funghi e arrosti. È consigliato, inoltre, servirlo a temperatura più tiepida rispetto ad un bianco.
Forse, la caratteristica più interessante, però, è il metodo di produzione dell’uva utilizzata per questo vino. Sembra infatti che gli orange wine siano più ecologici grazie ad una viticoltura naturale. L’uva viene infatti coltivata con sistemi ecosostenibili e viene raccolta manualmente; inoltre, la vinificazione avviene senza l’utilizzo di anidride solforosa o altri procedimenti non permessi. Per il momento, i centri di produzione si trovano prevalentemente nel centro-nord.
Dove potete degustare l’orange wine?
Per il momento, nelle città di Milano, Torino, Venezia, Roma e Palermo troverete dei locali che vi daranno la possibilità di sorseggiare questo vino. E poi, in vari festival a tema che si svolgeranno tra Palermo, Roma, Verona e Bolzano.
Se avrete l'occasione di assaggiare questa nuova tipologia di vino, fateci sapere cosa ne pensate!