Pernigotti: si salvano i gianduiotti di Novi Ligure
Tutti conosceranno i celebri cioccolatini marchiati “Pernigotti”, nati in territorio piemontese, a Novi Ligure per la precisione. Un’impresa avviata nel 1860 grazie a Stefano Pernigotti che aprì una drogheria specializzata nella produzione di prodotti dolciari.
Lo storico stabilimento piemontese, in provincia di Alessandria, con alle spalle 160 anni di storia non chiuderà le porte, come annunciato un anno e mezzo fa dai proprietari turchi. Il progetto era infatti quello di spostare tutte le linee produttive in Turchia e chiudere la storica sede piemontese.
Anzi, il nuovo piano industriale redatto dal ministero dello Sviluppo Economico prevede l’apertura di due nuove linee di produzione. Oltre che il torrone e i cioccolatini, si produrranno anche tavolette di cioccolata e creme spalmabili, che fino ad oggi erano prodotte in Turchia. La decisione è stata di far partire un anno di cassa integrazione straordinaria per circa 50 dipendenti a Milano, 59 a Novi Ligure in Piemonte per il ri organizzamento aziendale e si prevedono vari investimenti che arriveranno a circa 5 milioni di euro nel giro di due anni per il restyling degli impianti.
Questo è un classico esempio di come tramite l’impegno dei dipendenti si possano ottenere dei risultati davvero soddisfacenti.
Lo storico stabilimento piemontese, in provincia di Alessandria, con alle spalle 160 anni di storia non chiuderà le porte, come annunciato un anno e mezzo fa dai proprietari turchi. Il progetto era infatti quello di spostare tutte le linee produttive in Turchia e chiudere la storica sede piemontese.
Anzi, il nuovo piano industriale redatto dal ministero dello Sviluppo Economico prevede l’apertura di due nuove linee di produzione. Oltre che il torrone e i cioccolatini, si produrranno anche tavolette di cioccolata e creme spalmabili, che fino ad oggi erano prodotte in Turchia. La decisione è stata di far partire un anno di cassa integrazione straordinaria per circa 50 dipendenti a Milano, 59 a Novi Ligure in Piemonte per il ri organizzamento aziendale e si prevedono vari investimenti che arriveranno a circa 5 milioni di euro nel giro di due anni per il restyling degli impianti.
Questo è un classico esempio di come tramite l’impegno dei dipendenti si possano ottenere dei risultati davvero soddisfacenti.