Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene
Il 2019 sarà l’anno della verità per le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene in quanto, salvo sorprese, arriverà l’iscrizione al prestigioso registro del Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Bisognerà quindi avere ancora un po' di pazienza dopo che la riunione del World Heritage Committee (Whc) tenutasi a Manama in Bahrain, si è conclusa con 12 voti positivi su 21. La maggioranza richiesta per ottenere l’iscrizione immediata al Registro Unesco era di 14, questo vuol dire che la decisione finale è stata solo rimandata alla prossima riunione del Whc.
Quando si parla, come in questo caso, di rinvio semplice, si tratta nella maggior parte dei casi di una mera formalità. Il Comitato dell’Unesco ha infatti riconosciuto le alte potenzialità del sito delle colline del Prosecco e ha invitato l’Italia a presentare nel 2019 un dossier con tutte le correzioni e integrazioni richieste per rendere approvabile la richiesta. A pesare nella scelta del rinvio è stata la proposta della Tunisia, con Spagna e Norvegia contrarie. La commissione italiana interministeriale che ha curato la presentazione della proposta era guidata dal sottosegretario agli Affari Esteri Guglielmo Picchi e dall’ambasciatore italiano presso l’Unesco Vincenza Lomonaco.
In sostanza, quindi, l’Italia avrà un anno di lavoro per superare tutti gli ostacoli all’iscrizione delle Colline del Prosecco al registro Unesco, ma regna un generale ottimismo sull’esito finale. La prossima edizione del Whc si terrà nel 2019 a Baku, in Azerbaigian e, per allora, dovranno essere effettuate tutte le integrazioni richieste dall’Unesco. Spettatrice molto interessata è anche la Coldiretti, che ha fatto sapere di ritenere che ci siano già ora tutte le condizioni per ripresentare la candidatura.
Almeno per il momento, però, le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, in provincia di Treviso, non fanno ancora parte del Registro del Patrimonio mondiale dell’Umanità. Arriva però per l’Italia anche una buona notizia, l’iscrizione di “Ivrea Città Industriale del XX Secolo” nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, che fa sì che la città piemontese sia il cinquantaquattresimo sito italiano. Grazie ad Ivrea, e consapevoli per le Colline del Prosecco sia veramnete solo una questione di tempo, l’Italia consolida quindi il suo primato di siti nella Lista Unesco del Patrimonio mondiale, rimanendo davanti alla Cina.
Quando si parla, come in questo caso, di rinvio semplice, si tratta nella maggior parte dei casi di una mera formalità. Il Comitato dell’Unesco ha infatti riconosciuto le alte potenzialità del sito delle colline del Prosecco e ha invitato l’Italia a presentare nel 2019 un dossier con tutte le correzioni e integrazioni richieste per rendere approvabile la richiesta. A pesare nella scelta del rinvio è stata la proposta della Tunisia, con Spagna e Norvegia contrarie. La commissione italiana interministeriale che ha curato la presentazione della proposta era guidata dal sottosegretario agli Affari Esteri Guglielmo Picchi e dall’ambasciatore italiano presso l’Unesco Vincenza Lomonaco.
In sostanza, quindi, l’Italia avrà un anno di lavoro per superare tutti gli ostacoli all’iscrizione delle Colline del Prosecco al registro Unesco, ma regna un generale ottimismo sull’esito finale. La prossima edizione del Whc si terrà nel 2019 a Baku, in Azerbaigian e, per allora, dovranno essere effettuate tutte le integrazioni richieste dall’Unesco. Spettatrice molto interessata è anche la Coldiretti, che ha fatto sapere di ritenere che ci siano già ora tutte le condizioni per ripresentare la candidatura.
Almeno per il momento, però, le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, in provincia di Treviso, non fanno ancora parte del Registro del Patrimonio mondiale dell’Umanità. Arriva però per l’Italia anche una buona notizia, l’iscrizione di “Ivrea Città Industriale del XX Secolo” nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, che fa sì che la città piemontese sia il cinquantaquattresimo sito italiano. Grazie ad Ivrea, e consapevoli per le Colline del Prosecco sia veramnete solo una questione di tempo, l’Italia consolida quindi il suo primato di siti nella Lista Unesco del Patrimonio mondiale, rimanendo davanti alla Cina.