Tourinot bianco: matrimonio di sapori e tradizioni

Oggi più che mai siamo convinti che gli opposti si attraggono.

Si, perché è proprio dagli opposti dell’Italia che provengono idea e ingredienti di un matrimonio delizioso: quello tra il Gianduiotto e i prodotti della Sicilia.

Il cupido di questa squisita storia d’amore? L’artigiano torinese Guido Gobino, conosciuto per la sua creatività, innovazione e arte cioccolatiera.

Siete pronti a sapere se si è trattato di un colpo di fulmine o di una romantica conoscenza?

Noi siamo pronti a raccontarvela!
Incontro di sapori e tradizioni
Tourinot bianco, è proprio questo il nome che viene dato ad un amore appena sbocciato: quello tra i prodotti naturali della Sicilia e la tradizione Piemontese del gianduiotto.

Si, stiamo parlando di quest’ultimo: il cioccolatino a forma di barchetta rovesciata dal sapore intenso di cacao e nocciole che, con l’incontro dei sapori siciliani, si trasforma e acquisisce un colore e un sapore inaspettato.

Bianco, come il colore delle mandorle sbucciate. Cristallino, come il sale integrale delle saline di Paceco. Aromatico, come la scorza delle arance Siciliane.

Ma vi vogliamo svelare un segreto: non tutti gli amori nascono da un colpo di fulmine, per alcuni è necessario un periodo di conoscenza, di sperimentazione e di collaborazione reciproca.

Questa è la storia alla base dell’incontro tra sapori e tradizioni, favorito dal cupido artigiano e creativo Guido Gobino, da cui è nato uno splendido matrimonio, il Tourinot bianco.
Tourinot Bianco: il gianduiotto che sa di Sicilia e Piemonte
Dopo un lungo e di intenso anno fatto di sperimentazioni, prove e continui tentativi è scoppiato il matrimonio tra la Sicilia e il Piemonte.

Grazie a Guido Gobino, artigiano torinese conosciuto per la sua arte cioccolatiera, e i suoi collaboratori è nato Tourinot Bianco, la quinta versione di un gianduiotto di soli 5 grammi che si aggiunge alle altre tipologie da lui stesso create: il Tourinot Classico, Maximo, Maximo +39 e il N.10.

Il Tourinot Bianco è frutto di un’intensa ricerca di sapori e materie prime, durata circa un anno.
Ma siamo sicuri che ne sia valsa la pena! Perché?

Il duro lavoro ha portato alla creazione di una ricetta perfetta con ingredienti unicamente siciliani come le mandorle di varietà Tuono di Avola, tostate in laboratorio; la scorza delle arance raccolte a Noto e il sale estratto con il metodo dell’evaporazione naturale dalle saline di Paceco. A questi si aggiunge anche una piccola percentuale di cacao coltivato nell’isola del Borneo a 100 metri sopra il livello del mare, dalla sua parte indonesiana.

Che meraviglia è?

Qualcuno potrebbe dire: ma che gianduiotto è senza le nocciole tonde del Piemonte?
Noi rispondiamo dicendo: a volte è necessario cambiare, no?

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