Come cucinare le uova in modi sfiziosi e tradizionali

L’uovo è un alimento completo e nutriente, ricco di proteine e abbinabile sia con i sapori dolci che con quelli salati. La duttilità dell’uovo si evidenzia anche in relazione al suo utilizzo sia come ingrediente per moltissime ricette sia come portata principale. Vediamo quali sono i diversi modi per cucinare le uova.


Partiamo da quello più tradizionale, la lessatura: le uova sode si ottengono mettendole in una pentola con acqua bollente, per poi tirarle fuori dopo otto o nove minuti (il tempo parte dal momento in cui l’acqua torna a bollire dopo l’inserimento). Lasciatele raffreddare sotto l’acqua corrente.

Procedimento simile ma più rapido è quello delle uova al guscio, che prevede due modalità di preparazione: potete lasciar bollire le uova solo per un paio di minuti oppure metterle in acqua fredda ed estrarle appena inizia l’ebollizione.

Altro piatto rapido e noto è l’uovo fritto, che consiste nel coprire il fondo di una padella con l’olio, aggiungere un uovo rotto e salato in precedenza, e cuocere a fiamma viva per un paio di minuti, fino a quando il bianco non si sia rappreso, lasciando però il tuorlo cremoso e non secco.
Molto simile è l’uovo al tegamino, tanto che spesso le due modalità vengono confuse. In questa variante utilizzate il burro, e alla rottura dell’uovo separate l’albume dal tuorlo, fate rapprendere il primo e poi aggiungete il secondo, coprendo con un coperchio per circa un minuto. L’uovo al tegamino può essere anche cotto al forno, in una pirofila imburrata, con lo stesso procedimento appena descritto.
L’uovo fritto e al tegamino si possono arricchire in sapore aggiungendo della pancetta fritta in padella con burro o margarina, secondo la classica, ma pesante, ricetta anglosassone.

Restiamo in tema e parliamo delle uova strapazzate, semplici da realizzare perché non dovete stare attenti a mantenere integro il tuorlo. In una padella antiaderente aggiungete una noce di burro, fatela sciogliere a fuoco moderato e rompete un paio di uova a persona, quindi mescolate spesso con un cucchiaio di legno per far amalgamare in tutto e aggiungete uno spruzzo di panna verso la fine della cottura.

Più particolari e sfiziose sono le uova in camicia o affogate: rompete un uovo alla volta e immergetelo in una pentola capiente, riempita con acqua in ebollizione e resa leggermente acidulata da mezzo bicchiere di aceto di vino bianco. Abbassate la fiamma e aspettate tre minuti circa (oppure quando vedete che l’uovo è stato ricoperto da una patina biancastra), poi estraete l’uovo e posatelo in un recipiente colmo di acqua molto fredda, per bloccare la cottura. Prima di servire tagliate i filamenti in eccesso e salate.

Un metodo di cottura delle uova particolarmente gradito è l’omelette, di origine francese. Mettete a riscaldare sulla fiamma una padella con circa 20 grammi di burro o 3/4 cucchiai di olio d’oliva, poi versateci l’uovo sbattuto (leggermente) in un piattino e salato, rimestatelo fino a che non si rapprende e quindi, aiutandovi con una spatola, giratelo sul lato opposto. Abbassate la fiamma e condite con prosciutto, formaggio (o come più gradite) e pepe, quindi chiudete l’omelette a portafoglio e mettetela in un piatto, guarnendo con rucola e pomodorini.

Poteva mancare la frittata per concludere? Certo che no. Si procede come per l’omelette, però l’uovo va ben sbattuto prima di essere messo in padella e si utilizzano anche sei cucchiai di olio per far gonfiare il composto e renderlo più soffice. La frittata non va guarnita una volta cotta, ma il ripieno va mischiato direttamente con l’uovo prima della cottura. Coprite con un coperchio per far rapprendere anche la parte superiore della frittata durante la cottura, così troverete più agevole ribaltarla per il tocco finale.

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