Come scegliere la cappa della cucina
Introduzione
La cappa della cucina deve essere installata per legge (la 46/90) in presenza di un piano cottura; non si tratta quindi di un elemento facoltativo, bensì obbligatorio, che però con il tempo ha cominciato ad assumere anche un carattere decorativo. Il design accattivante e le varie funzioni hanno dato vita a una serie di modelli di cappe da cucina tra cui scegliere.
I tipi
La cappa della cucina si distingue, oltre che per la sua funzione di assorbimento dei vapori e dei cattivi odori, anche per la rumorosità. Fortunatamente i nuovi modelli sono molto più silenziosi rispetto a quelli di alcuni anni fa, con un livello sonoro che si attesta intorno ai 60 o 70 dB(A), con punte minime che scendono fino a 40. Tutto questo grazie a un dimensionamento delle tubature e all’utilizzo di isolanti acustici.
In linea generale, le cappe possono montare un sistema ad aspirazione oppure filtrante. Quello più efficace è ovviamente il primo, perché i fumi vengono aspirati ed emessi all’esterno. Nell’altro caso si utilizzano dei filtri, in modo che i grassi e i cattivi odori restino intrappolati e l’aria, dopo essere stata depurata, venga rimessa nell’ambiente. I filtri devono essere cambiati ogni 3 o 4 mesi per garantire le prestazioni ottimali, anche se esistono alcune marche che producono filtri a carboni attivi che possono durare anche diversi anni.
La scelta tra sistema a ricircolo e a ventilazione è obbligatoria, perché la prima è possibile solo se non sussistono le condizioni per realizzare un impianto per la fuoriuscita dei fumi.
Le cappe da cucina, infine, si distinguono anche per i materiali con cui sono costruite e per il design: gli elementi più in voga al momento sono quelli in acciaio, ma esistono anche modelli in alluminio, plastica e legno. Ovviamente il design ricercato e il materiale migliore faranno oscillare il prezzo anche di diverse migliaia di euro rispetto ai modelli più semplici.
In linea generale, le cappe possono montare un sistema ad aspirazione oppure filtrante. Quello più efficace è ovviamente il primo, perché i fumi vengono aspirati ed emessi all’esterno. Nell’altro caso si utilizzano dei filtri, in modo che i grassi e i cattivi odori restino intrappolati e l’aria, dopo essere stata depurata, venga rimessa nell’ambiente. I filtri devono essere cambiati ogni 3 o 4 mesi per garantire le prestazioni ottimali, anche se esistono alcune marche che producono filtri a carboni attivi che possono durare anche diversi anni.
La scelta tra sistema a ricircolo e a ventilazione è obbligatoria, perché la prima è possibile solo se non sussistono le condizioni per realizzare un impianto per la fuoriuscita dei fumi.
Le cappe da cucina, infine, si distinguono anche per i materiali con cui sono costruite e per il design: gli elementi più in voga al momento sono quelli in acciaio, ma esistono anche modelli in alluminio, plastica e legno. Ovviamente il design ricercato e il materiale migliore faranno oscillare il prezzo anche di diverse migliaia di euro rispetto ai modelli più semplici.
Il consiglio
La scelta della cappa da acquistare si basa essenzialmente sulle abitudini culinarie, cioè sull’uso effettivo che viene fatto della cucina. Per una famiglia che consuma abitualmente i pasti in casa è suggerito un modello con portata di circa 400 o 500 m3/h, mentre per chi prepara cibi rapidi e saltuariamente vanno bene anche 300 m3/h.
La potenza è un altro parametro da tenere in considerazione nella scelta della cappa da cucina: infatti la capacità di aspirazione deve essere appropriata al volume della stanza e deve garantire non meno di 8 ricambi di aria ogni ora.
Per capire meglio, prendiamo il caso di una cucina di 15 metri quadrati, con un volume pari a circa 45 metri cubici, per la quale si consiglia un cappa dotata di motore con potenza pari a 600 m3/h. Regolatevi con queste indicazioni per effettuare le eventuali proporzioni.
Per quanto riguarda le dimensioni, invece, la cappa non può essere più stretta del piano di cottura, ma deve avere una lunghezza pari o superiore ad esso, quindi compresa tra i 60 ed i 120 cm. Per casi particolari esistono, su misura, anche modelli di dimensioni sia maggiori che minori.
L’altezza della cappa è un valore ininfluente per la sicurezza e la funzionalità, in quanto dipende dalla lunghezza del condotto di evacuazione.
Un consiglio anche per il miglior utilizzo della cappa: quando iniziate la cottura dei cibi, accendetela alla potenza minima, incrementando il flusso man mano che i fumi si intensificano, per poi diminuirlo gradualmente fino alla fine. Lasciate comunque la cappa funzionante almeno per altri 15 minuti.
La potenza è un altro parametro da tenere in considerazione nella scelta della cappa da cucina: infatti la capacità di aspirazione deve essere appropriata al volume della stanza e deve garantire non meno di 8 ricambi di aria ogni ora.
Per capire meglio, prendiamo il caso di una cucina di 15 metri quadrati, con un volume pari a circa 45 metri cubici, per la quale si consiglia un cappa dotata di motore con potenza pari a 600 m3/h. Regolatevi con queste indicazioni per effettuare le eventuali proporzioni.
Per quanto riguarda le dimensioni, invece, la cappa non può essere più stretta del piano di cottura, ma deve avere una lunghezza pari o superiore ad esso, quindi compresa tra i 60 ed i 120 cm. Per casi particolari esistono, su misura, anche modelli di dimensioni sia maggiori che minori.
L’altezza della cappa è un valore ininfluente per la sicurezza e la funzionalità, in quanto dipende dalla lunghezza del condotto di evacuazione.
Un consiglio anche per il miglior utilizzo della cappa: quando iniziate la cottura dei cibi, accendetela alla potenza minima, incrementando il flusso man mano che i fumi si intensificano, per poi diminuirlo gradualmente fino alla fine. Lasciate comunque la cappa funzionante almeno per altri 15 minuti.