La pentola a pressione

Introduzione
Una delle pentole poco usate in cucina, nonostante sia molto utile, è la pentola a pressione, che permette di cuocere i cibi più rapidamente sfruttando temperature oltre i 100 gradi.
Cos’è e a cosa serve
La pentola a pressione è, di fatto, una pentola, ma è dotata di un coperchio a chiusura ermetica, con innesto a baionetta a con meccanismi a leva; ve ne sono diversi tipi, l’importante è che siano certificati. Il coperchio presenta due valvole (a volte anche di più) che permettono la fuoriuscita di vapore per mantenere costante, all’interno, la pressione. Il rischio che presenta la pentola a pressione, sebbene molto raro, è quello di scoppio, dovuto principalmente a una cattiva pulizia e manutenzione dell’utensile. Un’altra caratteristica che contraddistingue questo tipo di pentola è il fondo, molto spesso per consentire la distribuzione di calore ed evitare che quindi i cibi vi si attacchino.
La pentola a pressione serve a bollire gli alimenti a temperature che superino i 100 gradi, permettendo al vapore di uscire solo quando la pressione interna è giunta al limite massimo, compreso tra 1,5 (temperatura di circa 110 gradi) e 2 atmosfere (temperatura di 121 gradi), per mezzo dell’azione delle valvole presenti sul coperchio.
In questo modo i cibi vengono cotti in meno tempo.
La pentola a pressione può essere integrata con diversi accessori che ne amplificano le capacità d’uso, come ad esempio permettere di cucinare contemporaneamente e separatamente due cibi diversi.
A svolgere questa funzione ci pensa il cestello, un accessorio metallico simile a uno scolapasta, che serve a dividere gli alimenti dall’acqua sottostante e dalle pareti della pentola, in modo da essere cotti con il solo vapore e inoltre, se ripartito in scomparti, permette cotture multiple nello stesso momento.
Per mangiare più sano e con meno grassi, può essere utile la griglia, sulla quale vanno cotti carne e pesce, cui verranno ridotti i grassi di cottura.
Un altro importante accessorio è lo scodello, simile a un pentolino, chiuso con coperchio e inseribile nella pentola a pressione; dentro è possibile cuocerci creme, budini, verdure e sformati con il metodo bagnomaria, con la variante delle temperature più elevate della pentola a pressione.
Il consiglio
La pentola a pressione è strumento da cucina che va utilizzato secondo regole ben precise, per sfruttarne al meglio le potenzialità e per non correre rischi.
Innanzitutto va scelta la pentola della giusta dimensione, a seconda delle ricette che vi si vogliono eseguire. La versione più comune, che si presta al maggior numero di ricette ed è adatta a un numero di persone compreso fra 4 e 6, è quella da 5 litri. Le altre varianti sono da 2 e da 7 litri.
Vediamo le regole base da seguire per utilizzare in modo idoneo la pentola a pressione:
- Non riempite fino a capienza massima la pentola, rischiate di ostruire le valvole di sicurezza;
- Non aprite il coperchio fin quando non sarà cessato il sibilo, segnale che la pressione interna e quella esterna sono uguali;
- Il tempo di cottura delle ricette deve essere calcolato quando la pentola raggiunge la pressione massima;
- Dopo questo passaggio la fiamma va abbassata al minimo;
- Pulire sempre la pentola, soprattutto intorno alle guarnizioni.
Pro e contro
Il vantaggio della pentola a pressione consiste, come abbiamo accennato in precedenza, nel preparare i cibi più velocemente, ma proprio per questo non si adatta a tutte le ricette. Per fare un esempio, i risotti cuocerebbero troppo rapidamente, rischiando di scuocersi.
Le ricette ideali per la pentola a pressione sono dunque quelle che riguardano gli alimenti che vanno bolliti o cotti a lungo tempo, come lo spezzatino e il brodo, oppure molto duri come il polpo.
Molti contestano anche la capacità di ridurre o eliminare i grassi e addirittura ritengono che l’alta temperatura sia un pericolo per alcuni nutrienti come le vitamine.

Per vedere alcune ricette preparate con questo strumento, consulta il nostro speciale “Ricette con pentola a pressione”.

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