Pro e contro del latte artificiale
La stragrande maggioranza della comunità medica consiglia di ricorrere sempre al latte materno durante la fase dell’allattamento, soprattutto per i benefici che ne può trarre il neonato in termini di sviluppo e di corretta nutrizione. Essendo poi la conseguenza naturale della gravidanza, si dovrebbe tendere spontaneamente alla scelta di questa tipologia anche per il rapporto mamma-bimbo dal punto di vista psicologico, fattore che non deve essere sottovalutato.
Nonostante questo, però, talvolta può essere consigliato l’utilizzo del latte artificiale, soprattutto se la mamma non può allattare al seno per mancanza di latte oppure a causa di un’eventuale intolleranza del bambino al latte animale.
Cos’è
Il latte artificiale è un alimento studiato appositamente per la sostituzione di quello materno, qualora la neomamma ne producesse troppo poco o non ne producesse affatto, che può essere sia in polvere che liquido.
Per venire incontro alle esigenze del neonato, esistono due grandi tipologie di latte artificiale: quello adattato e quello di proseguimento; il primo è il più utilizzato fino al 5° mese, perché si avvicina molto alla composizione del latte materno, essendo ricco di lattosio e grassi di origine vegetale cui si addizionano inoltre i sali minerali e le vitamine. Il latte artificiale di proseguimento viene usato per lo più nel secondo semestre di vita fino al compimento dell’anno di età e si differenzia dal primo per un maggiore contenuto di ferro.
Pro
È soprattutto la madre a trarre i maggiori benefici dall’uso di latte artificiale, perché non subisce le conseguenze fisiche dell’allattamento, che richiede un grande consumo di energie e che potrebbe portare a un dimagrimento o a un deperimento.
Fra i problemi che la madre potrebbe subire con l’allattamento, troviamo inoltre una leggera perdita di capelli e la formazione delle carie.
Pur dovendo riadattare il corpo alla forma fisica iniziale prima del concepimento, la neomamma che utilizza il latte artificiale eviterà quindi i principali effetti dell’allattamento a beneficio dell’estetica.
Fra i lati positivi c'è infine il fatto di riuscire a organizzare al meglio la vita quotidiana sia per gli orari di lavoro sia per eventuali impegni. Con il latte artificiale, infatti, si è in grado di nutrire il bambino dove e come viene più comodo, senza doversi preoccupare di appartarsi per allattare o tirarsi il latte.
Contro
Prima di tutto è necessario tenere sempre a mente che il latte artificiale non può garantire una nutrizione completa al bambino, né il rafforzamento degli anticorpi.
Il latte materno, infatti, è l’alimento perfetto perché ricco delle sostanze essenziali che favoriscono il migliore sviluppo fisico del bambino tramite i principi nutritivi di base (proteine, minerali, zuccheri e grassi) e delle immunoglobuline che proteggono l’intestino dai batteri e i virus. Il latte artificiale non contiene ormoni della crescita né anticorpi, né gli enzimi che determinano la maturazione del neonato.
Oltre a non garantire una protezione completa per il nutrimento del bambino, secondo alcune ricerche scientifiche il latte artificiale potrebbe aumentare l’incidenza di alcune patologie quali allergie, obesità, diabete e sclerosi multipla assieme a un più forte incremento delle allergie.
Il rischio di non fornire un migliore sostegno all’organismo del neonato è dunque uno dei motivi principali per cui sia i medici che la madre prediligono l’opzione dell’allattamento almeno fino al primo anno di vita, considerando l’integrazione degli alimenti semisolidi a partire dal sesto mese.
Nonostante questo, però, talvolta può essere consigliato l’utilizzo del latte artificiale, soprattutto se la mamma non può allattare al seno per mancanza di latte oppure a causa di un’eventuale intolleranza del bambino al latte animale.
Cos’è
Il latte artificiale è un alimento studiato appositamente per la sostituzione di quello materno, qualora la neomamma ne producesse troppo poco o non ne producesse affatto, che può essere sia in polvere che liquido.
Per venire incontro alle esigenze del neonato, esistono due grandi tipologie di latte artificiale: quello adattato e quello di proseguimento; il primo è il più utilizzato fino al 5° mese, perché si avvicina molto alla composizione del latte materno, essendo ricco di lattosio e grassi di origine vegetale cui si addizionano inoltre i sali minerali e le vitamine. Il latte artificiale di proseguimento viene usato per lo più nel secondo semestre di vita fino al compimento dell’anno di età e si differenzia dal primo per un maggiore contenuto di ferro.
Pro
È soprattutto la madre a trarre i maggiori benefici dall’uso di latte artificiale, perché non subisce le conseguenze fisiche dell’allattamento, che richiede un grande consumo di energie e che potrebbe portare a un dimagrimento o a un deperimento.
Fra i problemi che la madre potrebbe subire con l’allattamento, troviamo inoltre una leggera perdita di capelli e la formazione delle carie.
Pur dovendo riadattare il corpo alla forma fisica iniziale prima del concepimento, la neomamma che utilizza il latte artificiale eviterà quindi i principali effetti dell’allattamento a beneficio dell’estetica.
Fra i lati positivi c'è infine il fatto di riuscire a organizzare al meglio la vita quotidiana sia per gli orari di lavoro sia per eventuali impegni. Con il latte artificiale, infatti, si è in grado di nutrire il bambino dove e come viene più comodo, senza doversi preoccupare di appartarsi per allattare o tirarsi il latte.
Contro
Prima di tutto è necessario tenere sempre a mente che il latte artificiale non può garantire una nutrizione completa al bambino, né il rafforzamento degli anticorpi.
Il latte materno, infatti, è l’alimento perfetto perché ricco delle sostanze essenziali che favoriscono il migliore sviluppo fisico del bambino tramite i principi nutritivi di base (proteine, minerali, zuccheri e grassi) e delle immunoglobuline che proteggono l’intestino dai batteri e i virus. Il latte artificiale non contiene ormoni della crescita né anticorpi, né gli enzimi che determinano la maturazione del neonato.
Oltre a non garantire una protezione completa per il nutrimento del bambino, secondo alcune ricerche scientifiche il latte artificiale potrebbe aumentare l’incidenza di alcune patologie quali allergie, obesità, diabete e sclerosi multipla assieme a un più forte incremento delle allergie.
Il rischio di non fornire un migliore sostegno all’organismo del neonato è dunque uno dei motivi principali per cui sia i medici che la madre prediligono l’opzione dell’allattamento almeno fino al primo anno di vita, considerando l’integrazione degli alimenti semisolidi a partire dal sesto mese.