Quando introdurre l'uovo nell'alimentazione del bambino?
Eccoci nuovamente a parlare dello svezzamento del bambino e degli alimenti più o meno adatti a questa importante fase della sua vita. Questa volta parliamo di uova, alimento piuttosto controverso in quanto ritenuto spesso “pericoloso” per i più piccoli: è infatti un alimento potenzialmente allergizzante.
Recentemente, alcuni studi sull’alimentazione del bambino nella prima infanzia hanno rilevato come sia importante introdurre questo ingrediente nelle pappe del piccolo già dal primo anno di vita, proprio per evitare maggiori rischi legati alle allergie. Infatti, l’uovo di gallina è uno tra gli alimenti più preziosi a livello di apporto nutrizionale in quanto molto ricco di proteine nobili, aminoacidi essenziali per l’organismo, vitamina A, Sali minerali come calcio, ferro e potassio utili allo sviluppo a livello di struttura ossea, dentizione e dal punto di vista cerebrale.
Inoltre contiene acidi grassi fondamentali per la strutturazione dei muscoli.
Purtroppo dietro tutti questi apporti positivi si nasconde anche la possibilità che si manifestino reazioni allergiche più o meno accentuate nel vostro bambino.
L’evitare completamente l’alimento nel corso dell’infanzia non è però cosa buona, in quanto rimanderebbe solamente l’esposizione al potenziale allergene e non potrebbe essere riconosciuto in tempo come tale.
Risulta invece importante introdurre l’uovo nell’alimentazione poco per volta e con modalità diverse in maniera da riconoscere subito eventuali problematiche, anche perché questo alimento, oltre che trovarlo singolarmente, è presente in tante altre preparazioni spesso usate nella vita quotidiana.
Come fare per introdurre questo alimento con attenzione?
Consideriamo innanzitutto che per un bambino molto piccolo un uovo a settimana risulta più che sufficiente dal punto di vista dell’apporto nutrizionale e che può essere introdotto non prima dei 10 mesi.
La somministrazione dovrà essere attenta: dividete il tuorlo dall’albume e dai 10 mesi in poi iniziate a dare solo il tuorlo, cotto e magari sbriciolato nella minestrina o nelle pappe di verdura.
L’albume è potenzialmente più allergizzante e per questo motivo non deve essere somministrato prima del compimento del primo anno di età. Le preparazioni migliori da quell’età in poi sono sicuramente alla coque o in camicia.
Cercate di acquistare uova fresche e allevate a terra per evitare il problema della diossina, elemento fortemente tossico presente in alcune uova prodotte da galline in gabbia.
Come sempre, cercate di far vivere il momento del pasto al vostro bambino come un momento felice e positivo e di consultare il pediatra di fiducia ogni qualvolta abbiate dei dubbi a riguardo dell’alimentazione corretta di vostro figlio o di eventuali reazioni al cibo che avete riscontrato.
Recentemente, alcuni studi sull’alimentazione del bambino nella prima infanzia hanno rilevato come sia importante introdurre questo ingrediente nelle pappe del piccolo già dal primo anno di vita, proprio per evitare maggiori rischi legati alle allergie. Infatti, l’uovo di gallina è uno tra gli alimenti più preziosi a livello di apporto nutrizionale in quanto molto ricco di proteine nobili, aminoacidi essenziali per l’organismo, vitamina A, Sali minerali come calcio, ferro e potassio utili allo sviluppo a livello di struttura ossea, dentizione e dal punto di vista cerebrale.
Inoltre contiene acidi grassi fondamentali per la strutturazione dei muscoli.
Purtroppo dietro tutti questi apporti positivi si nasconde anche la possibilità che si manifestino reazioni allergiche più o meno accentuate nel vostro bambino.
L’evitare completamente l’alimento nel corso dell’infanzia non è però cosa buona, in quanto rimanderebbe solamente l’esposizione al potenziale allergene e non potrebbe essere riconosciuto in tempo come tale.
Risulta invece importante introdurre l’uovo nell’alimentazione poco per volta e con modalità diverse in maniera da riconoscere subito eventuali problematiche, anche perché questo alimento, oltre che trovarlo singolarmente, è presente in tante altre preparazioni spesso usate nella vita quotidiana.
Come fare per introdurre questo alimento con attenzione?
Consideriamo innanzitutto che per un bambino molto piccolo un uovo a settimana risulta più che sufficiente dal punto di vista dell’apporto nutrizionale e che può essere introdotto non prima dei 10 mesi.
La somministrazione dovrà essere attenta: dividete il tuorlo dall’albume e dai 10 mesi in poi iniziate a dare solo il tuorlo, cotto e magari sbriciolato nella minestrina o nelle pappe di verdura.
L’albume è potenzialmente più allergizzante e per questo motivo non deve essere somministrato prima del compimento del primo anno di età. Le preparazioni migliori da quell’età in poi sono sicuramente alla coque o in camicia.
Cercate di acquistare uova fresche e allevate a terra per evitare il problema della diossina, elemento fortemente tossico presente in alcune uova prodotte da galline in gabbia.
Come sempre, cercate di far vivere il momento del pasto al vostro bambino come un momento felice e positivo e di consultare il pediatra di fiducia ogni qualvolta abbiate dei dubbi a riguardo dell’alimentazione corretta di vostro figlio o di eventuali reazioni al cibo che avete riscontrato.