Legumi in allattamento
Durante l'allattamento, è risaputo, bisogna seguire una dieta varia ed equilibrata. L'allattamento è infatti una fase di grande dispendio energetico per la mamma, che deve reintegrare con un'alimentazione adeguata tutte le energie spese. Ci sono però alcune categorie di alimenti che sarebbe bene evitare e altri cibi che, se consumati in grande quantità, potrebbero causare qualche problemino di salute al bambino. I legumi appartengono a questa seconda categoria di alimenti: non vanno affatto esclusi del tutto dalla dieta perché apportano nutrienti fondamentali, ma qualche precauzione è necessaria. Vediamo perché fanno bene e come consumarli in tutta sicurezza durante l'allattamento.
Consumo di legumi in allattamento: i benefici
Quando si allatta, non solo non è vietato consumare legumi, ma è anche caldamente consigliato: tutti i legumi (fagioli, piselli, ceci, lenticchie, fave...) sono infatti una preziosa e irrinunciabile fonte di vitamine e proteine vegetali.
I legumi fanno male al bambino?
Detto questo, è vero che i legumi possono in qualche modo danneggiare la salute del piccolo? Effettivamente le proteine vegetali dei legumi passano nel latte e quindi la domanda è più che legittima. La risposta è: un consumo eccessivo di legumi potrebbe portare alla formazione di gas intestinali nel bambino e favorire l'insorgere di coliche gassose. Del resto, mangiare tanti legumi favorisce la formazione di gas anche negli adulti e per i bimbi vale lo stesso discorso. Nella giusta quantità, però, non possono fare danni! In ogni caso basta fare delle prove, consumando una porzione media di legumi: se, dopo qualche ora, il piccolo è colpito da coliche, è probabile che siano stati i legumi (o il legume) a scatenarle ed è quindi meglio evitare di consumarli, oppure consumarne di meno.
Quanti legumi mangiare in allattamento
Dal momento che la quantità di legumi ingerita è fondamentale, è importante avere ben chiaro quanti legumi è possibile consumare in allattamento, per evitare conseguenze spiacevoli alla salute del bambino. Le porzioni devono essere di circa 50 grammi se i legumi vengono consumati secchi, di 200 grammi se invece sono consumati freschi. I legumi si possono inserire nel menù circa 3 o 4 volte a settimana.
Quali legumi mangiare in allattamento e come prepararli
E rispetto alla qualità? Ci sono tipologie di legumi che possono essere più dannose di altre per il bambino? In realtà no, però fave e lenticchie sono i legumi che, più di ceci, fagioli e piselli, possono modificare il gusto del latte rendendolo sgradito al piccolo (per via del loro sapore forte e deciso). Se però avete già consumato questi legumi in gravidanza, il problema non sussiste, perché il bimbo è già “abituato” al sapore.
E qual'è il modo migliore di consumare i legumi in allattamento? Si possono preparare insieme alla pasta, per un piatto unico ricco di carboidrati complessi, fibre e proteine vegetali. Oppure, si possono frullare dopo averli cotti. Si tratta di un ottimo modo per consumarli, soprattutto in allattamento, perché in questo modo le caratteristiche nutritive non vengono compromesse né alterate, ma viene cambiata la struttura della fibra: essendo frullata, tende a fermentare di meno ed è quindi meno probabile che si crei gas nella pancia. Preparatevi quindi delle belle vellutate di legumi!
Consumo di legumi in allattamento: i benefici
Quando si allatta, non solo non è vietato consumare legumi, ma è anche caldamente consigliato: tutti i legumi (fagioli, piselli, ceci, lenticchie, fave...) sono infatti una preziosa e irrinunciabile fonte di vitamine e proteine vegetali.
I legumi fanno male al bambino?
Detto questo, è vero che i legumi possono in qualche modo danneggiare la salute del piccolo? Effettivamente le proteine vegetali dei legumi passano nel latte e quindi la domanda è più che legittima. La risposta è: un consumo eccessivo di legumi potrebbe portare alla formazione di gas intestinali nel bambino e favorire l'insorgere di coliche gassose. Del resto, mangiare tanti legumi favorisce la formazione di gas anche negli adulti e per i bimbi vale lo stesso discorso. Nella giusta quantità, però, non possono fare danni! In ogni caso basta fare delle prove, consumando una porzione media di legumi: se, dopo qualche ora, il piccolo è colpito da coliche, è probabile che siano stati i legumi (o il legume) a scatenarle ed è quindi meglio evitare di consumarli, oppure consumarne di meno.
Quanti legumi mangiare in allattamento
Dal momento che la quantità di legumi ingerita è fondamentale, è importante avere ben chiaro quanti legumi è possibile consumare in allattamento, per evitare conseguenze spiacevoli alla salute del bambino. Le porzioni devono essere di circa 50 grammi se i legumi vengono consumati secchi, di 200 grammi se invece sono consumati freschi. I legumi si possono inserire nel menù circa 3 o 4 volte a settimana.
Quali legumi mangiare in allattamento e come prepararli
E rispetto alla qualità? Ci sono tipologie di legumi che possono essere più dannose di altre per il bambino? In realtà no, però fave e lenticchie sono i legumi che, più di ceci, fagioli e piselli, possono modificare il gusto del latte rendendolo sgradito al piccolo (per via del loro sapore forte e deciso). Se però avete già consumato questi legumi in gravidanza, il problema non sussiste, perché il bimbo è già “abituato” al sapore.
E qual'è il modo migliore di consumare i legumi in allattamento? Si possono preparare insieme alla pasta, per un piatto unico ricco di carboidrati complessi, fibre e proteine vegetali. Oppure, si possono frullare dopo averli cotti. Si tratta di un ottimo modo per consumarli, soprattutto in allattamento, perché in questo modo le caratteristiche nutritive non vengono compromesse né alterate, ma viene cambiata la struttura della fibra: essendo frullata, tende a fermentare di meno ed è quindi meno probabile che si crei gas nella pancia. Preparatevi quindi delle belle vellutate di legumi!