Addio all’insalata in busta: l’UE dice stop agli imballaggi monouso

Avete sentito la novità del momento?
L’Unione Europea è più decisa che mai a dire stop agli imballaggi di plastica per i prodotti ortofrutticoli.

Il motivo? Intuibile!

Coldiretti, però, si dichiara contraria. Perché?

Lo spieghiamo in questo articolo!
Insalata in busta e arance in rete? Non più secondo l’UE
Da diverso tempo ormai, l’Unione Europea si sta interessando e impegnando ardentemente nel ridurre tutto ciò che, in qualche modo, ha un impatto negativo sull’ambiente.

Dopo la decisione di modificare la dicitura della scadenza “da consumarsi preferibilmente entro”, presente su diversi prodotti alimentari, in “spesso buono oltre”, per combattere lo spreco alimentare (di cui abbiamo parlato in questo articolo); l’UE si mostra più decisa che mai nel dire stop all’utilizzo degli imballaggi di plastica per i prodotti ortofrutticoli.

Nello specifico, la Commissione Europea ha proposto, attraverso l’uscita di una nuova normativa, l’eliminazione di tutte le confezioni monouso, considerate, per così dire, superflue, per tutte le tipologie di frutta e verdura con un peso inferiore ad un chilo e mezzo, come le arance in rete, i cestini di fragole, le confezioni di pomodorini e anche l’insalata in busta.

Non solo, secondo la proposta di legge andranno eliminati anche “gli imballaggi monouso di plastica utilizzati nella vendita al dettaglio per mettere insieme i prodotti venduti in lattine” e ancora “quelli monouso negli hotel e nel catering che contengono porzioni individuali, usati per condimenti, salse, coffee creamer o zucchero”.

Il motivo? Semplice! Preservare l’ambiente, ridurre l’inquinamento e promuovere l’economia circolare.

L’idea di fondo, infatti, è quella di rendere tali imballaggi obbligatoriamente riciclabili a partire dal 1° gennaio 2030.

Tale proposta, però, ha suscitato un po' di scalpore, soprattutto da parte di Coldiretti, ovvero la Confederazione nazionale dei coltivatori diretti, la quale si è ritenuta contraria a tale decisione.

Perché?
Vediamolo nel prossimo paragrafo!
Stop agli imballaggi monouso: Coldiretti contro la decisione dell’UE
La proposta dell’Unione Europea di ridurre ed eliminare completamente gli imballaggi monouso ha creato un vero e proprio allarmismo. Ad opporsi, in prima linea, a tale decisione è proprio lei: Coldiretti, associazione che si occupa di offrire assistenza e tutela al settore sociale, economico, sindacale e del lavoro.

La ragione?
Secondo la Confederazione l’eliminazione di questa tipologia di confezioni potrebbe ridurre notevolmente l’acquisto dei prodotti ortofrutticoli, dato che ormai da diverso tempo si è diffusa l’abitudine tra i consumatori di acquistare prodotti alimentari così imballati.
Tale scelta andrebbe a gravare pesantemente sul consumo di frutta e verdura, già sceso, solo nel 2022, rispettivamente dell’8% per la prima e del 10% per la seconda.

Sul sito dell’associazione, infatti, è possibile leggere che al giorno d’oggi sono solo il 16,8% le persone che consumano quotidianamente questo tipo di prodotti 4 volte al giorno.

Non solo, il “no” di Coldiretti nei confronti delle decisioni contenute nella proposta presentata dalla Commissione Europea è rivolto anche ad un prodotto Made in Italy, ovvero le bottiglie di vino magnum.

La normativa, infatti, secondo l’organizzazione potrebbe impattare fortemente anche il settore vinicolo, il quale si ritroverebbe a dover standardizzare i formati di vino a discapito delle bottiglie magnum.

Entro il 1° gennaio 2030 il 10% delle bevande alcoliche dovrà essere confezionato all’interno di imballaggi riciclabili, adatti al riuso.

Tale decreto, secondo Coldiretti, potrebbe nuocere anche sull’esportazione di tali beni, i quali ad oggi sono tra i più venduti all’estero. Da essi derivano 8 milioni di euro di ricavi, mentre 5,7 miliardi arrivano dalla vendita degli alimenti ortofrutticoli. Questo è ciò che emerge dalle analisi Istat condotte dalla Confederazione.

E voi cosa ne pensate?

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