Blocco della pesca: attenzione alla provenienza dei pesci

Da oggi, 30 luglio 2018, il pesce fresco italiano nelle nostre tavole potrebbe scarseggiare. È infatti iniziato anche quest’anno il fermo pesca: nei prossimi tre mesi, le attività della flotta da pesca italiana saranno bloccate lungo i mari al largo della penisola italiana.

Ma non allarmatevi, il provvedimento prevede un calendario in cui il blocco procederà per zone alternate. Si comincia il 30 luglio nella zona più alta dell’Adriatico: per 42 giorni, fino al 9 settembre, la pesca sarà interrotta lungo le coste del Friuli Venezia Giulia, del Veneto, dell’Emilia Romagna e parte delle Marche. Il 13 agosto invece si fermeranno le attività nella zona compresa tra San Benedetto e Termoli, fino al 23 settembre. Dal 27 agosto al 9 ottobre lo stop riguarderà infine le zone tra Manfredonia e Bari.

Nel Tirreno e nello Ionio il blocco inizierà, nel tratto tra Brindisi e Roma nel periodo tra il 10 settembre e il 9 ottobre mentre dall’1 al 30 ottobre sarà il turno della zona tra Civitavecchia e Imperia. Per Sardegna e Sicilia il blocco sarà invece regolato da provvedimenti regionali e durerà almeno 30 giorni tra agosto e ottobre.

I territori interessati dal fermo pesca rappresentano una grande fonte di approvvigionamento dei prodotti ittici. Questa situazione di blocco però potrebbe avere come conseguenza l’aumento del rischio di ritrovare prodotti stranieri e congelati nei banchi dei mercati rionali o dei supermercati. Per acquistare prodotti di qualità il consiglio è quindi quello di leggere attentamente l’etichetta del pesce, che per legge deve essere esposta per tutti i prodotti ittici, nella quale è chiaramente riportata la zona di pesca.

Di seguito, potete scoprire come leggere correttamente le etichette del pesce.

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