La carbonara scandalosa di Martha Stewart
Sua maestà la carbonara: uno dei piatti più amati al mondo ma anche tra i più rivisitati tra gli chef nazionali e internazionali. Dai classici errori sull’aglio e la cipolla su cui si interrogano ancora molti italiani alle rivisitazioni horror degli chef americani.
Nell’occhio del ciclone è scivolata una famosa chef americana, Martha Stewart, che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook la ricetta della sua carbonara.
Scopriamo insieme l’esecuzione che ha fatto scalpore.
Nell’occhio del ciclone è scivolata una famosa chef americana, Martha Stewart, che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook la ricetta della sua carbonara.
Scopriamo insieme l’esecuzione che ha fatto scalpore.
La carbonara horror di Martha Stewart: la ricetta
Il tradizionale piatto laziale è una ricetta semplice: guanciale, uova, pecorino e olio. Ed è proprio così che Gustissimo prepara la carbonara.
Non guanciale ma bacon, non pecorino ma panna: questi sono solo due scivoloni incontrati spesso nelle ricette americane dei piatti italiani. Ma durante l’esecuzione della ricetta della Stewart ci sono tanti altri errori.
Infatti mentre la pasta sta cuocendo nella pentola, la chef americana sbatte le uova con parmigiano e prezzemolo. Un ingrediente mai utilizzato per condire questa portata. Poi in una padella scalda l’olio insieme ad alcuni spicchi d’aglio e al bacon. Non appena dorato, sfuma con il vino bianco: un errore imperdonabile.
Assistiamo inoltre ad un metodo strano per comprendere se la pasta sia cotta: non il classico assaggio che le nonne fanno fare ai nipoti, no, Martha Stewart fa molto di più. Prende una linguina dalla pentola e la fa letteralmente volare sul frigorifero su cui, scotta, si attacca.
A questo punto la pasta è pronta: unita insieme alle uova e al bacon, in un tripudio di pochissima italianità.
Non guanciale ma bacon, non pecorino ma panna: questi sono solo due scivoloni incontrati spesso nelle ricette americane dei piatti italiani. Ma durante l’esecuzione della ricetta della Stewart ci sono tanti altri errori.
Infatti mentre la pasta sta cuocendo nella pentola, la chef americana sbatte le uova con parmigiano e prezzemolo. Un ingrediente mai utilizzato per condire questa portata. Poi in una padella scalda l’olio insieme ad alcuni spicchi d’aglio e al bacon. Non appena dorato, sfuma con il vino bianco: un errore imperdonabile.
Assistiamo inoltre ad un metodo strano per comprendere se la pasta sia cotta: non il classico assaggio che le nonne fanno fare ai nipoti, no, Martha Stewart fa molto di più. Prende una linguina dalla pentola e la fa letteralmente volare sul frigorifero su cui, scotta, si attacca.
A questo punto la pasta è pronta: unita insieme alle uova e al bacon, in un tripudio di pochissima italianità.
Le rivisitazioni che hanno fatto più scandalo
Martha Stewart ci ha sicuramente insegnato come non si fa una carbonara, ma non è stata di certo l’unica. Molti prima di lei hanno provato a rivisitare questo piatto con ingredienti lontanissimi dalla ricetta tradizionale.
Proprio un anno fa il rinomato chef Gordon Ramsay ha realizzato la carbonara durante il suo talent show di cucina “Hell’s Kitchen”. Per realizzare la ricetta ha utilizzato, oltre al classico connubio di pancetta e aglio, i piselli e il tartufo. Un susseguirsi di errori gravissimi. Di un'altra scandalosa carbonara è vittima una collega di Ramsay, Angela Hartnett, con cui apre nel 2008 il ristorante stellato londinese “Murano”. Una ricetta da cui tenersi letteralmente alla larga: aglio, porro e doppia panna.
Non possiamo non nominare altri due piatti che hanno rivisitato la carbonara fino ai suoi eccessi, amalgamandola con ingredienti davvero molto distanti dalla tradizione. Tara Pope, una grande esperta alimentare, scrittrice di saggi sulla cucina e giornalista del New York Times prepara la sua carbonara con piselli, asparagi e basilico: un italiano impallidirebbe di fronte a questo piatto.
Un altro giornalista e critico alimentare inglese, Jack Monroe ha pubblicato sul Guardian la sua ricetta di questo piatto laziale: tra gli ingredienti troviamo cavolfiori e latte. La profanazione assoluta della carbonara tradizionale.
I piatti tradizionali della cucina italiana andrebbero rispettati, anche dagli italiani stessi. Lo chef milanese Davide Oldani, propone nel suo ristorante stellato “D’O” la Carbonara 3.0 che della tradizione non ha proprio nulla. La carbonara infatti è condita con pesto alla genovese e burro, accostamento che ha fatto molto arrabbiare i commensali liguri.
La rivisitazione dei piatti esiste da sempre, alla costante ricerca della novità e delle nuove mode. Perché alla fine nella propria cucina o nel proprio ristorante ognuno è giudice della propria ricetta.
Proprio un anno fa il rinomato chef Gordon Ramsay ha realizzato la carbonara durante il suo talent show di cucina “Hell’s Kitchen”. Per realizzare la ricetta ha utilizzato, oltre al classico connubio di pancetta e aglio, i piselli e il tartufo. Un susseguirsi di errori gravissimi. Di un'altra scandalosa carbonara è vittima una collega di Ramsay, Angela Hartnett, con cui apre nel 2008 il ristorante stellato londinese “Murano”. Una ricetta da cui tenersi letteralmente alla larga: aglio, porro e doppia panna.
Non possiamo non nominare altri due piatti che hanno rivisitato la carbonara fino ai suoi eccessi, amalgamandola con ingredienti davvero molto distanti dalla tradizione. Tara Pope, una grande esperta alimentare, scrittrice di saggi sulla cucina e giornalista del New York Times prepara la sua carbonara con piselli, asparagi e basilico: un italiano impallidirebbe di fronte a questo piatto.
Un altro giornalista e critico alimentare inglese, Jack Monroe ha pubblicato sul Guardian la sua ricetta di questo piatto laziale: tra gli ingredienti troviamo cavolfiori e latte. La profanazione assoluta della carbonara tradizionale.
I piatti tradizionali della cucina italiana andrebbero rispettati, anche dagli italiani stessi. Lo chef milanese Davide Oldani, propone nel suo ristorante stellato “D’O” la Carbonara 3.0 che della tradizione non ha proprio nulla. La carbonara infatti è condita con pesto alla genovese e burro, accostamento che ha fatto molto arrabbiare i commensali liguri.
La rivisitazione dei piatti esiste da sempre, alla costante ricerca della novità e delle nuove mode. Perché alla fine nella propria cucina o nel proprio ristorante ognuno è giudice della propria ricetta.