Cibo scaduto per un anno: l'esperimento di un cittadino americano

Un uomo negli Stati Uniti ha mangiato cibo scaduto per un anno per testarne le conseguenze e richiamare l’attenzione pubblica sulla data di scadenza degli alimenti.
Cibo scaduto e conseguenze: l’esperimento
Il suo esperimento è iniziato per caso, trovando in fondo al frigo nella sua casa di vacanza in Virginia uno yogurt scaduto da più di 6 mesi. Scott, questo il suo nome, non si è fermato qui, ma anzi ha iniziato un vero e proprio esperimento includendo nella sua dieta alimenti scaduti da tempi più o meno lunghi.

Da qui, la zuppa di pollo consumata più di 3 mesi dopo rispetto dalla data di scadenza indicata sulla confezione, alla trota affumicata consumata un mese dopo.

L’obiettivo? È diventato per lui documentare come la data di scadenza indicata sui prodotti sia relativa.
L’etichettatura dei cibi
Un esperimento un po’ estremo, ma che servirà sicuramente a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sugli sprechi di cibo che caratterizzano in modo più o meno vicino il nostro modo di vivere troppo “consumistico”.

In Italia l’etichettatura dei prodotti alimentari è disciplinata dal Regolamento (UE) 1169/2011 che regolamenta le indicazioni relative al termine minimo di conservazione e alla data di scadenza (per i più curiosi, potete leggere tutte le informazioni cliccando qui)

Le abitudini di noi consumatori, come sempre, sono le più diverse. Alcune persone si sentono molto vincolate dalle date di scadenza e sono sempre attente alla massima freschezza degli alimenti, quindi possono arrivare a fare la spesa da un giorno all’altro. Altri, invece, preferiscono approfittare delle frequenti offerte che si possono trovare a lato dei banchi gastronomici, come alcuni supermercati che applicano il -50% sui prodotti con la data di scadenza molto vicina.

Potete leggere tutta la sua storia sul suo blog ufficiale.

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