Il giro del mondo con il torrone

È uno dei dolci presenti in tutte le case durante le feste di Natale.
E no, non sono né il panettone, né il pandoro, di questi abbiamo parlato poco tempo fa qui.

Ma certo che sì, stiamo parlando del torrone!
Che Natale sarebbe senza?

Oggi vogliamo portarvi a fare il giro del mondo (non in ottanta giorni, bastano pochi minuti di lettura), per farvi conoscere la storia di questo squisito dolce e le tipologie esistenti.

Preparate la mappa e il vostro appetito, che si parte!
Le origini del Torrone
Può non piacere a tutti, ma un pezzo di torrone in casa di ciascuno non fa male a nessuno, no?

Dato che è cosi conosciuto e diffuso nelle nostre tavole nel periodo natalizio, non conoscerne le origini è davvero un peccato.

Il torrone, infatti, per chi non lo sapesse, è stato portato in Italia dagli arabi, i quali passarono per la Spagna e lo lasciarono come dolce tradizionale in Sicilia, poi diffusosi per il resto della nazione grazie a Federico II.

La sua preparazione prevede una perfetta unione tra miele, zucchero, spezie e mandorle (in alcuni casi anche nocciole, pistacchi e altri tipi di frutta secca), un composto che alla fine viene tostato. Non a caso si chiama torrone, termine derivante dal termine latino “torrēre”, che significa abbrustolire, in riferimento proprio alla tostatura della frutta secca da cui è composto, la cui radice semantica è la stessa della mollica “atturrata” siciliana.

Curiosa è invece l’origine del nome secondo i Cremonesi, che ritengono derivi da “Torrione” o “Torrazzo di Cremona”, ovvero la torre più alta della città, appartenente al Duomo.

Le ipotesi sulla sua nascita sono davvero molte. C’è chi lo ritiene un dolce spagnolo, il “Turun”; chi cinese, dato che le mandorle sono tipiche dell’estremo Oriente; chi afferma sia nato nell’antica Roma, in quanto in un testo del primo secolo a.C. il De Culinaria, si parla di un dolce a base di miele, mandorle e bianco d’uovo.

Ma qualunque sia la sua vera origine, ciò che è certo è che non esiste Natale senza torrone.
Il viaggio del mondo con il torrone
Siete pronti a partire per un viaggio alla conoscenza delle varietà di torrone più famose in Italia e nel mondo? Via!

Iniziamo dal Piemonte, in cui il torrone è un grande classico durante il Natale. La sua particolarità? Le nocciole delle Langhe accompagnate dal fantastico miele locale, i quali gli donano un profumo dolce ed intenso e lo rendono friabile al taglio. Un boccone tira l’altro!

Per non parlare del torrone di Cremona, uno dei più famosi! Dolce, nella sua variante classica o morbida, modellato per assumere la forma del campanile del Duomo. Vi sembrerà di mangiare arte con mandorle!

Poi c’è il torrone della Sardegna, nello specifico di Tonara, in provincia di Nuoro. In questo luogo il torrone è uno dei dolci più apprezzati fin dai tempi antichi. La caratteristica distintiva che lo rende unico e distintivo rispetto agli altri risiede nella ricetta originale, che prevede la presenza di soli albumi e miele. Per questo è croccante, friabile e non stucchevole. Non finirete più di mangiarlo!

In Veneto è famoso il Mandorlato di Cologna, per chi non lo conoscesse è una tipologia di torrone che assume una forma diversa rispetto all’originale: è rotondo, dolce e squisito. Chi non prova non ci crede!

In Abruzzo, dato che sono amanti dei sapori dolci e decisi, non possono non avere un dolce che rispetti tali caratteristiche. Ecco perché hanno inventato il Torrone di Guardiagrele, molto simile ad un croccante, preparato con mandorle, canditi, miele e una spolverata di cannella. Una specialità rispetto a quelli a cui generalmente siamo abituati. Da provare, assolutamente!

Ma sapete di dov’è l’unico Torrone Igp d’Italia? Ma della Calabria, ovviamente! Stiamo parlando del Torrone di Bagnara Calabra, un piccolo torroncino ottenuto dalla cottura di miele, zucchero, mandorle non pelate e tostate, cannella e chiodi di garofano. Se vi capita di assaggiarlo, cosa che vi consigliamo, provate entrambe le versioni: la Martiniana con copertura di zucchero e il Torrefatto, con cacao amaro. Se è Igp ci sarà un motivo, no?

Arriviamo in Sicilia, in cui non si accontentano di una sola tipologia di Torrone. Girando per l’isola, farete un viaggio di sapori e avrete modo di conoscere il torrone di Noto e quello di Caltanissetta, famoso per la sua morbidezza e l’abbinamento di pistacchio e miele. E poi non vi vorrete mica perdere la “minnulata”, un dolce diffuso in tutta l’isola, di origine casereccia, preparata con zucchero e mandorle, i quali vengono lavorati insieme all’interno di alcune pentole in rame e fatti raffreddare in apposite tavole di marmo.

Ma usciamo dall’Italia e andiamo in Spagna. Anche in questa nazione esistono due varianti di questo dolce: il torrone di Alicante, duro e compatto, preparato con mandorle intere e il torrone di Jijona, morbido e con mandorle frullate.

Uscendo dall’Europa troviamo il torrone del Perù e quello del Medio Oriente.
Del primo, il più famoso e il Turrón de Doña Pepa, che non ha nulla a che fare con il nostro torrone tradizionale. Si tratta, infatti di un dolce a base di pasta frolla farcita da una melassa ottenuta tramite la combinazione di frutta, spezie e “panela”, un preparato alimentare ottenuto dal succo della canna da zucchero.

Il torrone in Medio Oriente è molto diffuso, ed è conosciuto come “halva”, dall’arabo “helw”, che vuol dire “dolce”. È molto morbido e presenta pistacchi, sesamo e mandorle. Una goduria!

Sì, corriamo a comprare il torrone!

Newsletter

Speciali