Prosecco patrimonio dell'Unesco
"Si tratta di un bel risultato per il nostro territorio e mi complimento con il ministro (delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, ndr) Gian Marco Centinaio (che a sua volta commenta "Una giornata storica per il Veneto e l'Italia intera") e il presidente Zaia per il successo a lungo atteso", ha dichiarato il Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa.
Prosecco patrimonio Unesco: un risultato ottenuto dopo anni di lavoro
Dopo il nostro articolo di inizio anno in merito, finalmente le colline del famoso spumante Prosecco da oggi sono Patrimonio Mondiale dell'Umanità. L’iscrizione alla lista, certificata domenica 7 luglio, rappresenta il termine di un percorso iniziato nel lontano 2010, che ha trovato in opposizione alcune associazioni ambientaliste (tra cui Wwf e Legambiente) preoccupate degli effetti della viticoltura intensiva e dell'uso dei pesticidi che caratterizzano la produzione delle colline del Trevigiano.
La mano dell’uomo tuttavia si è rivelata fondamentale: le ripide colline che si collegano nella catena territoriale rendono molto difficile lavorare con mezzi meccanici, perciò la produzione è ancora affidata alle mani di piccoli produttori. In questo modo la “purezza” del territorio rimane intatta, rendendo ancora più solido il legame tra uomo e natura.
La mano dell’uomo tuttavia si è rivelata fondamentale: le ripide colline che si collegano nella catena territoriale rendono molto difficile lavorare con mezzi meccanici, perciò la produzione è ancora affidata alle mani di piccoli produttori. In questo modo la “purezza” del territorio rimane intatta, rendendo ancora più solido il legame tra uomo e natura.
Il prosecco in giro per il mondo
I numeri parlano chiaro: nel 2018 sono state vendute 464 milioni di bottiglie Doc, prodotte su oltre 24 mila ettari tra Friuli Venezia Giulia e Veneto. L’Inghilterra è al primo posto per le esportazioni, coprendo addirittura due terzi del totale. L’aumento da record del 21% registrato nel 2019 dimostra come questo spumante sia un bene da preservare, capace di dare lustro a tutta la penisola.
Uno dei tanti tesori per l'Italia
Le colline del Prosecco però non sono le prime zone vinicole a ricevere questo riconoscimento: già nel 2014 quelle delle Langhe-Roero e Monferrato, in Piemonte, sono diventate a tutti gli effetti un patrimonio dell’Umanità.
Ora che questi territori sono sotto i riflettori di tutto il mondo, si rinnova l’impegno nel proteggere il patrimonio economico e culturale presente, investendo nel territorio, nelle persone e nell’economia locale.
Ora che questi territori sono sotto i riflettori di tutto il mondo, si rinnova l’impegno nel proteggere il patrimonio economico e culturale presente, investendo nel territorio, nelle persone e nell’economia locale.