Guida allo svezzamento
Tutte le informazioni utili sullo svezzamento del bambino:
Nella fase della crescita di ogni neonato arriva il momento dello svezzamento, una linea di confine tra le prime abitudini acquisite dopo il parto e l’approccio a un nuovo regime alimentare che coinvolge sia il bambino che la madre. Lo svezzamento consiste nella modifica graduale dell'alimentazione cui stabilizzare il proprio figlio a poco a poco, evitando gli sbalzi repentini delle abitudini.
Per quanto sia tutt’oggi un argomento largamente discusso, specie circa le metodologie con cui applicarlo, le linee-guida principali dello svezzamento sono ormai delineate da un procedimento generale approvato dalla comunità medica, cui fare affidamento senza troppe preoccupazioni.
Cos’è
Lo svezzamento è quella fase nella vita del neonato che prevede l’introduzione dei cibi solidi o semisolidi nel suo regime alimentare, prima costituito solamente dal latte materno o artificiale.
In relazione a questo nuovo stadio della vita del bambino, bisogna considerare che si tratta di un momento delicato e particolarmente importante che determinerà i comportamenti alimentari del neonato, nonché le sue tendenze verso l’olfatto e il gusto. E’ quindi necessario considerare questa tappa particolarmente decisiva, poiché andrà a determinare la maturazione del neonato sia in termini fisici, per la crescita, che per i suoi orientamenti alimentari.
Quando iniziare
Per quanto non esista una vera e propria scadenza precisa per l’allattamento, è possibile stabilire fino a quando non bisogna iniziare lo svezzamento, cioè prima dei 6 mesi di vita del neonato, soprattutto in merito alla maturazione dei suoi organi digestivi.
Dal sesto mese in poi è possibile considerare i primi approcci allo svezzamento, in quanto il bambino è ormai pronto sia dal punto di vista digestivo che psicologico; dopo il primo semestre, infatti, potrà gestire in maniera più o meno autonoma la deglutizione dei cibi semisolidi, o comunque più densi del latte, senza alcun problema.
Come iniziare
Una volta superato il sesto mese di vita si può iniziare con i primi approcci allo svezzamento, cominciando a far abituare il bambino alle consistenze più solide a poco a poco.
Negli ultimi 50 anni, le opinioni in merito al metodo con cui applicare questo cambiamento sono state largamente discusse e ridimensionate; se prima era consigliato di integrare ogni singolo alimento uno alla volta (frutta, pasta e carne), l’opinione generale della comunità medica odierna non considera indispensabile questo approccio, in quanto non sono stati dimostrati dei veri e propri vantaggi.
Oggi si tende a consigliare un metodo graduale nel tempo, alternando le pappette al latte materno, ma non negli alimenti; i pediatri hanno quindi ridimensionato le regole da seguire durante lo svezzamento lasciando una maggiore libera interpretazione ai genitori a favore, ovviamente, di cibi più indicati in relazione all’età del bambino.
L’ordine degli alimenti da introdurre non ha più la stessa importanza di un tempo, dunque, e la comunità medica dei giorni nostri spinge a proporre una dieta più varia proprio per abituare il bambino alle diverse pietanze, così che da adulto prediliga un’alimentazione sana e completa.
Nonostante questo, però, è comunque possibile sottolineare i cibi più indicati proprio per i primi approcci allo svezzamento, così da rendere questa nuova esperienza più facile e piacevole sia per il bambino sia per i genitori.
Le verdure cotte, schiacciate o tritate come le carote e le patate sono perfette per iniziare, così come la frutta da preparare grattugiandola, come le mele e le pere, o le banane schiacciate.
Successivamente, dopo i primi tentativi, si può integrare la pastina o il riso in piccole dosi, soprattutto per far abituare il bambino in maniera progressiva, per poi completare con le proteine più leggere delle carni magre (pollo, manzo, agnello, pesce) senza esagerare con quelle grasse e con i formaggini, che renderebbero più complesso il suo metabolismo.
Per quanto sia tutt’oggi un argomento largamente discusso, specie circa le metodologie con cui applicarlo, le linee-guida principali dello svezzamento sono ormai delineate da un procedimento generale approvato dalla comunità medica, cui fare affidamento senza troppe preoccupazioni.
Cos’è
Lo svezzamento è quella fase nella vita del neonato che prevede l’introduzione dei cibi solidi o semisolidi nel suo regime alimentare, prima costituito solamente dal latte materno o artificiale.
In relazione a questo nuovo stadio della vita del bambino, bisogna considerare che si tratta di un momento delicato e particolarmente importante che determinerà i comportamenti alimentari del neonato, nonché le sue tendenze verso l’olfatto e il gusto. E’ quindi necessario considerare questa tappa particolarmente decisiva, poiché andrà a determinare la maturazione del neonato sia in termini fisici, per la crescita, che per i suoi orientamenti alimentari.
Quando iniziare
Per quanto non esista una vera e propria scadenza precisa per l’allattamento, è possibile stabilire fino a quando non bisogna iniziare lo svezzamento, cioè prima dei 6 mesi di vita del neonato, soprattutto in merito alla maturazione dei suoi organi digestivi.
Dal sesto mese in poi è possibile considerare i primi approcci allo svezzamento, in quanto il bambino è ormai pronto sia dal punto di vista digestivo che psicologico; dopo il primo semestre, infatti, potrà gestire in maniera più o meno autonoma la deglutizione dei cibi semisolidi, o comunque più densi del latte, senza alcun problema.
Come iniziare
Una volta superato il sesto mese di vita si può iniziare con i primi approcci allo svezzamento, cominciando a far abituare il bambino alle consistenze più solide a poco a poco.
Negli ultimi 50 anni, le opinioni in merito al metodo con cui applicare questo cambiamento sono state largamente discusse e ridimensionate; se prima era consigliato di integrare ogni singolo alimento uno alla volta (frutta, pasta e carne), l’opinione generale della comunità medica odierna non considera indispensabile questo approccio, in quanto non sono stati dimostrati dei veri e propri vantaggi.
Oggi si tende a consigliare un metodo graduale nel tempo, alternando le pappette al latte materno, ma non negli alimenti; i pediatri hanno quindi ridimensionato le regole da seguire durante lo svezzamento lasciando una maggiore libera interpretazione ai genitori a favore, ovviamente, di cibi più indicati in relazione all’età del bambino.
L’ordine degli alimenti da introdurre non ha più la stessa importanza di un tempo, dunque, e la comunità medica dei giorni nostri spinge a proporre una dieta più varia proprio per abituare il bambino alle diverse pietanze, così che da adulto prediliga un’alimentazione sana e completa.
Nonostante questo, però, è comunque possibile sottolineare i cibi più indicati proprio per i primi approcci allo svezzamento, così da rendere questa nuova esperienza più facile e piacevole sia per il bambino sia per i genitori.
Le verdure cotte, schiacciate o tritate come le carote e le patate sono perfette per iniziare, così come la frutta da preparare grattugiandola, come le mele e le pere, o le banane schiacciate.
Successivamente, dopo i primi tentativi, si può integrare la pastina o il riso in piccole dosi, soprattutto per far abituare il bambino in maniera progressiva, per poi completare con le proteine più leggere delle carni magre (pollo, manzo, agnello, pesce) senza esagerare con quelle grasse e con i formaggini, che renderebbero più complesso il suo metabolismo.