Guida all'orto macrobiotico
Un orto seminato, coltivato e curato secondo i dettami della macrobiotica non è semplicemente biologico, ma cerca di rispettare i valori e i principi che caratterizzano quella che è una scelta di vita indirizzata alla ricerca dell'equilibrio tra le forze antagoniste che governano l'Universo. Valori e principi che si rifanno a una visione olistica della realtà, di matrice orientale, portata in Occidente e diffusa in tempi recenti da Nyioti Sakurazawa, conosciuto con lo pseudonimo di George Ohsawa, che con i suoi scritti ha orientato una generazione, alla fine degli anni Settanta, verso un modo di intendere la vita agli antipodi rispetto a quello che era allora, ma è ancora oggi, dominante nei cosiddetti Paesi sviluppati. L’idea alla base della macrobiotica, letteralmente la "grande vita", utilizza i due opposti ma complementari principi dello Yin o dello Yang, le forze vitali il cui equilibrio è essenziale per il buon funzionamento, nel caso dell’orto, delle proprie coltivazioni.
Come allestire l’orto
Un orto macrobiotico è rigorosamente privo di qualsiasi sostanza di sintesi. Privilegia i metodi, gli strumenti e le tecniche naturali. Proprio il fatto di non poter ricorrere a fertilizzanti chimici o ad antiparassitari, se non prodotti personalmente a partire da ingredienti naturali, fa sì che un simile orto abbia tempi lunghi di crescita, minori frutti rispetto agli orti forzati chimicamente e richieda molta cura e dedizione. Ciò è bilanciato, però, dalla fornitura di prodotti non solo non inquinati o contaminati, ma anche dall’alto valore nutrizionale e dalla qualità superiore.
Le scelta delle piante da coltivare deve essere in linea con le metodologie consentite: meglio quindi le varietà più antiche e rustiche, dato che sono più resistenti e hanno maggiori possibilità di sopravvivenza anche in assenza di sostanze fertilizzanti o di farmaci contro le malattie. Per quanto riguarda i farmaci, l’unico metodo è quello di dedicarsi ogni giorno a controllare ed eventualmente lavare le piante, aiutandosi se è il caso con macerati di erbe, oli essenziali autoprodotti e simili. Per favorire la fertilità del terreno sono ammessi solo il compost casalingo realizzato a partire dagli scarti domestici, evitando però ogni elemento di origine animale, oppure il letame. Si possono utilizzare anche alcuni sali minerali, ma solo se allo stato grezzo, non quelli che sono il frutto di produzioni o trattamenti industriali.
Una scelta di vita
Chiaramente, dati i limiti imposti se si vuole coltivare secondo i principi macrobiotici, solo una più generale scelta di vita nella direzione dei principi sopra esposti giustifica la creazione e la cura di un orto macrobiotico. Avvicinarsi alla macrobiotica prevede la volontà di approcciarsi alle cose con un diverso stato mentale e fisico, da raggiungere gradualmente. Altrettanto gradualmente andrebbe allestito questo tipo di orto, iniziando da poche e semplici coltivazioni, per poi, avendo lo spazio, allargarsi verso un’autoproduzione sempre più completa.
Come allestire l’orto
Un orto macrobiotico è rigorosamente privo di qualsiasi sostanza di sintesi. Privilegia i metodi, gli strumenti e le tecniche naturali. Proprio il fatto di non poter ricorrere a fertilizzanti chimici o ad antiparassitari, se non prodotti personalmente a partire da ingredienti naturali, fa sì che un simile orto abbia tempi lunghi di crescita, minori frutti rispetto agli orti forzati chimicamente e richieda molta cura e dedizione. Ciò è bilanciato, però, dalla fornitura di prodotti non solo non inquinati o contaminati, ma anche dall’alto valore nutrizionale e dalla qualità superiore.
Le scelta delle piante da coltivare deve essere in linea con le metodologie consentite: meglio quindi le varietà più antiche e rustiche, dato che sono più resistenti e hanno maggiori possibilità di sopravvivenza anche in assenza di sostanze fertilizzanti o di farmaci contro le malattie. Per quanto riguarda i farmaci, l’unico metodo è quello di dedicarsi ogni giorno a controllare ed eventualmente lavare le piante, aiutandosi se è il caso con macerati di erbe, oli essenziali autoprodotti e simili. Per favorire la fertilità del terreno sono ammessi solo il compost casalingo realizzato a partire dagli scarti domestici, evitando però ogni elemento di origine animale, oppure il letame. Si possono utilizzare anche alcuni sali minerali, ma solo se allo stato grezzo, non quelli che sono il frutto di produzioni o trattamenti industriali.
Una scelta di vita
Chiaramente, dati i limiti imposti se si vuole coltivare secondo i principi macrobiotici, solo una più generale scelta di vita nella direzione dei principi sopra esposti giustifica la creazione e la cura di un orto macrobiotico. Avvicinarsi alla macrobiotica prevede la volontà di approcciarsi alle cose con un diverso stato mentale e fisico, da raggiungere gradualmente. Altrettanto gradualmente andrebbe allestito questo tipo di orto, iniziando da poche e semplici coltivazioni, per poi, avendo lo spazio, allargarsi verso un’autoproduzione sempre più completa.