Latte bio e latte tradizionale a confronto
Introduzione
Meglio il latte tradizionale o quello biologico? Quali sono le differenze tra questi due prodotti, dall’aspetto molto simile ma che provengono da metodi di allevamento ben distinti?
Il latte bio vantaggi
Il latte è certificato come biologico solo se proviene da animali che vivono in condizioni rispettose del loro benessere e si cibano di alimenti coltivati senza fertilizzanti, concimi di sintesi, antiparassitari e OGM. Le mucche, ma anche capre o asine, non sono quindi confinate in stalle con poco spazio a disposizione e sottoposte a cicli di ormoni e altri farmaci che stimolano la crescita, né a trattamenti periodici di antibatterici, e non assumono attraverso la dieta integratori di vitamine e sali minerali.
Il prodotto finale risulta quindi più sano, non contiene residui di sostanze potenzialmente tossiche per l’organismo ed è in linea con una scelta etica che, pur impiegando per l’alimentazione umana cibi di derivazione animale, crede nella necessità di garantire loro una vita dignitosa.
Il prodotto finale risulta quindi più sano, non contiene residui di sostanze potenzialmente tossiche per l’organismo ed è in linea con una scelta etica che, pur impiegando per l’alimentazione umana cibi di derivazione animale, crede nella necessità di garantire loro una vita dignitosa.
Manca qualcosa?
Non ci sono differenze sostanziali per quanto riguarda i componenti che hanno effetti benefici sull’organismo nel latte bio rispetto a quello tradizionale. Sia la quantità di vitamina A ed E, sia la presenza di proteine sono assimilabili. Inoltre il latte bio contiene una maggiore percentuale di grassi mono e polinsaturi, i cosiddetti grassi “buoni” che hanno una capacità protettiva per l’apparato cardiocircolatorio, rispetto a quello non bio, mentre i grassi saturi, che concorrono all’incremento del colesterolo nel sangue, sono più scarsi.
Una ricerca sviluppata presso l’Università di Santiago de Compostela ha invece evidenziato, a partire dal confronto tra 30 campioni di latte di entrambi i tipi, che in quello bio è inferiore la quantità di sali minerali come iodio, selenio e zinco. Tutti questi elementi sono infatti di solito aggiunti artificialmente alla dieta del bestiame e il latte, di conseguenza, ne risulta ricco.
In realtà, però, si tratta di sostanze che ognuno di noi introduce attraverso la normale dieta quotidiana, anche se si esclude il latte, eccezion fatta per lo iodio. Quest’ultimo è essenziale soprattutto nei bambini, dato che stimola lo sviluppo neurologico, ma anche negli adulti (che, in caso di gravi carenze, rischiano il gozzo, di cui soffre oltre il 10% degli italiani). Lo iodio infatti è il micronutriente alla base di due ormoni prodotti dalla tiroide che regolano vari processi metabolici nelle cellule e hanno un ruolo essenziale nelle prime fasi di crescita di diversi organi, in primis il cervello. È quindi essenziale che i bambini sotto i tre anni e le donne in gravidanza ne assumano quantità sufficienti. Un’ottima alternativa al latte convenzionale per raggiungere la giusta quantità di iodio ogni giorno è il sale iodato, da abbinare al consumo di pesce e crostacei, che ne sono ricchi, o, in misura minore, uova e carne.
Una ricerca sviluppata presso l’Università di Santiago de Compostela ha invece evidenziato, a partire dal confronto tra 30 campioni di latte di entrambi i tipi, che in quello bio è inferiore la quantità di sali minerali come iodio, selenio e zinco. Tutti questi elementi sono infatti di solito aggiunti artificialmente alla dieta del bestiame e il latte, di conseguenza, ne risulta ricco.
In realtà, però, si tratta di sostanze che ognuno di noi introduce attraverso la normale dieta quotidiana, anche se si esclude il latte, eccezion fatta per lo iodio. Quest’ultimo è essenziale soprattutto nei bambini, dato che stimola lo sviluppo neurologico, ma anche negli adulti (che, in caso di gravi carenze, rischiano il gozzo, di cui soffre oltre il 10% degli italiani). Lo iodio infatti è il micronutriente alla base di due ormoni prodotti dalla tiroide che regolano vari processi metabolici nelle cellule e hanno un ruolo essenziale nelle prime fasi di crescita di diversi organi, in primis il cervello. È quindi essenziale che i bambini sotto i tre anni e le donne in gravidanza ne assumano quantità sufficienti. Un’ottima alternativa al latte convenzionale per raggiungere la giusta quantità di iodio ogni giorno è il sale iodato, da abbinare al consumo di pesce e crostacei, che ne sono ricchi, o, in misura minore, uova e carne.