Preparare il compost a casa

Anche se la strada è ancora lunga, l’Italia sta mettendo le basi per diventare, a tutti gli effetti, un Paese ecologico. Prediligiamo sempre di più le energie pulite e rinnovabili, sprechiamo di meno e ricicliamo di più. I balconi delle nostre case non ospitano solo vasi di fiori colorati ma anche diversi contenitori per la raccolta differenziata. Vetro, carta, plastica, pile esauste e medicinali scaduti e anche il tanto odiato contenitore dell’umido, protagonista di fragranze indesiderate e piccoli ma frequenti inconvenienti (a chi non è mai capitato di rompere il sacchetto sulle scale del condominio o di lasciare, a mo’ di Pollicino, una strada di goccioline lungo il percorso che va dal bidone di casa a quello comune?). Non tutti sanno però che è possibile riutilizzare i rifiuti organici in modo costruttivo per fare un ottimo fertilizzante home-made per le nostre piante, tutto naturale: il compost.

Come si fa il compost?
Innanzitutto è necessario procurarsi una compostiera adatta alle vostre esigenze. Se avete la fortuna di possedere un giardino, potete realizzare il vostro compost a cumulo o in fossa. Se invece possedete solo un terrazzino, non vi preoccupate, esistono delle pratiche compostiere di plastica, dotate di un’apertura in cima e di un’altra sul fondo. La prima vi permetterà di introdurre i vostri rifiuti organici, mentre la seconda vi permetterà di prelevare il vostro compost quando sarà pronto. Non sempre è necessario acquistarla. Alcuni comuni d’Italia, infatti, forniscono ai propri residenti la compostiera e, in più, applicano uno sconto sulla tassa per i rifiuti urbani.

Per quanto riguarda gli odori, invece, non c’è da preoccuparsi: introducendo nella compostiera gli scarti giusti, gli odori sgradevoli saranno pari a zero. Potrebbe essere utile a tal fine posizionare la compostiera in una zona del terrazzo non troppo soleggiata ma nemmeno troppo umida.

Che cosa possiamo mettere interno della compostiera?
Bisogna fare una distinzione tra materie verdi (ricche di azoto) e materie marroni (ricche di carbonio). Le prime servono ad attivare i processi di calore, mentre le seconde fungono da fibra per il compost. Queste devono essere sempre ben equilibrate tra loro per far sì che i processi di decomposizione si mantengano attivi.

Tra le materie verdi troviamo le piante e le erbacce giovani, ovvero tutte quelle erbacce che non sono ancora andate in semenza, gli avanzi della frutta e della verdura, i fondi del caffè e le bustine di tè usate.
Tra le materie marroni troviamo invece le piante e le erbacce morte, la segatura, i fiori vecchi e quelli essiccati, la paglia, il fieno e la lettiera degli animali erbivori come il coniglio. Fanno parte dei materiali marroni anche i tubi di cartone della carta da cucina e di quella igienica.
All’interno della compostiera è possibile buttare (con moderazione) anche i fazzoletti e i sacchetti di carta come quelli del pane, gli indumenti di cotone (in questo caso sarebbe meglio ridurli in piccoli pezzettini), i gusci d’uovo, i peli di animali e i capelli.

Tre semplici regole: aria, acqua e temperatura
Per ottenere un buon compost, sono necessari alcuni piccoli accorgimenti. La compostiera deve essere ben arieggiata e il materiale rimestato di tanto in tanto. Bisogna inoltre mantenerlo sempre umido: è possibile aggiungere dell’acqua o direttamente del materiale verde. Se, al contrario, dovesse risultare troppo umido, è sufficiente aggiungere del materiale marrone e far arieggiare maggiormente la compostiera.
Attraverso la temperatura, è possibile stabilire se il compost si sta sviluppando correttamente o meno. L’aumento della temperatura indica che l’attività microbica è a pieno regime e il processo di decomposizione si sta svolgendo nel modo corretto. Per cui periodicamente è necessario controllarla. Come? Basta poggiare la mano sulla compostiera e verificare che sia tiepida o al massimo calda. Se la compostiera dovesse essere fredda, significa che l’attività microbica potrebbe aver subito un rallentamento, per cui è necessario aggiungere dell’altro materiale verde, ricco di azoto, che riattiverà tutto il processo.

Quando si comincia per la prima volta, è possibile (ma non obbligatorio) utilizzare un attivatore. Se invece volete un compost il più “naturale” possibile, è sufficiente aggiungere del terriccio universale o, per coloro che hanno la fortuna di possedere un giardino, un po’ di “terra di casa”.

Quando è pronto il compost?
Dopo circa 4-6 mesi dall’attivazione, il compost sarà pronto all’uso. Potrete impiegarlo per fertilizzare il terreno prima della semina o per trapiantare le vostre piante. Se dovesse risultare troppo fresco, va utilizzato come il letame, ovvero non a contatto con le radici delle piante.

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