La salute vien mangiando

Quando si parla di salute non si può non parlare di corretta alimentazione. Sembra un luogo comune, ma tutto comincia da lì.

Molto spesso siamo convinti di avere delle sane abitudini alimentari perché mangiamo tanta insalata, prediligiamo pasta, pane e cereali integrali, i prodotti confezionati (yogurt, merendine, biscotti…) sono sempre light, acquistiamo solo carne magra e il pesce lo consumiamo almeno due volte alla settimana. Se guardiamo bene, però, l’insalata è quella in busta e già lavata, i prodotti integrali non sono biologici, quelli confezionati, a parte il fatto che sarebbe sempre meglio consumare quelli fatti in casa, sono pieni di conservanti, e infine la carne e il pesce provengono da allevamenti intensivi e sono quindi dei veri e propri concentrati di sostanze chimiche di vario genere.

Sì, va bene prestare attenzione alle calorie, prediligere cibi integrali e prodotti confezionati a basso contenuto calorico, ma se questi non sono di origine biologica fanno più male che bene.

Sfatiamo qualche mito
L’insalata in busta, quella pronta all’uso, sarà anche una gran comodità ma è piena di conservanti (proviamo a prepararla noi e poi imbustiamola, scopriremo che non arriverà al pasto successivo senza mostrare evidenti segni di deterioramento), residui di pesticidi e batteri. Questi ultimi, una volta chiusi in busta (anche nei lavaggi più accurati, due o tre sfuggono sempre), si daranno alla pazza gioia proliferando a più non posso. Se volete dell'insalata di qualità, acquistate l'insalata biologica e ricordatevi di lavarla prima di metterla nel piatto.

Quando parliamo di cibo integrale, ci riferiamo alla lavorazione dei cereali i cui chicchi non vengono privati del loro strato esterno e del germe. Queste parti sono più ricche di fibre e di vitamine, molto importanti per la salute del nostro intestino. Anche in questo caso, è sempre meglio optare per i prodotti provenienti da coltivazioni biologiche in quanto, non utilizzando sostanze inquinanti, hanno la parte esterna ovviamente più sana.

I prodotti confezionati, poi, bisognerebbe evitarli a prescindere, vuoi perché quelli fatti in casa sono più gustosi, vuoi perché sono più salutari, vuoi perché sono meno grassi. Non facciamoci ingannare dall’onnipresente “light” con il quale vengono decorate le confezioni della maggior parte dei prodotti presenti negli scaffali dei supermercati. È soltanto uno specchietto per le allodole. Si tratta di prodotti pieni di conservanti, coloranti, edulcoranti (l’elenco dei termini in –anti potrebbe continuare all’infinito…), che non fanno perdere nemmeno un grammo. Oltretutto, stimolati dal fatto che “non fanno ingrassare”, siamo incentivati a mangiarne a volontà. Anche in questo caso, se proprio non possiamo farne a meno, il reparto bio è sicuramente un’opzione da tenere in considerazione.

Veniamo alla carne. Negli allevamenti industriali gli animali sono costantemente imbottiti di ormoni per stimolare la crescita, antibiotici per prevenire le malattie, farmaci per stimolare l’appetito, per curare la depressione, per combattere lo stress e via dicendo. In più, anche i loro mangimi, non essendo biologici, contengono tutta una serie di sostanze chimiche impiegate in un primo momento per la loro coltura.

Per quanto riguarda il pesce, le cose non vanno di certo meglio.
Nelle peschiere i pesci vengono allevati in piccole vasche sovraffollate, dove le acque sono trattate con agenti chimici; i mangimi con cui sono nutriti sono artificiali.

Tutte queste sostanze restano nella carne e nel pesce che noi mangiamo. Anche in questo caso sarebbe meglio optare per il biologico per quanto riguarda la carne e il selvaggio per quanto riguarda il pesce.

La vita che conduciamo spesso è troppo frenetica e la corretta alimentazione è tra le prime cose a passare in secondo piano: “Non abbiamo tempo per andare a fare la spesa, figuriamoci per cucinare”. Fermiamoci un attimo e ritagliamo del tempo da dedicare alla nostra alimentazione, rispettiamo la regola dei 5 pasti e diamo la precedenza agli alimenti sani. Noteremo subito la differenza.

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