Borlenghi

Difficoltà:
difficoltà 1
Dosi: per 6 persone
Tempo: 20 minuti
Note: + 60 minuti per il riposo della pastella
Introduzione
Piatto povero della tradizione emiliana, è una sorta di crepes, più sottile e croccante. Tradizione vuole che i borlenghi siano nati allungando con l'acqua l'impasto del pane, durante un assedio in tempo di guerra, nell'epoca delle Signorie, quando scarseggiavano i viveri. Vari paesi dell'Appennino modenese se ne contendono la paternità e moltissime sono le ricette per il ripieno. Il più tipico è la cunza, un battuto di lardo, rosmarino, aglio e parmigiano.
Alcuni ingredienti potrebbero contenere allergeni (glutine, lattosio..) o tracce di derivati animali. Per maggiori informazioni leggi le guide: “Alimentazione e allergeni” e “Alimentazione vegana” .
Preparazione
Mettete la farina in una ciotola e aggiungete un pizzico di sale, l'uovo e l'acqua, quest'ultima molto lentamente mentre girate con regolarità. La pastella, tradizionalmente chiamata colla, deve risultate molto liquida e senza grumi. Lasciate riposare per 1 ora.

Intanto preparate il battuto con il lardo, il rosmarino e l'aglio, aiutandovi con una mezzaluna. Aggiungete il Parmigiano grattugiato e mescolate.

Fate scaldare una padella antiaderente (sarebbe meglio avesse un diametro di almeno 28 cm) unta con la cotenna di maiale. Con un mestolo prendete una dose di pastella e versatela, in modo che si formi un sottile strato che copra tutto il fondo. Cuocete da entrambi i lati fino a che i borlenghi non siano ben dorati. Ripetete l'operazione fino a consumare tutta la pastella.
Completate con il battuto di lardo, aglio, rosmarino e parmigiano, piegate in 4 e serviteli caldissimi.
Accorgimenti
Provate più volte le dosi del mestolo di pastella, nella padella deve risultare un velo molto sottile.
Idee e varianti
Al posto del battuto di lardo, potete utilizzare pancetta, prosciutto crudo o cotto, anche a fettine sottili, sempre accompagnandolo con Parmigiano, rosmarino e aglio.
Per ungere la padella potete utilizzare anche il burro, se non avete la cotenna.

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