I crudisti

Introduzione
Il crudismo è un regime alimentare, che qualcuno classifica come forma di ortoressia, in cui la dieta quotidiana si basa solo, o in gran parte, su cibi crudi o trattati a temperature molto basse (fino a 40-45°C), spesso integrali e provenienti da agricoltura biologica. Ci sono tantissime varietà di crudismo, da quello vegetariano e vegano (che esclude quindi carne, pesce e, nel secondo caso, anche tutti i prodotti di origine animale), fino a regimi alimentari strettissimi, in cui ci si nutre quasi esclusivamente di sola frutta cruda (fruttariani) o semi (da cui il termine inglese sproutarians).
Alcuni crudisti preferiscono invece un’alimentazione più varia, in cui si assumono tutti i tipi di alimenti (crudismo onnivoro).
Cosa mangiano i crudisti
Gli elementi principe della dieta crudista sono ovviamente tutti i tipi di frutta fresca e verdura, consumati crudi. Non mancano poi, sia per variare l’alimentazione, sia per introdurre proteine e grassi, semi, germogli, frutta secca e legumi. Nel caso di una scelta onnivora si possono consumare anche carne cruda, uova, latte crudo e derivati, pesce crudo, piatti fermentati di origine animale. Per alcuni, la carne dovrebbe essere solo quella di animali allevati allo stato brado, lontano dai sistemi dell’industria alimentare.
Con creatività e fantasia è possibile, naturalmente, preparare anche delle ricette più complesse, senza l’uso di fornelli e forni. Gli strumenti base per poter elaborare il cibo sono il frullatore, che è usato per frullati, salse, creme e dolci, la centrifuga, per avere centrifugati di frutta e verdura, ma anche per separare succo e polpa da inserire in altre preparazioni, l’essiccatore, dai tempi lunghi, ma che, oltre a disidratare la frutta, permette di cucinare hamburger, polpette e prodotti tradizionalmente da forno come grissini, basi per pizza e per torte, cracker e biscotti, e infine il germogliatore, per ottenere dai semi i vari tipi di germogli che si utilizzano nella cucina crudista.
Le origini
Anche se attori, top model, cantanti e altri personaggi famosi hanno fatto propria questa dieta, che è quindi diventata una vera e propria moda in certi casi, le origini del crudismo sono da ricercarsi in ambito medico. Negli ultimi anni dell’Ottocento, infatti, per primo fu il medico svizzero Maximilian Bircher-Benner, noto per aver inventato il muesli, a proporre questo tipo di regime alimentare dopo averlo sperimentato su se stesso mangiando solo mele crude per affrontare l’ittero da cui era stato colpito. Aprì anche una casa di cura a Zurigo in cui sperimentare la dieta crudista.
Ma in realtà i primi crudisti sono stati i nostri avi, che, prima della scoperta del fuoco, si nutrivano, esattamente come gli animali, solo di cibo crudo. A queste origini si rifanno i movimenti crudisti internazionali, sostenendo la salubrità e l’autenticità di una scelta di vita che ci avvicina al modo di mangiare degli uomini primitivi, considerato naturale, oltre che più sano.
Da qualche anno, oltre a essere diffuso soprattutto negli Stati Uniti e in Australia, il fenomeno della raw food diet sta prendendo piede anche in Europa e in Italia, con serate a base di cene crudiste, corsi per avvicinarsi a questa cucina e un gruppo di chef che ne ha sposato i valori, raccolti sotto la denominazione di Nudo&Crudo.
Perché essere crudisti
Secondo i sostenitori di questo regime alimentare, ci sono due ordini di motivi per diventare crudisti: la salute del nostro organismo e il rispetto per gli altri esseri viventi. L’eticità di questa scelta, infatti, porta molti a rifiutare alimenti di origine animale, contro le crudeltà e le aberrazioni dei sistemi di allevamento intensivo, ma anche a evitare il più possibile di incentivare i meccanismi dell’industria alimentare, acquistando prodotti troppo lavorati.
Per quanto riguarda invece l’aspetto della salute, l’idea è che cibarsi di alimenti crudi significhi introdurre nel nostro corpo cibi non alterati che conservano tutte le proprietà originarie, non distrutte dal calore della cottura. Certi enzimi dalle proprietà digestive, come amilasi, proteasi e lipasi, si degradano a temperature superiori ai 50°C, così come batteri e microrganismi utili per la flora intestinale. Secondo qualcuno, anzi, il nostro sistema immunitario si rafforza se ingeriamo gli agenti potenzialmente patogeni contenuti nel cibo crudo. I cibi prodotti in modo industriale, con additivi chimici, conservanti e coloranti, sono al contrario ritenuti nocivi e potenzialmente tossici, per cui assumere cibo crudo elimina ogni rischio in tal senso.
Molti alimenti crudi avrebbero un effetto positivo contro l’invecchiamento cellulare, contenendo antiossidanti, e anche contro il cancro. Inoltre, avendo un potere disintossicante e depurativo, agirebbero sull’equilibrio complessivo del corpo, favorendo il ripristino dell’energia naturale.
Perché non essere crudisti
Non esistono sufficienti evidenze scientifiche per affermare che il cibo cotto sia dannoso per l’organismo. Bisogna poi considerare che sostenere che la cottura alteri gli alimenti e distrugga enzimi e altri principi nutritivi non è del tutto corretto, soprattutto se si considera il fatto che il processo digestivo, basato sull’azione degli acidi presenti nello stomaco, altera in ogni caso il cibo. Inoltre cuocere ha evidenti vantaggi dal punto di vista della salubrità degli alimenti (dato che contribuisce alla distruzione di batteri e altri agenti patogeni), ne migliora la digeribilità ed elimina parte dei grassi contenuti nei cibi.
Infine, una dieta esclusivamente crudista, soprattutto se elimina i prodotti di origine animale, è sbilanciata: si assumono soprattutto frutta e verdura, quindi vitamine e sali minerali, sì, ma in prevalenza carboidrati, mentre si ha un ridottissimo apporto di proteine e grassi, che dovrebbero invece costituire in tutto il 40% del nostro apporto calorico quotidiano.

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