Tinca
Caratteristiche generali
La tinca è un pesce di acqua dolce che vive in tutta Europa, prediligendo i fondi melmosi o coperti di vegetazione di acque lente come laghi, fiumi, stagni, canali.
Dal corpo tozzo, ricoperto di piccole squame color verde oliva, con riflessi violetti, ha una pelle ricoperta da uno strato di muco. È caratterizzata dai due barbigli presenti sul labbro superiore, e ha dimensioni variabili tra i 30 e i 50 cm, ma si registrano anche tinche di dimensioni superiori.
La tinca sopravvive anche in ambienti poveri di ossigeno e durante la stagione invernale rimane nascosta nel fango in profondità, senza nutrirsi. In primavera esce per riprodursi, andando verso acque meno profonde.
A causa dei luoghi dove vive, le carni della tinca hanno spesso un sapore di fango.
Dal corpo tozzo, ricoperto di piccole squame color verde oliva, con riflessi violetti, ha una pelle ricoperta da uno strato di muco. È caratterizzata dai due barbigli presenti sul labbro superiore, e ha dimensioni variabili tra i 30 e i 50 cm, ma si registrano anche tinche di dimensioni superiori.
La tinca sopravvive anche in ambienti poveri di ossigeno e durante la stagione invernale rimane nascosta nel fango in profondità, senza nutrirsi. In primavera esce per riprodursi, andando verso acque meno profonde.
A causa dei luoghi dove vive, le carni della tinca hanno spesso un sapore di fango.
Tipi/Varietà
Esiste una varietà di tinca dorata, caratterizzata dalla colorazione gialla, dal dorso curvo. La tinca dorata del Pianalto di Poirino, caratterizzata dalla zona di allevamento, ha ottenuto il marchio DOP.
Uso in cucina
La tinca ha una carne buona, ma dal sapore di fango, ed è quindi cucinata in ricette che ne valorizzino il sapore. Apprezzata nella cucina piemontese, la tinca è preparata in carpione, una ricetta in cui il pesce, infarinato e fritto, è poi coperto con aceto e aromi e conservato in vasi di vetro. Cucinata anche in umido, al forno, impanata e fritta, la tinca è usata anche per la preparazione di primi piatti, tra cui spicca il risotto.
Come pulire
Per pulire la tinca è necessario eliminare le interiora, incidendo il dorso per estrarle, per poi squamarla, passando un coltello dalla coda verso la testa. Infine va sciacquata sotto l'acqua corrente.
Metodo di conservazione
Le carni della tinca sono delicate e vanno consumate il prima possibile. Alcune preparazioni prevedono di avvolgere le tinche, una volta pulite e lavate, in uno strofinaccio umido e conservarle così per due gironi in frigorifero, in modo da far assumere alla carne maggiore compattezza.
Curiosità
Le femmine della tinca depongono più di centomila piccole uova che il maschio feconda. Da queste uova, lasciate nella vegetazione acquatica, escono dopo pochi giorni i piccoli che crescono molto rapidamente.