Festa di San Martino: origini e tradizioni culinarie
“Frà Martino Campanaro dormi tu? Dormi tu?
Suona le campane, suona le campane.
Din Don Dan, Din Don Dan”
Non vi ricorda nulla questa canzoncina?
Sì, esatto, oggi è la Festa di San Martino ed indovinate quante cose buone si mangiano durante questa ricorrenza…Tantissime, ovviamente!
Siete pronti a scoprirle?
Iniziamo!
Suona le campane, suona le campane.
Din Don Dan, Din Don Dan”
Non vi ricorda nulla questa canzoncina?
Sì, esatto, oggi è la Festa di San Martino ed indovinate quante cose buone si mangiano durante questa ricorrenza…Tantissime, ovviamente!
Siete pronti a scoprirle?
Iniziamo!
San Martino: una ricorrenza dalle antiche origini
In molte regioni italiane, se non in tutte, l’11 novembre si celebra la Festa di San Martino. Piazze, città e tavole vengono imbandite di tante cose squisite da mangiare, anche se non eccessivamente elaborate.
Il cibo, infatti, è il modo migliore per celebrare un evento, non credete? Noi ne siamo più che convinti!
Lasciando, però (per poco), da parte i piatti tipici di questa giornata (su cui ritorneremo molto presto), una domanda che ci sorge spontanea è: vi siete mai chiesti chi è San Martino?
No? Allora è arrivato il momento di scoprirlo!
Questa festività è dedicata a Martino di Tours, un vescovo cristiano vissuto nel IV secolo d.C.. Questo era originario della Pannonia, paese dell’Impero Romano, che oggi corrisponde all’attuale Ungheria.
Per inseguire le orme del padre, un veterano, divenne membro dell’esercito e fu trasferito in Gallia, dove la sua vita cambiò per sempre.
Secondo la tradizione, infatti, Martino si avvicino alla Fede in seguito ad un importante avvenimento: in un rigido inverno, durante una ronda a cavallo, l’uomo incontrò un mendicante seminudo, infreddolito e in cattive condizioni di salute, al quale decise di dare una parte del suo mantello. La notte seguente gli apparve in sogno Gesù Cristo vestito con la metà del suo mantello e al risveglio trovò quest’ultimo integro.
Da quel momento, Martino decise di battezzarsi e diventare cristiano. Circa vent’anni dopo abbandonò l’esercito e iniziò a dedicarsi alla vita monastica, con lo scopo di andare in giro per l’Europa a diffondere la parola di Gesù, soprattutto nelle campagne e tra i contadini.
Solo nel 371 d.C. l’uomo venne nominato Vescovo di Tours e compì una serie di miracoli che lo portarono alla santificazione.
La domanda, però, adesso è: ma per quale motivo si festeggia proprio San Martino?
La ragione risiede nell’impegno che l’uomo ha messo nei riguardi del popolo e dei contadini. Da sempre questa festività, infatti, è legata alla tradizione agricola. Non a caso l’11 novembre è anche il giorno che segnava la fine del lavoro nei campi e l’inizio della raccolta, avvenimento che andava festeggiato con l’apertura delle botti contenenti il vino novello. Com’è che si dice? “A San Martino ogni mosto diventa vino”, no?
Il cibo, infatti, è il modo migliore per celebrare un evento, non credete? Noi ne siamo più che convinti!
Lasciando, però (per poco), da parte i piatti tipici di questa giornata (su cui ritorneremo molto presto), una domanda che ci sorge spontanea è: vi siete mai chiesti chi è San Martino?
No? Allora è arrivato il momento di scoprirlo!
Questa festività è dedicata a Martino di Tours, un vescovo cristiano vissuto nel IV secolo d.C.. Questo era originario della Pannonia, paese dell’Impero Romano, che oggi corrisponde all’attuale Ungheria.
Per inseguire le orme del padre, un veterano, divenne membro dell’esercito e fu trasferito in Gallia, dove la sua vita cambiò per sempre.
Secondo la tradizione, infatti, Martino si avvicino alla Fede in seguito ad un importante avvenimento: in un rigido inverno, durante una ronda a cavallo, l’uomo incontrò un mendicante seminudo, infreddolito e in cattive condizioni di salute, al quale decise di dare una parte del suo mantello. La notte seguente gli apparve in sogno Gesù Cristo vestito con la metà del suo mantello e al risveglio trovò quest’ultimo integro.
Da quel momento, Martino decise di battezzarsi e diventare cristiano. Circa vent’anni dopo abbandonò l’esercito e iniziò a dedicarsi alla vita monastica, con lo scopo di andare in giro per l’Europa a diffondere la parola di Gesù, soprattutto nelle campagne e tra i contadini.
Solo nel 371 d.C. l’uomo venne nominato Vescovo di Tours e compì una serie di miracoli che lo portarono alla santificazione.
La domanda, però, adesso è: ma per quale motivo si festeggia proprio San Martino?
La ragione risiede nell’impegno che l’uomo ha messo nei riguardi del popolo e dei contadini. Da sempre questa festività, infatti, è legata alla tradizione agricola. Non a caso l’11 novembre è anche il giorno che segnava la fine del lavoro nei campi e l’inizio della raccolta, avvenimento che andava festeggiato con l’apertura delle botti contenenti il vino novello. Com’è che si dice? “A San Martino ogni mosto diventa vino”, no?
Piatti tipici di San Martino: la tradizione culinaria
Come ogni ricorrenza che si rispetti, anche la festa di San Martino merita gustosi cibi tipici da assaporare in compagnia.
Essendo una cerimonia legata fortemente al lavoro contadino, questa è sempre stata officiata con tavole imbandite da grandi quantità di cibo, come sinonimo di riconoscenza degli agricoltori alla Terra e ai suoi frutti.
Ma arriviamo al punto: oggi, quali sono i piatti tipici di questa ricorrenza?
Tra quelli più conosciuti, ovviamente, rientrano le caldarroste. Che festa di San Martino (e anche autunno, diremo noi) è senza un caldo cartoccio di castagne? È impossibile farne a meno!
Queste sono perfette se accompagnate proprio con il vino novello, di cui parlavamo poco sopra. Il nostro consiglio è quello di godersele al meglio fin quando si può. Voi potete provare a prepararle direttamente in casa (qui le nostre indicazioni per cuocerle al meglio) e ad accompagnarle con un ottimo vin brulé.
Nelle regioni come il Friuli-Venezia Giulia, il Veneto, la Lombardia e l’Emilia Romagna ciò che non può assolutamente mancare sono i piatti a base d’oca e questa scelta non è del tutto casuale. Secondo la tradizione, infatti, Martino di Tours, non volendo diventare vescovo, decise di nascondersi in un tugurio di campagna, ma venne scoperto a causa dello schiamazzo delle oche, che attirarono l’attenzione dei cittadini.
Da qui anche il detto: “Chi no magna l'oca a San Martin, no'l fa il becco de un quatrin”, secondo cui chi non avesse mangiato l’oca a San Martino avrebbe digiunato tutto l’anno.
Dato che sappiamo che senza cibo non volete restare, ecco una buona ricetta da preparare per questa occasione: oca con verdure.
Tra le altre pietanze tipiche di questa festa, rientrano tantissimi dolci. In particolare, nelle zone di Belluno, Udine e Pordenone si preparano gli Zaeti, biscotti rustici preparati con farina di mais e uvetta.
Nelle Marche, oltre a celebrare San Martino facendo la brace, si usa preparare il cosiddetto “Lonzino di fico”, si tratta di una sorta di salume (simile ad un salame), ma dolce, che viene preparato con l’uso di fichi secchi, mandorle, cacao, sapa e mistrà (una bevanda spiritosa secca, tipica della regione).
In Abruzzo, la tradizione prevede la preparazione della Pizza di San Martino. Il nome potrebbe trarre in inganno, infatti non si tratta di un impasto salato, ma di una focaccia dolce preparata con uova, zucchero, olio, acqua, lievito e semi di anice. Sapete qual è il modo migliore per gustarla? Insieme ad un bicchiere di vino e, ovviamente, in compagnia.
Non solo, sempre in Abruzzo per l’occasione vengono preparati i Torcielli e la Pizza coi quattrini. I primi sono dolci il cui impasto è un lievitato di patate che una volta pronto viene fritto e poi passato nello zucchero; il secondo è un dolce a base di mais con noci, fichi secchi e miele, all’interno della quale viene nascosta una moneta, da qui il nome del piatto.
In Calabria, per celebrare questa ricorrenza vengono preparare le San Martine, dal nome proprio della festività. Si tratta di biscotti fragranti, preparati con una pasta frolla all’olio extravergine d’oliva e farci con fichi secchi, noci, nocciole, mandorle e vino cotto oppure con mandorle, zucchero e liquore all’anice.
Infine, in Sicilia, San Martino è il momento ideale per gustare un buon muffuletto caldo, un morbido panino tipico della regione, caratterizzato per la presenza dei semi di anice e finocchio, farcito con la mortadella oppure con della ricotta o fatto semplicemente “cunzato” con alici, sale e olio.
Inoltre, per la stessa ricorrenza vengono anche preparati i biscotti di San Martino, rustici, secchi e compatti, ma dal grande profumo, in quanto contenenti semi di finocchio o anice. In poche parole, perfetti per essere inzuppati in vini dolci, come il Moscato.
Adesso che avete scoperto tutte queste squisitezze, siete pronti a festeggiare?
Essendo una cerimonia legata fortemente al lavoro contadino, questa è sempre stata officiata con tavole imbandite da grandi quantità di cibo, come sinonimo di riconoscenza degli agricoltori alla Terra e ai suoi frutti.
Ma arriviamo al punto: oggi, quali sono i piatti tipici di questa ricorrenza?
Tra quelli più conosciuti, ovviamente, rientrano le caldarroste. Che festa di San Martino (e anche autunno, diremo noi) è senza un caldo cartoccio di castagne? È impossibile farne a meno!
Queste sono perfette se accompagnate proprio con il vino novello, di cui parlavamo poco sopra. Il nostro consiglio è quello di godersele al meglio fin quando si può. Voi potete provare a prepararle direttamente in casa (qui le nostre indicazioni per cuocerle al meglio) e ad accompagnarle con un ottimo vin brulé.
Nelle regioni come il Friuli-Venezia Giulia, il Veneto, la Lombardia e l’Emilia Romagna ciò che non può assolutamente mancare sono i piatti a base d’oca e questa scelta non è del tutto casuale. Secondo la tradizione, infatti, Martino di Tours, non volendo diventare vescovo, decise di nascondersi in un tugurio di campagna, ma venne scoperto a causa dello schiamazzo delle oche, che attirarono l’attenzione dei cittadini.
Da qui anche il detto: “Chi no magna l'oca a San Martin, no'l fa il becco de un quatrin”, secondo cui chi non avesse mangiato l’oca a San Martino avrebbe digiunato tutto l’anno.
Dato che sappiamo che senza cibo non volete restare, ecco una buona ricetta da preparare per questa occasione: oca con verdure.
Tra le altre pietanze tipiche di questa festa, rientrano tantissimi dolci. In particolare, nelle zone di Belluno, Udine e Pordenone si preparano gli Zaeti, biscotti rustici preparati con farina di mais e uvetta.
Nelle Marche, oltre a celebrare San Martino facendo la brace, si usa preparare il cosiddetto “Lonzino di fico”, si tratta di una sorta di salume (simile ad un salame), ma dolce, che viene preparato con l’uso di fichi secchi, mandorle, cacao, sapa e mistrà (una bevanda spiritosa secca, tipica della regione).
In Abruzzo, la tradizione prevede la preparazione della Pizza di San Martino. Il nome potrebbe trarre in inganno, infatti non si tratta di un impasto salato, ma di una focaccia dolce preparata con uova, zucchero, olio, acqua, lievito e semi di anice. Sapete qual è il modo migliore per gustarla? Insieme ad un bicchiere di vino e, ovviamente, in compagnia.
Non solo, sempre in Abruzzo per l’occasione vengono preparati i Torcielli e la Pizza coi quattrini. I primi sono dolci il cui impasto è un lievitato di patate che una volta pronto viene fritto e poi passato nello zucchero; il secondo è un dolce a base di mais con noci, fichi secchi e miele, all’interno della quale viene nascosta una moneta, da qui il nome del piatto.
In Calabria, per celebrare questa ricorrenza vengono preparare le San Martine, dal nome proprio della festività. Si tratta di biscotti fragranti, preparati con una pasta frolla all’olio extravergine d’oliva e farci con fichi secchi, noci, nocciole, mandorle e vino cotto oppure con mandorle, zucchero e liquore all’anice.
Infine, in Sicilia, San Martino è il momento ideale per gustare un buon muffuletto caldo, un morbido panino tipico della regione, caratterizzato per la presenza dei semi di anice e finocchio, farcito con la mortadella oppure con della ricotta o fatto semplicemente “cunzato” con alici, sale e olio.
Inoltre, per la stessa ricorrenza vengono anche preparati i biscotti di San Martino, rustici, secchi e compatti, ma dal grande profumo, in quanto contenenti semi di finocchio o anice. In poche parole, perfetti per essere inzuppati in vini dolci, come il Moscato.
Adesso che avete scoperto tutte queste squisitezze, siete pronti a festeggiare?